foto: Papa San Giovanni Paolo II (da L'Osservatore Romano)

foto: Papa San Giovanni Paolo II (da L’Osservatore Romano)

 

Giovanni Paolo II: con tutte le nostre forze dobbiamo “conservare intatto il deposito della fede” (17 ottobre 1978)

(il giorno dopo la sua elezione)

PRIMO RADIOMESSAGGIO «URBI ET ORBI». DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II

Cappella Sistina
Martedì, 17 ottobre 1978

(Stralcio)

“…rimane il dovere della fedeltà globale alla missione che abbiamo ricevuto, ed a questo punto il discorso, prima che per gli altri, vale per Noi, e lo facciamo, perciò, in prima persona. Chiamati alla suprema responsabilità nella Chiesa, siamo soprattutto Noi che, in posizione che ci obbliga all’esemplarità del volere e dell’agire, dobbiamo esprimere con tutte le nostre forze questa fedeltà, conservando intatto il deposito della fede, corrispondendo in pieno alle peculiari consegne di Cristo, che a Simone, costituito pietra della sua Chiesa, affidò le chiavi del Regno dei cieli (cf. Mt 16, 8-19), comandò di confermare i fratelli (cf. Lc 22, 32), e di pascere, a riprova del suo amore per lui, gli agnelli e le pecorelle del suo gregge (cf. Gv 21, 15-17). Siamo profondamente convinti che ogni moderna indagine intorno al cosiddetto “ministerium Petri”, condotta allo scopo di individuare sempre meglio quel che esso contiene di peculiare e specifico, non potrà né dovrà mai prescindere da questi tre poli evangelici. (…)

Venerati Fratelli e Figli carissimi, è ovvio che la fedeltà significa anche adesione convinta al Magistero di Pietro specialmente nel campo dottrinale, la cui oggettiva importanza non solo dev’esser sempre tenuta presente, ma tutelata, altresì, a causa delle insidie che, da varie parti, si levano oggi contro certe verità della fede cattolica.”

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