Per le scuole di ispirazione cattolica si pone una grande sfida di questi tempi, preservare la propria identità educativa senza farsi contaminare o sottostare a pressioni da parte di concezioni antropologiche estranee al cristianesimo.

Tale questione ce la spiegano due professori di filosofia.

Offro alla riflessione dei lettori di questo blog questo articolo nella mia traduzione.

scuola cattolica

Festa della scuola cattolica

 

Tra le domande sollevate da alcune scuole cattoliche su come affrontare i problemi legati all’identità LGBT, i professori di filosofia hanno detto al Catholic News Agency (CNA) che le scuole cattoliche devono rimanere fedeli alla loro missione di aiutare i genitori a crescere i loro figli nella fede.

“In fin dei conti, la filosofia alla base del transgenderismo è radicalmente opposta all’antropologia cristiana”, ha detto a CNA la dottoressa Theresa Farnan, docente di filosofia al Seminario San Paolo, il seminario minore della diocesi di Pittsburgh.

Parte della missione delle scuole cattoliche, ha detto, è aiutare gli studenti a sviluppare la padronanza di sé, a crescere nella virtù, a capire che il corpo ha senso e significato, e a capire che la felicità di una persona risiede nel rapporto con Dio, il suo creatore.

Al contrario, ha detto Farnan, il transgenderismo comporta il rifiuto del corpo di una persona donato da Dio.

“Il transgenderismo significa un bambino con un corpo sano che rifiuta quel corpo”, ha detto.

“Non c’è modo che una scuola possa facilitare o sostenere una transizione di genere senza violare la sua missione e la sua identità…..dobbiamo essere molto chiari su questo”, ha detto Farnan.

Inoltre, Farnan ha chiarito che una scuola cattolica non dovrebbe usare i “pronomi preferiti” (cioè quelli con i quali una persona si senta a suo agio, ndr), perché questo segnalerà agli altri studenti che una transizione di genere ha effettivamente avuto luogo.

“Ciò non significa che non si sostenga lo studente, ma bisogna dire allo studente: ti vogliamo bene, vogliamo averti qui come studente, ma capisci che non possiamo sostenere questa cosa”.

Nelle scuole pubbliche in particolare, ha detto Farnan, i bambini stanno assimilando il messaggio che alcune persone nascono nel corpo sbagliato, e alcune persone possono cambiare da ragazzo a ragazza.

“Per una scuola seguire questo, o in qualche modo sostenerlo, è qualcosa che è molto dannoso per la fede di tutti”, ha detto Farnan.

Nel 2010 e nel 2011, Benedetto XVI ha descritto l’ideologia transgender come “una visione errata della persona” che ha implicazioni a lungo termine.

Papa Francesco affronta il problema in Amoris laetitia e Laudato si‘, ha sottolineato Farnan, e ha espresso sgomento per l’insegnamento della teoria del gender ai bambini.

Nel lungo periodo, ha detto Farnan, una scuola cattolica che faciliti o sostenga una transizione di genere non ha compassione per il bambino, in parte perché sta accettando un processo di cambiamento radicale della vita che non risolve i problemi di fondo, come la malattia mentale.

“È dannoso per gli altri studenti della scuola, ma anche per quello studente, perché si afferma qualcosa che va contro la realtà, e comporta l’assecondare il bambino nel rifiutare la gratuità dell’essere creato”, ha detto.

Il processo medico attraverso il quale una persona transgender “effettua la transizione” è spesso indicato come terapia dell’”affermazione di genere”.

Sia Farnan che la dottoressa Susan Selner-Wright, che detiene la cattedra dell’Arcivescovo Chaput in Filosofia al St. John Vianney Seminary di Denver, hanno offerto una visione alternativa e cattolica dell'”affermazione”.

“Per noi, ‘affermare’ la persona – e ho esitato a usare persino quella parola, dato che è stata così cooptata…..ma capendo che le persone vogliono mostrare compassione e amore alla persona, il modo migliore per mostrare compassione e amore verso la persona è aiutarla a comprendere che la sua dignità sta nel suo rapporto con Dio”, ha detto Farnan.

