In un colpo da ko per i paesi europei e per i globalist influencers che stanno considerando le vaccinazioni forzate dei cittadini, mercoledì il Consiglio d’Europa (CoE) ha approvato un decreto che vieta le vaccinazioni obbligatorie COVID-19. 

Un articolo scritto da Jules Gomes, pubblicato su Church Militant, nella traduzione di Maddalena Sanvito.

 

Vaccinazione obbligatoria, ovvero politica del "no jab, no job". (no vaccino, no lavoro, ndr)
Vaccinazione obbligatoria, ovvero politica del “no jab, no job”. (no vaccino, no lavoro)

 

In un colpo da ko per i paesi europei e per i globalist influencers che stanno considerando le vaccinazioni forzate dei cittadini, mercoledì il Consiglio d’Europa (CoE) ha approvato un decreto che vieta le vaccinazioni obbligatorie COVID-19. 

La risoluzione 2361 (2021) ordina ai governi di assicurare “che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno sia politicamente, socialmente o in alcun modo sottoposto a pressioni per farsi vaccinare, se non desidera farlo personalmente”.

Il CoE, che è la principale organizzazione per i diritti umani dell’Unione europea e l’organo di governo della Corte europea dei diritti umani, ha anche incaricato gli stati membri di “garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o per la semplice volonta’ di non essere vaccinato“.

Per quanto riguarda la vaccinazione COVID-19 per i bambini, il CoE ha chiesto “che i desideri dei bambini siano debitamente presi in considerazione in base alla loro età e maturità”.

“Quando il consenso di un bambino non può essere dato”, le autorità dovrebbero “garantire che il consenso sia fornito in altre forme e che sia basato su informazioni affidabili e adeguate all’età”, afferma la risoluzione.

Le regole del Vaticano sfidano i diritti umani

Il Vaticano rischia di mettersi nei guai con il decreto, in quanto discrimina i giornalisti cattolici che non sono disposti a farsi vaccinare sulla base di obiezioni di coscienza per l’assunzione del vaccino COVID-19 ‘contaminato’ dall’aborto o per timore di effetti collaterali del vaccino sperimentale.

La Sala Stampa della Santa Sede ha reso obbligatoria la vaccinazione per i giornalisti che accompagneranno Papa Francesco nel suo viaggio di marzo in Iraq.

“Per poter partecipare al viaggio apostolico del Santo Padre Francesco in Iraq, è necessario essersi sottoposti alla vaccinazione contro il COVID-19 entro i termini previsti”, ha annunciato il Vaticano, che ha lo status di osservatore presso il CoE.

Non c’è assolutamente bisogno di vaccini per estinguere la pandemia. Non si vaccinano persone che non sono a rischio per la malattia.

Anche se i giornalisti sono vaccinati, potrebbero “ricevere un risultato positivo nei test PCR prescritti prima della partenza da Roma” e quindi “non potranno partecipare al viaggio e dovranno sostenere i costi delle penali per l’hotel in Iraq e il biglietto aereo”, ha dichiarato l’ufficio stampa.   

Pfizer Ex-VP: spinta ‘spaventosa

Il dottor Michael Yeadon, ex vicepresidente e capo scienziato della Pfizer pharmaceuticals, ha detto che è “spaventoso che [tale] risoluzione sia necessaria”.

Criticando l’approccio “gung-ho” (fanatico) del Scientific Advisory Group for Emergencies (SAGE) del governo britannico, Yeadon ha scritto: “Non c’è assolutamente bisogno di vaccini per estinguere la pandemia. Non si vaccinano persone che non sono a rischio per la malattia”.

Yeadon ha messo in guardia contro “il piano di vaccinare milioni di persone sane e in forma con un vaccino che non è stato ampiamente testato su soggetti umani“.

La risoluzione sarà una sfida per i paesi che stanno considerando l’introduzione di “passaporti di immunità” con conseguente “apartheid dei vaccini“. 

Proponenti dell’apartheid

Il britannico The Telegraph, un giornale precedentemente conservatore, ha insistito sulla legislazione che sancisce una politica “no jab, no job”. (no vaccino, no lavoro, ndr)

Se la gente non vuole il vaccino, che se ne stia a casa e che non abbia una vita normale.

“Il Parlamento dovrebbe legiferare questa settimana per il “no jab, no job” –  in questo modo tutti sapranno quale sia la posizione e si potra’ iniziare a pianificare il futuro”, ha dichiarato giovedì il giornale.

“Il Parlamento dovrebbe approvare questa settimana un disegno di legge che in una frase chiarisca che è legale discriminare sulla base del fatto che una persona sia stata vaccinata contro il COVID-19, e che nessun reclamo per licenziamento ingiusto sarà accettato”, ha chiesto l’editorialista Matthew Lynn.

La polemica sui vaccini obbligatori è scoppiata in Gran Bretagna dopo che il presidente della Pimlico Plumbers, Charlie Mullins, ha detto che la società avrebbe riscritto tutti i contratti dei suoi lavoratori obbligandoli a essere vaccinati contro il coronavirus. 

“Se la gente non vuole il vaccino, che se ne stia a casa e che non abbia una vita normale”, ha detto Mullins, notando allo stesso tempo che l’azienda non stava “mettendo nessuno sotto pressione” per ricevere l’iniezione.

Ma gli avvocati del lavoro hanno avvertito che le aziende non possono forzare i dipendenti ad essere vaccinati.

L’amministratore delegato di Thrive Law, Jodie Hill, ha detto alla BBC: “Anche se mettessero questo [requisito] in un nuovo contratto, non credo che la farebbero franca”.

COVID Pass globale?

Il Tony Blair Institute for Global Change, un’iniziativa dell’ex primo ministro britannico Tony Blair, ha invitato il governo a “prendere l’iniziativa per sviluppare un unico COVID Pass globale “.

Blair, un convertito al cattolicesimo, ha detto che il passaporto digitale dovrebbe includere i risultati del test COVID-19, i dettagli delle vaccinazioni ed essere in grado di tracciare e verificare lo “status” del coronavirus di una persona ovunque essa viaggi nel mondo.

Il CoE ha 47 stati membri ma mantiene anche stretti legami con numerosi stati non membri, cinque dei quali hanno lo status di osservatore presso l’organizzazione: la Santa Sede (1970), gli Stati Uniti d’America, il Canada e il Giappone (1996) e il Messico (1999).

Uno stato può ottenere lo status di osservatore se è disposto ad accettare i principi di democrazia, lo stato di diritto e il godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali da parte di tutte le persone nella sua giurisdizione, e se è disposto a cooperare con il CoE.

I media tradizionali, che hanno spinto una narrativa pro-vaccino in collaborazione con i governi, hanno evitato di riferire sulla risoluzione.

 

 

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