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di Francesco Agnoli
I nuovi catari abbattono le statue, decretano la damnatio memoriae di Tizio e Caio, decidono chi può essere ricordato e chi no. C’è un pericoloso fanatismo religioso, benché ateo, in questi personaggi che ritengono di appartenere alla stirpe eletta dei Giustizieri. E’ la vecchia storia dei millenaristi medievali, quegli eretici che si ritenevano eletti, prescelti, puri, e che identificavano un nemico da abbattere per instaurare il Regno della giustizia sulla terra. Lo storico ebreo Norman Cohn li chiama in modo molto appropriato, “i fanatici dell’Apocalisse” e ricorda la loro ferocia. Ma nel Medioevo, questi distruttori che non indietreggiavano neppure di fronte all’omicidio degli avversari, non andarono mai al potere. Dobbiamo aspettare la rivoluzione francese, per vederli trionfanti ed ebbri: in ginocchio davanti alla Dea Ragione, terribili con il loro codice delle leggi, i loro giornali instillanti odio, la loro ghigliottina sempre affilata.
I rivoluzionari giacobini volevano anche loro cancellare il passato: abbattevano le chiese, devastarono le statue sulla facciata di Notre Dame, distrussero migliaia e migliaia di antichi codici manoscritti conservati nei conventi, diffusero il Terrore, in nome di libertà, fratellanza, eguaglianza. Bellissime parole, private di ogni significato, negate nello stesso momento in cui venivano pronunciate.
Iniziò così la guerra che avrebbe portato l’Europa al suo graduale disfacimento: una guerra durata dal 1792 al 1815, che avrebbe segnato la nascita degli eserciti di massa nel “vecchio mondo”.
E dopo la sinistra giacobina, ci furono le altre ideologie novecentesche, tutte più o meno figlie di quella: i comunisti, i fascisti, i nazisti. Si trattò di ideologie generate da uomini abbeverati di pensiero moderno, di utopia, di catarismo. Perché la modernità, nel momento stesso in cui nega un Dio trascendente, crea milioni di idoli: dopo la Dea Ragione, gli dei Stato, Classe sociale, Nazione, Razza… divinità assetate di sangue, e venerate, fanaticamente, da uomini che, perso il Dio di Gesù Cristo, ritenevano di poter costruire, come lo chiamava Benito Mussolini, il “Regnum hominis”, il Regno dell’Uomo (l sogno di ogni umanesimo ateo).
Avevano tutti i tre, i totalitarismi, nonostante le differenze, una radice comune: e tutti i tre cercarono di cancellare il passato, di distruggere biblioteche e musei, come scriveva Filippo Tommaso Marinetti nel suo manifesto futurista.
Il fascismo lo fece solo in piccola parte, perché l’Italia non era un paese secolarizzato come la Germania o l’URSS. Ma nazisti e comunisti diedero il via proprio a roghi di libri, distruzioni di statue, ecc. nella convinzione di poter dar vita ad un “mondo nuovo”, ad un “uomo nuovo”, auto-rinnovato, auto-redento.
Basta leggere Lenin, Stalin, o Hitler, per vedere la somiglianza con i millenaristi medievali: anche loro si ritenevano gli uomini illuminati che avrebbero portato l’umanità, dalle “tenebre” del passato, verso la luce futura. Si ritenevano i nuovi illuministi, ragionevoli, giusti, in grado di stabilire ciò che è bene e ciò che è male. Accesero roghi, devastarono i popoli, mentre predicavano la loro idea di giustizia, di libertà, di tolleranza (si leggano, a tal proposito, le dichiarazioni di Hitler nei suoi Discorsi a tavola, in cui bolla la storia della Chiesa come segnata da una cieca “intolleranza” cui lui metterà termine nella sua Germania!)
Postilla:
l’autore dell’articolo, oltre al videoesposto in alto, ha raccontato in altri 2 video la storia dei roghi di libri da parte dei fanatici millenaristi del Novecento, comunisti, nazisti e fascisti, per vederli cliccare qui e qui.
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Fin qui l’articolo del prof. Francesco Agnoli.
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Purtroppo questi atti ci portano alla mente altri abbattimenti di statue che non avremmo voluto ricordare:

qui trovate il video dell’abbattimento della statua del Budda ordinato da Bin Laden:
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