Rilancio di articolo pubblicato su Teleuniverso.
Le restrizioni alle libertà personali subite durante la pandemia sono illegittime e i DPCM sono contra legem e contro la Costituzione. Perché si tratta di atti normativi e, pertanto, non hanno forza di legge. Lo dice la sentenza d’Appello del Tribunale di Frosinone che si è pronunciato contro il ricorso presentato dalla Prefettura. In pratica: un automobilista era stato multato perché circolava nonostante i divieti anti covid: aveva impugnato la multa ed il Giudice di Pace gli aveva dato ragione. La prefettura allora, a sua volta, ha impugnato quella sentenza.
Il punto centrale del ricorso: la Prefettura ha sostenuto che il Giudice di Pace in pratica aveva disapplicato il DPCM del premier Conte per l’emergenza Covid: ma per la Prefettura, non era competenza del Giudice di Pace disapplicare quel Dpcm. Sarebbe stato compito del ricorrente impugnarlo nelle sedi e nei modi opportuni.
Invece ora il Giudice del tribunale di Frosinone ha detto anzitutto che la Prefettura aveva tutta la competenza ed era giusto che fosse chiamata in causa: perché la multa è una sanzione di tipo amministrativo, irrogata dallo stesso Prefetto che si avvale delle forze di polizia.
Il Tribunale di Frosinone specifica, infatti, che i Dpcm non sono legge, ma meramente un atto amministrativo.
Soprattutto, il tribunale Civile di Frosinone dice che Giuseppe Conte è andato oltre i suoi poteri. Nella Costituzione, inoltre, non c’è alcuna disposizione che conferisca poteri speciali al Governo se non in caso di Guerra deliberato dalle Camere.
Per il Giudice lo stato di emergenza dichiarato dal Governo e poi prorogato, appare illegittimo perché non ci sono i presupposti legislativi. In pratica il Consiglio dei Ministri non può dichiarare lo stato di emergenza per rischio sanitario.
Per questo – continua il Tribunale nella sentenza – trattandosi di atti amministrativi e non legislativi, una volta accertata la illegittimità per contrasto alla Costituzione, il Giudice deve procedere alla loro disapplicazione.
Per questo il ricorso della Prefettura è stato respinto. Esulta l’avvocato Giuseppe Cosimato, che ha seguito in prima persona il caso. Questa sentenza d’appello – secondo il legale – apre le porte alle azioni di risarcimento per le limitazioni e l’impossibilità di recarsi al lavoro per i non vaccinati.
Sostieni il Blog di Sabino Paciolla
Plaudo alla professionalità e alla sensibilità di Paciolla: continui così! Se queste notizie da prima pagina nessuno le pubblica e le valorizza, non verrà mai fatta giustizia!
Paciolla è decisamente in prima linea su questi temi, per nostra fortuna e consolazione…
Dio benedica lei e il suo staff!
Con molta pazienza, ma il muro del regime sanitario sta venendo giù a pezzi. Aspettiamo altri interventi della magistratura. Ora si dovrebbe andare sul penale, dopo le ammissioni dei dirigenti Pfizer
Che gli abusi di potere dei governi Conte e Draghi fossero illegittimi lo si sapeva pure prima, eppure ciò è stato possibile. Che conclusione se ne deduce?
Ebbene ieri sera (non un anno e mezzo fa, ieri sera!) a cena con amici mi è parso di essere fermo ad inizio 2021: tutto quanto emerso in questi mesi non li ha scalfiti minimamente e i soliti refrain di regime la facevano da padrone (se non sei vaccinato devi pagarti le cure, il covid non si può curare, la malattia è arrivata dal nulla e le istituzioni ci vogliono tanto tanto bene e per tal motivo avrebbero lasciato giustamente senza stipendio padri di famiglia ecc ecc…).
Come si può guarire la psiche malata di questa gente? Chissà se dopo l’ennesima iniezione a causa della quale staranno male da morire, sentendosi dire dal medico che non è vero niente e che stanno benissimo inizieranno a capire… La speranza è l’ultima a morire, anche se dopo un po’ muore anche lei.
“Come si può guarire la psiche malata di questa gente”?
Perdoni, Karl, ma questa gente – che il vero problema che ha è che sta troppo bene in tutti i sensi e settori – potrebbe iniziare a guarire solo se “amici” veri dicessero loro la verità. Il che – so bene – significherebbe non essere più amici…
Francamente non so come abbia fatto a non alzarsi da quel tavolo di farisei ipocriti, complici consapevoli o incosapevoli chissefrega!, di questo marcio sistema dittatoriale.
Spesso quando capita di conversare con chi non ha ancora le facoltà intellettive totalmente obnubilate da questo sistema di potere, dopo un certo sconforto iniziale emerge la domanda sul cosa poter fare di fronte ad un tale disastro e posto che nessuno ha la bacchetta magica io credo che il punto di partenza sia attivare una consapevolezza di quanto sta complessivamente accadendo e soprattutto smettere di seguire questa classe politica e questa informazione di regime. In altre parole usare quel piccolo ed apparentemente insignificante tasto che spegne la TV. Forse è un caso ma durante l’intera cena suddetta, la TV non è rimasta spenta un solo istante. Qui non si tratta (soltanto) di buone maniere, ma il fatto è quando un essere umano non sa stare un istante senza quello schermo che gli vomita addosso menzogne a profusione, ebbene io a pensarci provo un certo disagio.
Questa farsa pandemica a me un “beneficio” di certo lo ha apportato: ho perso alcuni falsi amici e persino parenti…E non è stato indolore.
La TV ormai sta agli italopitechi come la porcilaia ai maialetti all’ingrasso…E tra i giovanissimi la dipendenza da smartphone et similia è piaga sociale. A “tavola” ne vede uno con le mani libere o con gli occhi piantati nel suo interlocutore?
Non sappiamo più non solo ascoltarci ma neppure guardarci, caro Karl…