L’articolo di John Henry Westen pubblicato lo scorso 12 gennaio su LifeSiteNews getta una luce ancora più inquietante sull’utilizzo di trattamenti sanitari prodotti da linee cellulari derivate da feti abortiti. La traduzione è di Wanda Massa.
(se il video qui sotto non si apre fare il refresh di questa pagina o cliccare qui)
Oggi ho avuto il grande piacere di incontrare Pamela Acker (biologa, ndt), una delle persone più esperte al mondo sui vaccini e su ciò che contengono. Acker ha trascorso nove mesi in un laboratorio di ricerca sui vaccini prima di affrontare la questione etica e morale della linea cellulare HEK-293.
La nostra conversazione di oggi è stata una delle interviste più illuminanti ma anche profondamente inquietanti che abbia mai fatto per il mio podcast The John-Henry Westen Show.
Acker è biologa e autrice del libro Vaccination: una prospettiva cattolica, pubblicato di recente (ed estremamente documentato). In esso, rivela precisamente come i cattolici dovrebbero pensare ai vaccini. Lo si può acquistare dai nostri amici del Kolbe Center for the Study of Creation.
Purtroppo – cosa deprimente – sotto Papa Francesco, il Vaticano ha in gran parte minimizzato, se non del tutto ignorato, l’importanza della bioetica.
Proprio la settimana scorsa Francesco stesso ha approvato il vaccino COVID-19, dicendo che “deve essere fatto“.
Acker ed io abbiamo parlato di molti argomenti oggi per oltre un’ora. Vi prego di guardare l’intera intervista (https://youtu.be/joWZmcHhfBg ), se potete. L’aspetto più rivelatore della nostra conversazione, credo, è stato quando abbiamo discusso delle varie linee cellulari fetali utilizzate nei vaccini, in particolare.
Al momento esistono diverse linee cellulari fetali. Ci sono WI-38, MRC-5, HEK-293, PER C-6, e WALVAX-2; WALVAXX-2 non è attualmente utilizzato in nessun vaccino, ma ha il potenziale per essere utilizzato ed è attualmente utilizzato nei trattamenti terapeutici. Come Acker ed io abbiamo concordato, la maggior parte delle persone hanno questa comprensione che sono stati uno o due bambini che sono morti e semplicemente respingeranno queste linee cellulari.
Acker parla della sua ricerca sulla linea cellulare HEK-293 in particolare, e parla del numero che si trova alla fine del nome della linea cellulare. “HEK” sta per Human Embryonic Kidney (Rene Embrionale Umano) e il “293” rivela il numero di esperimenti che un ricercatore specifico ha fatto per sviluppare quella linea cellulare.
“Non significa che ci siano stati duecentonovantatré aborti, ma per duecentonovantatré esperimenti, avresti certamente bisogno di molto più di un aborto. Stiamo parlando probabilmente di centinaia di aborti“, condivide Acker.
Acker continua a discutere sul perché i ricercatori dovrebbero scegliere una linea cellulare fetale piuttosto che una linea cellulare adulta. I dettagli si riducono a una sola risposta: perché dureranno più a lungo, avendo una durata di vita molto più lunga. Tuttavia, queste linee cellulari incontrano alcuni pericolosi effetti collaterali, come i geni che promuovono il cancro (maggiori dettagli su questo aspetto sono all’interno dell’intervista).
Acker sfata il mito secondo cui queste linee cellulari sono create con l’aborto spontaneo, semplicemente comprendendo che queste cellule devono essere raccolte entro cinque minuti dall’aborto. Un aborto spontaneo semplicemente non fornirebbe cellule che siano abbastanza vive per i ricercatori da poterle utilizzare.
È qui che le cose diventano molto inquietanti, perché nella maggior parte dei casi non si tratta di un “semplice aborto”, ma piuttosto, dice Acker: “Faranno nascere questi bambini tramite il parto cesareo”. I bambini sono ancora vivi quando i ricercatori iniziano ad estrarre il tessuto; al punto che il loro cuore batte ancora, e generalmente non viene loro somministrato alcun anestetico, perché ciò altererebbe le cellule che i ricercatori stanno cercando di estrarre.
Quindi, stanno rimuovendo questo tessuto, per tutto il tempo in cui il bambino è vivo, provocandogli un dolore atroce. Questo lo rende ancora più sadico“.
Anche se la nostra discussione è ampia, mettiamo in evidenza i vaccini Moderna e Pfizer COVID in particolare. Quanto sopra è un piccolo esempio delle informazioni vitali di cui Pamela Acker ed io abbiamo discusso oggi. Incoraggio ognuno di voi ad ascoltare l’intervista completa e a condividerla con i vostri amici e familiari.
