Un intervento dell’arcivescovo Georg Ganswein, segretario particolare del Papa emerito Benedetto XVI, sugli abusi nella Chiesa a margine di un incontro pubblico avvenuto oggi, 11 settembre 2018.

Eccolo nella mia traduzione.

foto: mons. George Gainswein (CNS photo/Stefano Rellandini, Reuters)

foto: mons. George Gainswein (CNS photo/Stefano Rellandini, Reuters)

 

La preoccupazione di Papa Benedetto XVI, ora in pensione, e le promesse fatte dalla maggioranza dei leader della Chiesa non sono state in grado di fermare il male dell’abuso sessuale clericale, che è stato l’11 settembre della Chiesa cattolica, ha detto il segretario personale del Papa in pensione.

Anche se la “catastrofe” degli abusi non cade in una data particolare, ma si estende su “tanti giorni e anni” e ha fatto “innumerevoli vittime”, ha detto l’Arcivescovo Georg Ganswein, oggi, sulla scia del rapporto della grande giuria della Pennsylvania, “la Chiesa cattolica sta guardando – piena di sgomento – al proprio 11 settembre”.

Parlando durante la presentazione di un libro a Roma l’11 settembre, l’Arcivescovo Ganswein, che è anche prefetto della casa pontificia, ha detto: “Non intendo paragonare le vittime o il numero di abusi riguardanti la Chiesa cattolica con i 2.996 innocenti di tutti coloro che hanno perso la vita l’11 settembre”.

“Nessuno finora ha attaccato la chiesa di Cristo con aerei pieni di passeggeri. La Basilica di San Pietro è ancora in piedi”, come lo sono altre chiese simboliche del mondo occidentale, ha detto, secondo notizie di cronaca.

“E tuttavia, la notizia proveniente dall’America che ci ha recentemente informato su quante anime sono state irreparabilmente e mortalmente ferite dai sacerdoti della Chiesa cattolica, ci dà un messaggio (cioè) ancora più terribile che se ci fosse stata la notizia che tutte le chiese della Pennsylvania fossero crollate improvvisamente insieme alla Basilica del Santuario Nazionale dell’Immacolata Concezione a Washington”, ha detto.

Avendo menzionato la basilica, l’arcivescovo ha detto che gli è venuto alla mente “come se fosse ieri” di quando accompagnò Papa Benedetto XVI il 16 aprile 2008. Il Papa, che in quel viaggio visitò anche New York, dove tenne un lungo discorso ai vescovi della nazione presso il santuario.

Nella parte del suo intervento dedicata agli abusi sessuali sui minori, papa Benedetto XVI “cercò di scuotere con forza i vescovi radunati da tutti gli Stati Uniti”, ha detto l’arcivescovo.

Citando il testo del Papa, l’arcivescovo ha ricordato come il Papa parlò della “profonda vergogna” causata dall’abuso sessuale dei minori da parte dei sacerdoti e “dell’enorme dolore che le vostre comunità hanno subito quando i chierici hanno tradito i loro obblighi e doveri sacerdotali con un comportamento così gravemente immorale”.

Ma quel discorso, ha detto l’arcivescovo Ganswein, è stato “evidentemente vano, come vediamo oggi. Il grido del Santo Padre non è riuscito a trattenere il male né lo hanno fatto le assicurazioni formali e gli impegni verbali di gran parte della gerarchia”.

L’arcivescovo Ganswein lavora con il papa in pensione dal 1996, prima come segretario personale della Congregazione per la dottrina della fede e poi come segretario personale dell’allora cardinale Joseph Ratzinger nel 2003.

 

Fonte: Catholic News Service

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