Roberto Benigni ieri a Sanremo ha presentato un suo, ma proprio un suo, Cantico dei cantici, che non troverete nella Bibbia.
Diego Fusaro, da par suo, commenta la performance di Benigni in questo modo: “dopo Achille Lauro, dulcis in fundo, c’è stato l’attacco più duro al cuore del cristianesimo ieri con Benigni che ha letto ed interpretato il Cantico dei cantici in una chiave postmoderna del tutto scristianizzata perchè di fatto ha trasformato il Cantico dei cantici in una sorta di canto pansessualista ed arcobaleno del “Love is love”, dove ogni tipo di unione è possibile, purché vi sia il godimento e l’amore fisico….(…) Benigni sta dicendo che per essere dei buoni cristiani si può benissimo essere consumisti erotici, pansessualisti, plusgaudenti senza contraddizione……
(Ascoltate tutto. Molto interessante!!)
E intanto il card. Gianfranco Ravasi orgogliosamente twitta:
Il cantico sta nell’antico testamento, non deve necessariamente essere letto in chiave cristiana. È un canto erotico. Punto. Non c’è matrimonio, né unione per sempre. Due si attraggono e si amano. E se si vedono fanno l’amore. È sempre stato così.
“….. quello che Dio ha congiunto l’uomo non separi”. ( Matteo cap. 19 versetto 6). Le unioni per sempre esistono ancora, e sono tante.
Benigni sei stato pesante
…forse non gli viene in mente che il festival è un evento di musica leggera e non un approfondimento sul tema dell’erotismo?