Nel nostro blog avete letto più di un articolo (qui, qui e qui ad esempio) dell’ “ex-gay” Joseph Sciambra, impegnato oggi a denunciare la svolta omosessualista che sempre più si rende evidente nella Chiesa Cattolica. Questo articolo del blog di padre Longnecker, che abbiamo più volte tradotto (qui, qui e qui) quando ha pubblicamente corretto padre Martin su omosessualità e dottrina cattolica, ci parla di lui e di come venga respinto sia dai suoi ex compagni del mondo gay che da molta parte dei suoi fratelli Cattolici.

 

Solženicyn e Sciambra

Aleksandr Isaevič Solženicyn e Joseph Sciambra

 

Uno dei vantaggi di essere uno scrittore è che devi anche stare al passo con le proprie letture. In un momento in cui tutti noi sprechiamo troppo tempo davanti allo schermo, quest’anno è una mia disciplina Quaresimale dedicare meno tempo allo schermo e più tempo per i libri. Ho l’abitudine di cercare almeno di dare un’occhiata a ogni libro che finisce sulla mia scrivania. Di molti non riesco a superare la prima pagina, o perché sono scritti male o perché il contenuto non mi attira o perché, semplicemente, stanno ripetendo le stesse vecchie cose.

Per questo motivo mi trovo spesso a leggere due o tre libri alla volta di autori totalmente diversi su argomenti totalmente diversi. È la mia sfida a unire i puntini e vedere ciò che unisce i vari temi.

Così, nelle ultime due settimane, mi sono ritrovato a leggere libri di due Joseph. Il libro di memorie di Joseph Sciambra Disorered (“Disordinato”) e la biografia di Joseph Pearce di Alexander Solzhenitsyn,  A Soul in Exile (“Un’anima in esilio”). Joseph Sciambra – per coloro che non lo conoscessero, è un ex attore porno gay. In Disordered racconta come, da giovane, si era trasferito a San Francisco dove si era fatto travolgere dalla vita gay. Il libro di Joseph è un viaggio implacabile nel più oscuro dei mondi sotterranei. Desiderando l’amore di un vero amico maschio, cade nella trappola dello stile di vita omosessuale. Sciambra non risparmia i dettagli al lettore e chiunque stia pensando di leggere il libro di Joseph dovrebbe esserne avvertito: si troverà di fronte a scene di totale, infernale depravazione. Ci sono pochi scrittori disposti a discutere degli estremi sordidi e luridi degli inferi omosessuali, ma Sciambra non esita a farlo.

Sciambra è un uomo arrabbiato, profondamente ferito, fisicamente e psicologicamente crudo, la sua salute è stata rovinata e ha visto numerosi amici morire di AIDS. Ma il suo bruciante resoconto del mondo omosessuale prende una svolta sorprendente. Non si lancia in moralistiche invettive contro gli omosessuali. Nella maggior parte dei casi guarda ai suoi simili con pietà, non con biasimo. In effetti, ora che è tornato alla fede cattolica, Joseph fa un coraggioso apostolato ritornando nel Castro District (quello che aveva frequentato con gli omosessuali, ndr) con il messaggio che Dio ama chi è intrappolato nella spirale del sesso e della solitudine. Sciambra riserva la sua più grande ira non per gli uomini gay, e nemmeno per i pornografi e i mercenari della comunità gay, ma invece se la prende soprattutto con i Cattolici che stanno cercando di normalizzare il sesso gay.

Racconta come, da giovane, un prete di fiducia della sua famiglia gli ha detto di essere felice e di accettare i suoi desideri omosessuali … di “trovarsi un bel fidanzato”. Si scaglia contro padre James Martin SJ e la “mafia gay” presente nel clero cattolico. Sui social media denuncia che il vescovo Robert Barron e l’arcivescovo Gomez di Los Angeles hanno permesso la partecipazione di propagandisti gay al Congresso sulla Educazione Religiosa di Los Angeles. Ricerca e fa conoscere i numerosi “ministeri” della Chiesa cattolica in America che promuovono l’omosessualità e cercano sottilmente di normalizzare il sesso gay con il pretesto di “costruire ponti”. Mentre la Chiesa che ama è in bancarotta per azioni legali intentate per l’abuso (principalmente) omosessuale nei confronti dei giovani, egli è sbalordito dal fatto che i poteri che non solo non stanno a guardare, ma strizzano l’occhio a individui e a gruppi di pressione che sono stati messi al bando da Roma perché giustificano le pratiche omosessuali.

