di Sabino Paciolla

 

Questa nuova tappa, 4 milioni di lettori, di cui 110.000 dagli USA, 62.000 dall’indonesia, 26.000 dalla Svizzera, ecc., mi fa certamente piacere ed è senz’altro frutto di tutti coloro che collaborano a questa impresa e che per questo ringrazio di cuore. Ringrazio di cuore tutti i lettori per la fiducia accordata. Dato il periodo, questo risultato mi offre lo spunto per qualche riflessione sul senso di questo blog. 

Esso, come ho scritto nel mio primo post, è nato quattro anni fa perché Facebook continuava a censurarmi (blocchi, ecc.) sulle tematiche del gender e della famiglia naturale. Accanto al profilo social, pensai, occorreva creare un nuovo canale informativo che potesse muoversi con più libertà.  

La censura, purtroppo, continua ancora oggi, ed è diventata ancora più aspra. Essa si muove non solo sui social ma anche sui motori di ricerca. Riguarda non solo le tematiche del gender ma anche i vaccini. Anzi, sui vaccini ha assunto le fattezze della gendarmeria che è a salvaguardia di un regime, quello sanitario. 

Proprio nei giorni scorsi Facebook mi ha comminato varie “sanzioni” tra cui la forte riduzione della mia visibilità sul social per 28 giorni (in pratica è come se non esistessi), salvo proroga, come ormai fa spesso, e tutto questo perché ho pubblicato un articolo che parlava delle nanoparticelle di grasso (LNP), quelle che racchiudono le molecole di mRNA contenute nei vaccini COVID, molecole tossiche per l’organismo, che circolano liberamente nel corpo, accumulandosi in vari organi, tra cui le ovaie. Per aver pubblicato questo, sono stato accusato da Facebook di fare disinformazione potenzialmente pericolosa, da qui le “sanzioni”. Purtroppo per i censori di Facebook, è stata proprio la Pfizer con un comunicato a confermare, dopo che era trapelato al pubblico un suo studio riservato consegnato alle autorità sanitarie giapponesi, che effettivamente le particelle di LNP circolano nel corpo e si accumulano in vari organi, tra cui, appunto, le ovaie. Ma, evidentemente, per Facebook parlare di informazioni e documenti veri e originali delle case farmaceutiche significa fare disinformazione potenzialmente pericolosa. Ma pericolosa per chi o per cosa? Forse per gli interessi di qualcuno? A questa domanda non so rispondere precisamente, anche se posso fare delle ipotesi. 

Ma la censura non si è fermata al gender e ai vaccini, ha continuato con la guerra in Ucraina. La propaganda da parte del mainstream di una presunta verità sulla guerra è ferma e costante, e chi avesse l’ardire di esprimere una posizione diversa da quella diffusa dal mainstream subisce una pesante censura, una messa alla berlina, l’etichettatura di essere dalla parte sbagliata, di essere un difensore di Putin, di essere dalla parte dell’aggressore, della violenza, dell’oppressione, della morte. Insomma, ti appioppano l’eterna etichetta del “fascista”, quella che in passato serviva a chiudere la bocca dell’interlocutore in nome di una indiscussa, per loro, indegnità morale. La cosa curiosa ed esilarante è che questi signori inneggiano alla libertà e moralità, straparlano di estremismo, manipolazione e tutela della vera informazione proprio mentre ti tappano la bocca, ti limitano la libertà di parola, ti bloccano gli account, cancellando d’un colpo la tua presenza sui social, la nuova piazza virtuale dove si discutono i problemi del nostro tempo. 

A tal proposito, basti ricordare Mario Monti quando, a proposito della informazione su vaccini e COVID, a novembre scorso ha detto:

“Io credo che bisognerà, andando avanti con questa pandemia, e comunque per futuri disastri globali della salute, trovare un sistema che concili certamente la libertà di espressione, ma che dosi dall’alto, l’informazione”. E poi: “nel caso di una pandemia, quando la guerra non è contro un altro stato, ma è contro un morbo, contro una cosa che è comune a tutto il mondo, io credo che bisogna trovare delle modalità meno, posso dire…meno democratiche secondo per secondo nella somministrazione dell’informazione…”. 

La giornalista Concita De Gregorio, sorpresa da queste parole, interrompendo Monti gli fa notare che abbiamo avuto, in tempi neanche troppo lontani, il Ministero della propaganda che controllava l’informazione sotto un regime, una dittatura. E quindi chiede chi, in un regime democratico, dovrebbe governare la misura e il dosaggio della comunicazione. Al che Mario Monti risponde: 

Il governo ispirato, istruito, nutrito dalle autorità sanitarie. Ma guardate che ci siamo già in questo perché subiamo delle limitazioni molto più gravi che non…”

Non è da meno lo stesso Obama, il quale, giovedì scorso, ha detto a un pubblico presente alla Stanford University:

“Uno dei principali motivi dell’indebolimento della democrazia è il profondo cambiamento avvenuto nel modo in cui comunichiamo e consumiamo informazione.” Aggiungendo poi che le persone “muoiono a causa della disinformazione”.

