Don Luigi Giussani
Don Luigi Giussani

Domanda: “Allora come impostare correttamente il rapporto fra il cristiano e il potere?”.

Giussani: “Il cristiano non teme il potere. Anzi, a mio avviso dovrebbe desiderarlo per poter rendere più facile il cammino che ogni uomo intraprende per realizzare il proprio destino. Il cristiano dovrebbe essere il più disponibile a capire come non si possa condurre una convivenza civile se non mortificando e sacrificando qualcosa di sé per il bene comune, testimoniando una stima e un amore al lavoro tale da essere meraviglia, miracolo, per gli altri uomini. Ma proprio il cristiano, di fronte a qualsiasi potere, sarà sempre il lottatore per la libertà della persona e per una società che sia il più possibile creata dalle libertà personali e dalle aggregazioni che spontaneamente sorgono dal suo seno. Una vera società – infatti – è un flusso di movimenti che nascono dalla persona e dal basso”.

(Il «potere» del laico, cioè del cristiano, intervista di Angelo Scola a Luigi Giussani, in 30 Giorni, n. 1987, tratta da Come 2000 anni fa, supplemento a Il Sabato, n. 31/32, 5-12 agosto 1989, p. 24)

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