Una lettrice mi scrive.

 

Chiesa irlandese diroccata

 

Gentile dottor Paciolla,

le scrivo per esporle i miei dubbi e le mie incertezze in questo difficilissimo periodo per la cristianità.
Essendo parte della chiesa cattolica di tipo tradizionalista in questi ultimi anni sono andata alla ricerca del porto sicuro, specialmente da quando noi tradizionalisti siamo stati messi alla porta in seguito alla nostra determinazione nel non accettare i vaccini.

Ormai il tempo è passato, questo periodo burrascoso nel quale ci hanno permesso di odiarci reciprocamente (e così è stato) è terminato. Mi sarei aspettata che, cristianamente parlando, entrambe le fazioni avessero la buona volontà di ricongiungersi, invece percepisco una divisione sempre più netta fra varie fazioni e questo è uno dei punti che vorrei portare all’attenzione.

Credo che ogni tipo di divisione che diventa incolmabile non possa venire da Dio ma dalla superbia umana. Ormai le divisioni sono veramente incolmabili e assurde. Io, dal canto mio, sto cercando di tenere aperte le porte ma le mie stesse porte mi vengono sbattute in faccia proprio da chi ha avuto il beneficio di conoscere qualcuno che le tenga aperte, cioè io. Spero di non essere l’unica ad agire in questo modo. Questo è il secondo punto che vorrei portare all’attenzione.

Un’altra questione che mi ha fatto riflettere molto riguarda il concetto di “validità della Messa”. Circa nove anni fa io ho ricevuto un grande miracolo durante una Messa celebrata in comunione con l’attuale pontefice. Al momento in cui riferisco di questa esperienza che mi ha toccato da vicino con alcuni cristiani che ritengono la Messa con questo Papa non valida o mi dicono che siccome all’epoca io non sapevo del Papa ciò che si sa oggi allora la Messa era valida (non si capisce perché Dio possa operare o meno miracoli a seconda che non si sappiano o meno certe notizie, in ogni caso successivamente ho ricevuto altri miracoli sapendo bene che eravamo in mani complicate), altri si chiudono a riccio e non ti rivolgono più la parola forse ritenendomi guarita, non so, per opera di Satana.

Anche in questo ambito ho pensato molto a cosa era giusto fare da parte mia e sono arrivata alla conclusione che l’attuale casino che esiste nella chiesa cattolica di Roma è innanzitutto ben meritato dai battezzati ed in secondo luogo troppo grande per poter essere caricato sulle spalle dei singoli fedeli. Ognuno deve fare la sua parte, ossia seguire Cristo e la Sua Vera Verità rivelata, questo è l’importante secondo me. Essere coerenti il più possibile nell’amare innanzitutto Dio e poi anche gli altri come noi stessi.

La situazione nella chiesa sta velocemente precipitando, mi chiedo cosa dovrò fare fra qualche mese o qualche anno per seguire Cristo veramente senza farmi coinvolgere in idolatrie, sacrilegi, e chissà cos’altro? Ho pensato anche a questo e sono arrivata alla conclusione che fino a quando conoscerò dei sacerdoti tradizionalisti che non si vergognano di esserlo e non cambino strada per seguire le nuove mode il mio posto sarà sempre nella chiesa cattolica di Roma. Se, invece, non ne restasse nessuno? Non credo che arriveremo a questo punto, nel peggiore dei casi sarebbe allora che veramente bisognerebbe cercare la nuova strada con l’aiuto di Dio. Se ce ne andiamo tutti o stiamo nella chiesa a litigare con chi non vuole dare l’Eucarestia in bocca quando a qualche chilometro la possiamo ricevere da un altro sacerdote, ma siamo sicuri di stare seguendo la strada giusta?

Non è che presi dal nostro io stiamo solo alimentando la dimensione del male e della cattiveria che già ha una fetta enorme di questo mondo? Non è che ci stiamo facendo ingannare anche noi, con la scusa di essere i giusti, per poi sentirci accusare un giorno dinanzi all’Altissimo di non aver amato?

Grazie

Che Dio ce ne liberi da una scelta così gravosa o ci illumini prontamente.
 
P.R.
 

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni del responsabile di questo blog. I contributi pubblicati su questo blog hanno il solo scopo di alimentare un civile e amichevole confronto volto ad approfondire la realtà.


 

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