“La differenza sta in una diversa comprensione della dignità della persona. Quindi, per noi cattolici, la tua dignità deriva dal fatto che sei un figlio creato da Dio. E Dio ti ama così tanto che ti ha creato come persona incarnata”.

Selner-Wright ha una visione simile.

“Per un cattolico, ‘affermare’ qualcuno significa affermarlo nella sua dignità di persona creata a immagine e somiglianza di Dio, e noi siamo completamente per questa (concezione, Ndr)”, ha detto Selner-Wright.

“Ma ciò che l’altra parte vuole fare è dire: no, per affermare qualcuno non solo devi affermarlo nella sua persona, devi affermare tutto ciò che pensa di se stesso e tutto ciò che fa….. nessun buon genitore pensa che questa sia l’affermazione”.

Selner-Wright ha commentato un recente caso nell’arcidiocesi di Kansas City, nel Kansas, che ha fatto notizia a livello nazionale, in cui una scuola cattolica ha negato l’ammissione a un figlio di una coppia omosessuale.

La scuola rinviò (il caso, ndr) all’arcidiocesi per una direttiva, la quale consigliò la non iscrizione dello studente.

“Le nostre scuole esistono per trasmettere la fede cattolica. Gli insegnamenti della Chiesa cattolica sono inseriti nella nostra istruzione accademica e formazione spirituale, a tutti i livelli”, si legge in una dichiarazione dell’arcidiocesi.

“È importante che i bambini sperimentino la coerenza tra ciò che viene loro insegnato a scuola e ciò che vedono vivere a casa. Pertanto, chiediamo che i genitori capiscano e siano disposti a sostenere questi insegnamenti nelle loro case”, continua la dichiarazione.

La disposizione (dell’arcidiocesi, ndr) aggiungeva che “la Chiesa rispetta il fatto che alcuni possono essere in disaccordo con elementi essenziali del nostro insegnamento morale. Non riteniamo che sia rispettoso di queste persone, né giusto, amorevole o compassionevole collocare i loro figli in un ambiente educativo in cui i valori dei genitori e i principi fondamentali scolastici confliggono. Per queste ragioni, l’Arcidiocesi ha sconsigliato l’ammissione nelle nostre scuole cattoliche di bambini delle unioni omosessuali”.

Selner-Wright ha commentato: “Poiché abbiamo una tradizione di accoglienza e apertura, ci sono molte altre persone che non sono cattoliche che utilizzano le nostre scuole cattoliche, e questo è fantastico”.

“Ma la gente deve ricordare che lo scopo delle scuole cattoliche è quello di aiutare i genitori cattolici, che sono gli insegnanti primari dei loro figli, nell’adempimento dei doveri di genitori”.

Le loro raccomandazioni non sono “un unico modello che vale per tutte le situazioni”, e ci sono alcune situazioni in cui un bambino potrebbe essere ammesso, ha sottolineato Selner-Wright.

Per esempio, ci potrebbe essere una situazione in cui un solo genitore – che sperimenta l’attrazione per lo stesso sesso ma sta cercando di vivere una vita casta – vuole iscrivere il proprio figlio in una scuola cattolica.  L’attrazione in sé non è il problema, ha detto Selner-Wright, finché il genitore non vive in un modo che genera una contraddizione tra ciò che il bambino impara a scuola e ciò che impara a casa.

Allo stesso modo, se un bambino che si iscrive in una scuola cattolica dichiara di essere nel “corpo sbagliato”, ha detto Selner-Wright, ma i genitori sono cattolici fedeli che non sono d’accordo con questa posizione, allora la scuola potrebbe essere un buon posto per il bambino e potrebbe anche essere “un’opera di misericordia corporale” nell’iscriverlo, ha detto.

Uno scenario molto diverso, ha detto, sarebbe quello in cui i genitori fossero pienamente convinti della transizione del bambino.

“Penso che sia importante che la Chiesa cattolica sia la voce della ragione”, ha commentato Farnan.

“La Chiesa cattolica è sempre stata chiara, inequivocabilmente chiara, sulla santità della vita umana, e penso che in questo momento, viste le dichiarazioni dei nostri papi….penso che la nostra Chiesa stia fornendo quella voce di chiarezza di cui c’è tanto bisogno in questo dibattito”.

 

Fonte: Catholic News Agency

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