Dopo diverse ore di studio anche notturno sulla dottrina cattolica (pur non essendo un moralista ma avendo letto diversi documenti ed avendo chiesto direttamente ad un sacerdote moralista) posso dire in sintesi perché NON sono moralmente leciti i vaccini Pfizer e Moderna (“vaccino” a mRNA) e vaccino Astrazeneca (vaccino tradizionale).
Vaccini Pfizer e Moderna:
-)per dubbio positivo (cioè c’è il sospetto forte) che in essi ci siano linee cellulari di feti abortiti (è tra l’altro certo, perché comunicato dalle stesse aziende farmaceutiche e confermato dall’Istituto Lozier che fa elenco di vaccini etici e non etici, che nella fase di test di laboratorio è stata utilizzata la linea cellulare di un feto abortito volontariamente negli anni 70);
-)per dubbio positivo che questo tipo di vaccino a mRNA possa dare seri problemi di salute (basta leggere il Bugiardino e il consenso informato da firmare pre vaccinazione);
-)per l’aborto commesso negli anni 70 o eventuali altri aborti commessi per ottenere la linea cellulare in questione HEK-293 (per cui permane il dubbio positivo) relativamente a questi vaccini Pfizer e Moderna c’è una cooperazione materiale passiva remota di chi si farebbe iniettare il vaccino (quindi non c’è peccato perché in sostanza non si è rei di cooperazione agli aborti commessi); SUSSISTE invece cooperazione materiale passiva (passiva cioè dovere di opporsi a tale vaccino altrimenti si fa omissione) prossima con la produzione e commercializzazione di tali vaccini da parte di chi si fa inoculare il vaccino. Quindi chi se lo fa inoculare sapendo (piena avvertenza) e volendo (assenso alla inoculazione) compie peccato mortale.
Il documento della Pontificia Academia per la Vita del 2005 è chiaro a riguardo. Il documento della PAV del 2017 tralascia l’aspetto della cooperazione materiale passiva prossima per produzione e commercializzazione;
-)non esiste la possibilità di quella che i moralisti chiamano “azione a duplice effetto” (quando cioè da una azione derivano più effetti) perché l’effetto positivo (immunizzazione) deriva da un effetto/mezzo negativo (siero vaccinale realizzato, anche se solo testato, con l’aborto volontario). Il fine positivo NON GIUSTIFICA MAI il mezzo negativo (insegnamento costante della Chiesa, da San Paolo a Benedetto XVI, passando per Sant’Agostino, San Tommaso d’Aquino, San Paolo VI in Humanae Vitae, ecc.). Non è mai lecito fare il male perché ne nasca un bene;
-)stato di urgente necessità: NON SUSSISTE perché esistono cure tradizionali (esempio Idrossiclorochina, già validata dalla scienza negli anni passati per SARS e MERS e danti successo anche oggi da testimonianze di centinai di medici di base), sia perché questo “vaccino” non è un farmaco salvavita per tutta la popolazione. A mia domanda ad un sacerdote moralista egli ha risposto che lo stato di necessità sussiste se e solo se abbiamo due gruppi entrambi in pericolo di vita e si deve fare una scelta anche mettendo a rischio uno di essi. Essendo che il “vaccino” non è un salvavita per un gruppo (il gruppo dei non anziani e con patologie pregresse) allora NON sussiste lo stato di urgente necessità;
-)ho messo “vaccino” tra virgolette perché a detta di tanti medici esperti (anche iper vaccinisti come il francese dottor Perrone genetista) esso non è un vaccino ma un modificatore genetico. Allora non è moralmente lecito perché tende a modificare la persona così come Dio l’ha creata.
Vaccino Astrazeneca:
-)per fonte certa (Istituto Lozier) sia nella fase di test in laboratorio sia nella fase di produzione (e quindi commercializzazione), esso è realizzato con linee cellulari di feti abortiti. Quindi, come sopra detto, vi è da parte di chi se lo fa inoculare cooperazione materiale passiva prossima alla produzione/commercializzazione e quindi, sapendo e volendo, peccato mortale.
San Tommaso d’Aquino nella Summa Teologica afferma che l’ignoranza (non avvertenza) in determinate questione centrali (tipo aborto-vaccini) non solleva dalla colpa la persona. Anzi ne aumenta la colpa (ignoranza colpevole) perché, dice, il fedele è tenuto con grave responsabilità ad informarsi.