Di seguito segnalo all’attenzione e alla riflessione dei lettori di questo blog l’articolo scritto da AC Wimmer e pubblicato su Catholic News Agency. Visitate il sito e valutate liberamente le varie opzioni offerte e le eventuali richieste. Ecco l’articolo nella traduzione di Annarosa Rossetto

 

Card. Joseph Zen
Card. Joseph Zen

 

 
 
Pochi giorni prima che il Sinodo sulla sinodalità iniziasse il suo primo ciclo di incontri in Vaticano, è trapelata ai media una lettera del cardinale Joseph Zen, in cui esprimeva serie preoccupazioni a cardinali e vescovi di tutto il mondo riguardo al raduno di Roma e chiedeva modifiche al processo sinodale così come alle conversazioni spirituali sugli argomenti del raduno.
 
La lettera, una copia della quale è stata ottenuta dalla CNA, è datata 21 settembre – festa dell’apostolo San Matteo – e accusa gli organizzatori del sinodo di manipolare e perseguire un’agenda piuttosto che permettere un autentico discorso ecclesiastico. La notizia dell’esistenza della lettera è stata pubblicata mercoledì da The Pillar.
 
 

La cornice della sinodalità

 
Zen esamina la cornice teologica della sinodalità attingendo a un recente documento della Commissione Teologica Internazionale, “La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa”, sottolineando che la sinodalità, al suo centro, si riferisce alla “comunione e partecipazione di tutti i membri della Chiesa nella missione di evangelizzazione”.
 
Il cardinale esprime riserve sul riferimento insufficiente a questo documento critico approvato dal Vaticano nei materiali preparatori del sinodo, il che implica una potenziale deviazione dai principi ecclesiastici fondamentali.
 
Uno di questi principi è “il ministero collegiale dei vescovi”, scrive Zen, che si basa sui fondamenti teologici del Concilio Vaticano II.
 
«Sono sconcertato dal fatto che, da un lato, mi viene detto che la sinodalità è un elemento costitutivo della Chiesa, ma, dall’altro, mi viene detto che questo è ciò che Dio si aspetta da noi per questo secolo (come una novità?).”
 
Il cardinale, che ha cofirmato i dubia prima del sinodo, aggiunge: “Come può Dio aver dimenticato di far vivere alla sua Chiesa questo elemento costitutivo nei 20 secoli della sua esistenza?”
 
Zen condivide “una confusione e una preoccupazione ancora maggiori” per “l’ipotesi che venga avanzata l’ipotesi che finalmente sia giunto il giorno di ribaltare la piramide, cioè con la gerarchia sormontata dai laici”.
 
Papa Francesco ha utilizzato l’immagine di una piramide rovesciata in un importante discorso del 2015, per commemorare il 50° anniversario dell’istituzione del Sinodo dei Vescovi nel 2015. Descrivendo il ruolo dell’apostolo Pietro come la “roccia” sulla quale è fondata la Chiesa, il Santo Padre ha detto: “Ma in questa Chiesa, come in una piramide rovesciata, il vertice si trova sotto la base”.
 
Basandosi su ciò, un partecipante al Sinodo sulla sinodalità, padre Ormond Rush, ha sostenuto la necessità di cambiamenti nell’ecclesiologia e nell’organizzazione della Chiesa.
Al centro della critica del cardinale c’è il Cammino sinodale tedesco, i cui partecipanti hanno votato a favore di documenti che chiedono l’ordinazione sacerdotale delle donne, benedizioni per persone dello stesso sesso e modifiche all’insegnamento della Chiesa sugli atti omosessuali, suscitando accuse di eresia e timori di scisma.
 
 

La lezione del cammino sinodale tedesco

 
Preoccupazioni sono state sollevate pubblicamente da Papa Francesco così come dai leader della Chiesa polacca, dei paesi nordici e di tutto il mondo.
 
Gli organizzatori tedeschi hanno rifiutato ogni intervento, spingendo invece per istituire un Consiglio sinodale tedesco permanente per supervisionare la Chiesa in Germania e attuare cambiamenti controversi.
 
Ciononostante, osserva Zen, il papa “non ha mai ordinato che questo processo in Germania” dovesse fermarsi, e che il suo discorso ai vescovi tedeschi durante la loro visita ad limina del 2022 – generalmente pubblicato sul quotidiano vaticano L’Osservatore Romano – è rimasto segreto.
 
Invece i vescovi tedeschi hanno annunciato a marzo che stavano portando avanti i loro progetti.
 
Considerati gli sviluppi attentamente pianificati ed eseguiti in Germania, la lettera di Zen mette in guardia dai tentativi di allontanarsi dall’ordine ecclesiastico tradizionale, suggerendo che qualsiasi apparente riorientamento democratico è accompagnato da proposte di cambiamenti rivoluzionari nella costituzione della Chiesa e negli insegnamenti morali sulla sessualità.
 

Evitare le lotte anglicane

 
Zen rileva anche il precipitoso calo del numero di fedeli cattolici in Germania dall’inizio del Cammino sinodale, affermando: “La Chiesa in Germania sta morendo”. Egli paragona questo crollo al declino del cattolicesimo nei Paesi Bassi.
 
Tracciando un altro parallelo, Zen scrive: “Penso che non sia fuori luogo menzionare qui il grande scisma che sta minacciando la Comunione anglicana”.
 