La ciliegina sulla torta la mette infine Hillary Clinton, la quale, sempre giovedì scorso, si è unita al coro twittando:

“Per troppo tempo, le piattaforme tecnologiche hanno amplificato la disinformazione e l’estremismo senza responsabilità” e ha quindi invitato “i nostri alleati transatlantici a spingere il Digital Services Act”, volto a regolamentare la libertà di espressione sulle piattaforme online. L’accordo è appena stato siglato

Come si vede, se c’è un filo rosso che lega questi tre eventi, gender, vaccini e guerra in Ucraina, questo è la censura informativa i cui manovratori primi rimangono nell’ombra. Infatti, coloro che mettono in pratica sanzioni o si fanno megafoni della censura sono in realtà gli esecutori di ordini che partono da molto molto in alto. Coloro che tirano le fila sono quei personaggi che popolano le élite dell’alta finanza, appartenenti alle oligarchie delle grandi e potenti famiglie, membri di quell’apparato grigio che assomiglia ad una misteriosa e gigantesca piovra i cui tentacoli finanziari si muovono in maniera transnazionale, toccando tutti i settori, dalle industrie militari, farmaceutiche, alimentari ecc., ai servizi dei media, della cultura e dello spettacolo. Ogni tentacolo tocca un settore mediante un investimento finanziario che deve produrre un certo rendimento, il quale arriverà solo se le figure apicali di quel settore, ma anche quelli presenti lungo la filiera di comando verso il basso, agiranno in maniera coerente con il raggiungimento dell’obiettivo prefissato. Per questo, sarà importante imporre orientamenti che vadano nella direzione voluta, facendoli però apparire come nascenti liberamente dal basso. Tali orientamenti assumeranno via via i contorni della tematica del cambiamento climatico, di una nuova concezione della salute personale e pubblica, della moralità personale in rapporto alla società, della moralità di una guerra, e così via. 

Per fare in modo che i cittadini si muovano come burattini è importante che abbraccino una concezione fluida dell’identità dell’uomo, una fluidità che annulla l’essere insieme alla capacità di giudicare la realtà. ll terrore instillato nella popolazione legato alla diffusione della COVID-19, la limitazione della libertà derivante prima dai lockdown e poi dai green pass sono tutti funzionali a questo progetto. La vendita di vaccini sperimentali, iniettati a tappeto su tutta la popolazione mondiale, o la vendita e l’utilizzo delle armi sono solo le ricadute di questo progetto. Il fine, non dimentichiamolo, è sempre lo stesso, il vil denaro, una montagna di denaro.

A tal proposito, alcuni definirebbero tale fenomeno, e a ragione, Great Reset. Questo è un progetto che viene da lontano, un lontano che è lungo decenni, e che ora, grazie alla globalizzazione, ha raggiunto la sua maturità, l’espressione massima del potere più duro e luciferino che riesce a manovrare e controllare tutto: dai media alla cultura, dallo spettacolo all’educazione, dalle istituzioni ai governi. Gli esponenti di questi governi appaiono sempre più come imbrigliati in situazioni complesse e sottoposti a pressioni troppo forti per essere liberi di rispondere alle esigenze e  aspettative dei popoli da cui hanno ottenuto il mandato.

E noi, poveri cittadini, per queste élite siamo solo dei numeri, semplici consumatori, meri esecutori di direttive da subire supinamente, con le buone o con le cattive (vedi il green pass). Per loro, dovremmo essere gai nella nostra fluida e inconsistente identità, pronti a prestare il braccio all’inoculazione del siero benedetto perché bisogna “fidarsi della scienza” (la LORO scienza), plaudenti all’invio di armi in un conflitto in cui non siamo attori ma a malapena comparse, e ciò perché bisogna essere per la pace (la LORO pace)! Non fa niente che questo è un conflitto per procura, fatto di burattini e burattinai; non fa niente che la spedizione di armi potrebbe innescare la terza guerra mondiale con esiti da olocausto nucleare e miliardi di morti. 

A mio parere, non c’è mai stato negli ultimi decenni un periodo più pesante di quello che stiamo vivendo per essere aderenti alla realtà. Non c’è mai stato un periodo più difficile di quello che stiamo vivendo per maturare un giudizio ed esprimerlo liberamente senza incappare nella censura, pagando un prezzo salato fatto di ostracismo sociale, limitazione alla libertà di movimento, perdita dello stipendio, distruzione della carriera o del posto di lavoro. E tutto questo in una società che si vanta di essere democratica.

Spiace che in questo difficile momento anche la Chiesa e la maggioranza dei cattolici si siano schiacciati sul Pensiero Unico, abbracciando ignobili misure lesive della dignità della persona umana. 

In conclusione, in un mondo in cui il giornalismo vero sembra scomparso per lasciare il posto a megafoni del potere, credo che siti di libera e indipendente informazione, insieme a tanti blog, compreso quello che con modestia vi propongo, debbano svolgere sempre più un compito di tutela della libertà di espressione, umilmente coscienti che questo serve alla democrazia, quella vera, non quella fake proposta e sostenuta dal mainstream e dalle élite.

Oggi è il 25 aprile, giorno della Liberazione, che sia veramente l’alba della liberazione dalla menzogna e l’inizio della proclamazione della verità.

 




 

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