Perché collegare Sciambra e Solzhenitsyn? Non possiamo far finta che Sciambra sia uno scrittore dello status di Solzhenitsyn. Disordered è disomogeneo in alcune parti. La storia spesso si trascina e diventa un po’ confusa. Come ha sottolineato Philip Lawler nella sua recensione, Sciambra avrebbe potuto usare un buon curatore editoriale. Tuttavia, ciò che mi ha colpito nel leggere questi due libri è stata la giusta rabbia che genera profeti.

Solzhenitsyn è famoso per essere un Geremia de nos jours. Sia che si scagliasse contro la disumanità del regime sovietico o che si scagliasse contro il decadente e superficiale consumismo dell’Occidente, Solzhenitsyn, come Sciambra, diceva la verità al potere e per il loro impegno entrambi sono stati perseguitati. Ciò che per entrambi è stato più straziante è stato il rifiuto e la ridicolizzazione di cui hanno sofferto da parte dei propri amici e delle persone di cui si fidavano di più.

È questo rifiuto e questa persecuzione che danno alla loro voce potenza e autenticità. I moralisti che condannano “quei peccatori” dalla loro comoda casa di periferia e dalla loro vita tranquilla verranno ignorati. Sbadigliamo, scrolliamo le spalle e ignoriamo la loro filippica moralista. Ma Solzhenitsyn e Sciambra parlano dal profondo. Gridano dalle segrete del gulag, dagli scantinati sado-masochisti del Castro, nella solitudine dell’esilio e nel trattamento umiliante del proctologo. È la loro sofferenza che nega al critico il lusso di liquidarli come nevrotici moralisti di periferia.

Sciambra riceve regolarmente messaggi di odio e minacce di morte. È stato emarginato, diffamato e ridicolizzato non solo dalla comunità omosessuale, ma anche dai suoi fratelli cattolici. Quando ha tentato di affrontare l’omosessualità segreta in un ordine religioso conservatore, è stato emarginato ed escluso, e i suoi tentativi di coinvolgere gli agili preti e prelati della gerarchia cattolica non gli è stato fatto dare nemmeno un educato benservito da un lacchè, e quando questo non ha funzionato sono arrivate minacce aggressive. Le sue richieste di “dialogo” e discussione sono state, ovviamente, ignorate dai preti in giacca e cravatta con la parlantina sciolta che chiedono continuamente “dialogo” e “accompagnamento”.

Così è sempre stato per quegli uomini coraggiosi che sono chiamati ad essere profeti. Saranno gettati in cisterne, incarcerati, diffamati, ridicolizzati, respinti e odiati per il loro impegno perché gli uomini amano l’oscurità piuttosto che la luce perché le loro azioni sono cattive. La cosa più sorprendente di tutte, ovviamente, è che la più accanita persecuzione e l’odio più profondo non provengono dai “peccatori” ma da devoti leader religiosi. Non sono tanto gli attivisti gay, ma i vescovi e i sacerdoti politicamente corretti a scagliare le pietre.

La famosa persecuzione di Solzhenitsyn da parte del regime sovietico è ormai Storia e Pearce (che è andato in Russia per intervistare di persona Solzhenitsyn) racconta l’intera vicenda in modo chiaro e oggettivo, ma con profonda simpatia per quel grande uomo. Illustra chiaramente il sistema di oppressione e persecuzione intenzionale dei Sovietici, e uno dei dettagli più significativi è che quando Solzhenitsyn arrivò in Occidente osservò che le cose lì non erano molto diverse se non che in Occidente la persecuzione era portata avanti dai media, dagli avvocati e dagli interessi privati ​​piuttosto che da un governo collettivistico burocratico e dispotico.

Sciambra sarebbe d’accordo – come lo sarebbe qualsiasi scrittore o commentatore che osi stuzzicare quel nido di vespe che è la decadenza cattolica contemporanea. Esistono molti tipi di gulag.

L’e-book di Sciambra è disponibile su Amazon. I libri stampati dal suo sito Web qui .

 

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