La Comunione anglicana è un’associazione mondiale di 85 milioni di cristiani, uniti da legami storici con la Chiesa d’Inghilterra – e attualmente si trova ad affrontare profonde divisioni interne su questioni come il matrimonio tra persone dello stesso sesso e l’ordinazione di persone che si identificano come LGBTQ+ nel clero.
 
Zen osserva che ciò ha portato alcuni anglicani a chiedere al loro capo, l’arcivescovo anglicano di Canterbury, di pentirsi. Altrimenti “non accetteranno più la sua autorità”, aggiunge la lettera.
 
Zen si riferisce allo sviluppo anglicano come a un duro promemoria dei percorsi divisivi che la Chiesa cattolica potrebbe percorrere se fuorviata da interpretazioni errate – o, peggio, manipolazione – della sinodalità nel perseguimento di un’agenda discutibile.
 
 

Un’agenda e conclusioni scontate?

 
In questo contesto, la lettera del cardinale accusa la Segreteria del Sinodo – l’ufficio vaticano responsabile dell’organizzazione del Sinodo sulla sinodalità – di condotta discutibile.
“La Segreteria del Sinodo è molto efficiente nell’arte della manipolazione”, scrive Zen, aggiungendo: “Spesso affermano di non avere alcun ordine del giorno. Questa è davvero un’offesa alla nostra intelligenza. Chiunque può vedere a quali conclusioni mirano”.
 
Zen si avvale di esempi biblici per evidenziare che il cambiamento dovrebbe riflettere uno schema divino più ampio piuttosto che alterazioni arbitrarie. Sottolinea uno sviluppo continuo e armonioso della dottrina, sulla scia di San John Henry Newman , piuttosto che qualsiasi cambiamento insidioso nella narrativa, in particolare sulla moralità sessuale.
 
Zen scrive che gli organizzatori, pur sottolineando la necessità di “ascoltare tutti”, si concentrano su un gruppo in particolare: “A poco a poco ci fanno capire che tra questi ‘tutti’ ci sono soprattutto quelli che abbiamo ‘esclusi’. Infine, capiamo che si tratta di persone che optano per una morale sessuale diversa da quella della tradizione cattolica”.
 
 

Un sinodo radicalmente cambiato

 
Sulla decisione di aggiungere partecipanti laici selezionati con diritto di voto, il cardinale scrive: “Se fossi uno dei membri del sinodo, farei una forte protesta, perché questa decisione cambia radicalmente la natura del sinodo, che Papa Paolo VI lo aveva inteso come strumento della collegialità episcopale, anche se, nello spirito della sinodalità, furono ammessi osservatori laici con possibilità di parola”.
 
«Dare il voto ai laici potrebbe sembrare un rispetto per il ‘sensus fidelium’, ma sono sicuri che questi laici invitati siano ‘fideles’? Che almeno questi laici vanno ancora in chiesa? In realtà questi laici non sono stati eletti dal popolo cristiano”, scrive Zen.
 
Il porporato assicura a cardinali e vescovi: «Non propongo una protesta, ma almeno un dolce lamento con una richiesta: che almeno i voti dei vescovi e quelli dei laici siano conteggiati separatamente».
 
Il presule contesta anche la tempistica complessiva del sinodo. “Non c’è stata alcuna spiegazione per l’aggiunta (a metà) di un’altra sessione sinodale per il 2024”, scrive Zen. Si chiede se “gli organizzatori, non sicuri di riuscire a raggiungere in questa sessione i loro obiettivi, optino per più tempo di manovra. Ma se attraverso il voto dei vescovi viene chiarito ciò che lo Spirito Santo ha voluto dire, che bisogno c’è di un’altra sessione?”.
 
 

La necessità di un dialogo solido

 
Il cardinale accusa anche gli organizzatori di cercare di evitare discussioni oneste e vivaci, affermando che è attraverso un dialogo così aperto e robusto – proprio come durante il Vaticano II – che lo Spirito Santo opera veramente.
 
«Mi sembra che al Concilio Vaticano II, prima di giungere ad una conclusione quasi unanime, si sia dedicato molto tempo a discussioni animate. Fu lì che lo Spirito Santo operò. Evitare le discussioni significa evitare la verità”.
 
La lettera invita i vescovi a non limitarsi a obbedire incondizionatamente alle direttive procedurali, esortandoli ad accumulare preghiere con largo anticipo rispetto al sinodo, emulando la preparazione spirituale di San Giovanni XXIII prima del Vaticano II.
 
«Sono consapevole che nel Sinodo sulla famiglia il Santo Padre ha respinto i suggerimenti presentati da alcuni cardinali e vescovi proprio riguardo alla procedura. Se però presenterete rispettosamente una petizione sostenuta da numerosi firmatari, forse questa verrà accettata. In ogni caso avrete fatto il vostro dovere. Accettare una procedura irragionevole significa condannare il Sinodo al fallimento”.
 
Il cardinale 91enne conclude con un altro appello ai suoi fratelli vescovi e cardinali per la preghiera – e un appello per modificare le procedure sinodali. “Questa lettera che scrivo la intendo come confidenziale, ma non sarà facile tenerla fuori dalle mani dei mass media. Vecchio come sono, non ho nulla da guadagnare e nulla da perdere. Sarò felice di aver fatto quello che sento sia mio dovere fare”.
 
AC Wimmer
 


Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni del responsabile di questo blog. I contributi pubblicati su questo blog hanno il solo scopo di alimentare un civile e amichevole confronto volto ad approfondire la realtà.


 

Sostieni il Blog di Sabino Paciolla

 





 

 


 

Sostieni il Blog di Sabino Paciolla

 





 

 

Facebook Comments