Un articolo scritto da padre Michel-J. Messaggio su L’Homme nouveau e tradotto da Elisa Brighenti.

 

 

Oggi è normale che gli uomini abbandonino il partner perché non sono in grado di assumersi le proprie responsabilità di padri. E’ normale che le donne facciano di tutto per restare incinte per poi scaricare il padre divenuto ingombrante. Ma ciò che è grave e scioccante è che lo Stato si azzarda a tutelare giuridicamente queste contraffazioni d’amore, questi capricci di volere a tutti i costi un bambino. E’ questo che deve preoccuparci.

Già la MAP che aiuta una coppia eterosessuale stabile in difficoltà a generare (*) non è priva di problemi etici: in particolare per quanto riguarda l’uso o la distruzione di embrioni in eccesso. Ma almeno i gameti utilizzati provengono dalla coppia stessa, senza intrusi esterni; e il bambino, che è il loro, è sicuro di avere i propri  genitori.

La mentalità contraccettiva ha già contribuito a dissociare la sessualità dalla fertilità; ora, con la fecondazione in vitro e la MAP, si tende a dissociare la fertilità, il concepimento di un bambino, dall’incontro amorevole dei genitori. E si arriva persino a trascurare la realtà biologica della genitorialità. Jean-Marie Le Méné, che presiede la Fondazione Jérôme Lejeune, non esita a dirlo: “Dietro ogni MAP, qualunque sia il suo scopo, c’è la concezione di essere umano che può essere manipolato, sezionato, congelato, ordinato e destinato a soddisfare le esigenze del mercato”.

Nel marzo 2013, prima dell’approvazione della legge Taubira, 170 professori e docenti di diritto delle università francesi hanno firmato una lettera aperta ai senatori, richiamandoli all’ attenzione e alla consapevolezza sulle gravi conseguenze che questa legge avrebbe inevitabilmente comportato. Sei anni dopo, le loro previsioni si stanno verificando e sono ancora più allarmanti. Alcuni estratti :

“Che vi piaccia o no, il desiderio di bambini da parte di coppie omosessuali, comporta la produzione di bambini, che saranno successivamente adottabili, comporta l’inseminazione artificiale per le donne o il ricorso ad una madre surrogata per gli uomini. Il disegno di legge gestisce quindi un mercato per bambini, perché lo assume e lo sostiene. (…..) La legge ha di meglio da fare per i bambini che incoraggiare questo mestiere procreativo  convalidato per legge. (…)

Molti uomini e donne che hanno tendenza omosessuale non negano il fatto fondamentale che un bambino è il frutto dell’unione di un padre e di una madre e che è un crimine privarlo volontariamente di tali figure. Molti hanno figli, ma, come anche gli altri, con una persona del sesso opposto. Il disegno di legge riguarda solo le donne che vogliono avere un figlio senza “l’ingombro” di un padre, o gli uomini che non vogliono dover “condividere” il bambino con una madre, anteponendo così i loro desideri ai diritti fondamentali del bambino.

Lei, legislatore della Repubblica, non approvi un sistema di fabbricazione di bambini resi adottabili, perché i bambini non sono né oggetti per soddisfare un desiderio, né farmaci per alleviare la sofferenza.

Come avvocati, ci impegniamo a garantire che le libertà individuali siano rispettate e che le persone più vulnerabili siano protette dalla legge. Non possiamo rimanere insensibili alla grande violenza contro i bambini, deliberatamente privati di una madre o di un padre. Non possiamo rimanere in silenzio di fronte all’inevitabile mercato della futura procreazione, la mercificazione del grembo delle donne più fragili e dei bambini, per soddisfare i desideri di cui sono oggetto.

Il disegno di legge non può che essere respinto complessivamente, perché il matrimonio, in materia di procreazione, comporta tutte queste conseguenze. »

 

La Rivelazione ci insegna – e la Natura ce lo conferma – che, “all’inizio” e alla base della nostra umanità, il Creatore ha affidato alla coppia uomo e donna la missione essenziale di generare la vita. Pervertire questo ordine naturale delle cose significa minacciare l’ordine sociale stesso, e la dignità umana. E, per il credente, è negare il Creatore, pervertendo la sua Creazione: è l’apostasia ultima, la maggiore perversione dell’amore. È la terribile tentazione originaria dell’uomo, e della donna, di liberarsi da ogni “vincolo” che proviene da Dio e dalla natura da Lui creata. Non per niente Gesù, confermando lo scopo del Creatore, ha dato un comando e un monito: “Ciò che Dio ha unito, nessuno lo separi! “(Mt 19:6).

 

(*) Dovremmo anche parlare delle conseguenze che la contraccezione imposta a partire dall’adolescenza a molte donne che soffrono, ha su di esse, negli anni della maturità, in termini  di una ridotta fertilità.

 

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