Gli episodi di “non-reati” di opinione finiscono nella fedina penale di persone accusate di “episodi di odio” nei confronti di persone trans gender si moltiplicano con la Polizia sguinzagliata a controllare “come la pensano” le persone. Ecco la storia di un ex poliziotto che si batte perché le accuse di “episodio di odio” non siano basate sulla “percezione” di qualcuno ma su dati oggettivi.
Un ex poliziotto, padre di quattro figli, ha portato in tribunale l’associazione della Polizia inglese e le forze di polizia locali per essere stato indagato da parte loro per “discorsi di odio” a causa di alcuni commenti postati sui social media in cui metteva in discussione l’affermazione LGBT secondo cui un uomo può diventare femmina attraverso cure ormonali e chirurgia.
Harry Miller, 54 anni, ex poliziotto di Lincoln, è il fondatore di “Fair Cop“, un’organizzazione dedita a garantire che la Polizia britannica rispetti la libertà di parola. Oggi è stato all’Alta Corte di Westminster, per il secondo giorno di una Revisione Giudiziaria sull’uso degli “orientamenti” – ossia le linee guida – influenzati dall’ideologia gender, da parte dell’Alta Scuola di Polizia e della Polizia di Humberside.
Secondo il Lincolnshire Live, l’avvocato di Miller, Ian Wise QC, ha dichiarato ieri che il suo cliente è “profondamente preoccupato” per le proposte di riforma della legge sul riconoscimento di genere e ha usato Twitter per “impegnarsi in un dibattito sulle questioni transgender”.
Wise sostiene che la polizia di Humberside, usando le linee guida dell’Alta Scuola di Polizia, aveva tentato di “dissuadere” Miller dall’esprimere in futuro la sua opinione sull’argomento. Questo, ha detto Wise, era “contrario al suo fondamentale diritto alla libertà di espressione”.
L’avvocato ha aggiunto che Miller “non ha mai espresso odio nei confronti della comunità transgender, né ha cercato di incitare altri ad esprimere odio ma ha semplicemente messo in discussione (a volte in modo provocatorio e usando umorismo) la convinzione che le donne trans siano donne e che dovrebbero essere trattate come tali sempre e comunque.”
Jonathan Auburn, l’avvocato dell’Alta Scuola di Polizia, ha tuttavia sostenuto che “non è irragionevole pensare che una persona transgender che legga i messaggi di [Miller] li possa considerare motivati da ostilità o pregiudizio nei confronti delle persone transgender”.
Auburn ha anche sostenuto che le linee guida relative agli episodi di odio sono legali e non violano la libertà di espressione di Miller.
Il giudice Julian Knowles ora sta prendendosi il tempo per ponderare la sua decisione e conta di emettere un giudizio prima di Natale.
Miller è stato contattato da un “ufficiale di coesione della comunità” a gennaio dopo che qualcuno aveva presentato una denuncia alla polizia in merito ai messaggi critici nei confronti dell’ideologia transgender che Miller aveva pubblicato o condiviso su Twitter.
La denuncia è stata contrassegnata come un “episodi di odio”, ed ora è agli atti in modo definitivo.
“La ragione per cui siamo andati in tribunale è perché ho scoperto che, uno, ero stato diffamato senza alcuna prova e, due, che questo “episodio di odio” era ora agli atti nei registri della polizia di Humberside”, ha detto Miller al team legale Christian Concern.
“La faccenda degli episodio di odio è che le linee guida dell’Alta Scuola di Polizia affermano che non è richiesta alcuna prova. Nessuna. Quindi, se una terza parte percepisce qualcosa come odioso, è odioso, tutto qui. ”
Secondo il Lincolnshire Live, le linee guida sugli “episodi di odio” li definiscono come “qualsiasi fatto non criminale che viene percepito, dalla vittima o da qualsiasi altra persona, come motivato da ostilità o pregiudizio nei confronti di una persona transgender o percepita come transgender “.
Nella sua presentazione a Christian Concern, Miller ha osservato che allora non c’è nulla che la persona accusata di “odio” possa fare per ripulire la propria fedina da un tale “non reato”. Ha osservato che quando ha esaminato il rapporto sull’accaduto della polizia, c’era scritto a grandi lettere “VERBALE DI REATO e l’”offesa” era classificata come “odio”. Miller è preoccupato che i potenziali datori di lavoro di persone accusate di “episodi di odio” facendo i controlli su eventuali precedenti penali possano trovare i verbali e che il vedere, le parole “reato”, “offesa” e “odio”, faccia loro considerare i potenziali dipendenti come se avessero effettivamente dei precedenti penali.
“Quello che è successo è che l’Alta Scuola di Polizia e le forze di polizia in Inghilterra e Galles hanno adottato delle linee guida come se fossero legge”, ha detto.
“E se chiedi quale sia la legge su cui si basano queste linee guida, ti indicano semplicemente le linee guida perché confondono la legge con le linee guida”, ha continuato Miller.
“Stiamo dicendo che non è giusto, in particolare non lo sono i paragrafi che non richiedono alcuna prova … La denuncia basata sulla percezione, senza bisogno di nessuna prova – questa parte deve essere eliminata.”
Miller afferma che i 30 tweet che lo hanno messo nei guai erano per lo più osservazioni o domande che mettevano in dubbio l’ideologia transgender, come se uno stupro commesso da un uomo che si identificava come una donna fosse da registrare come un crimine maschile o femminile.
Sebbene Miller non avesse usato il suo cognome o avesse menzionato il suo luogo di lavoro su Twitter, il denunciante ha detto alla polizia di Humberside dove lavorava presso un rivenditore di impianti e macchinari e ha incluso nella sua denuncia la preoccupazione che l’attività fosse un “ambiente non sicuro” per le persone transgender. L’amministratore delegato di Miller ha informato Miller che la polizia li aveva contattati.
Quando Miller aveva parlato con l’Agente di Polizia Mansoor Gul, “l’ufficiale di coesione della comunità” aveva citato i tweet di Miller. Gul ha menzionato in particolare un brano che Miller aveva ritwittato mettendo in dubbio l’idea che un uomo potesse diventare una donna attraverso protesi mammarie e chirurgia genitale. Gul ha quindi raccontato a Miller ciò che gli era stato detto in una lezione di addestramento sui transgender:
“Sono stato ad un corso e ci hanno spiegato che può esserci un feto con un cervello femminile che sviluppa parti del corpo maschili ed questo che è una persona transgender”, ha detto Miller Gul.
Quando l’agente Gul ha ammesso che nessuno dei tweet fosse criminale, Miller gli ha chiesto perché allora gli avesse telefonato. Dice che Gul rispose: “Devo controllare quello che pensi”.
Gul nega di aver detto: “Devo controllare quello che pensi”, ma Miller afferma che questa “mistificazione” è irrilevante.
“Abbiamo trovato un ordine permanente della polizia di Humberside che richiede alla polizia di Humberside di controllare i sistemi di credenze delle persone”, ha spiegato a Christian Concern.
Nel frattempo, l’agente Gul ha dichiarato che sebbene Miller non avesse commesso un reato, i suoi tweet sarebbero stati schedati come un “episodio di odio”.
L’agente Gul ha confermato al Daily Telegraph di aver avuto una conversazione di venti minuti con Miller e di aver effettivamente fatto l’osservazione sul feto con il cervello femminile, qualcosa che aveva appreso “in un corso di formazione tenuto da una persona transgender la scorsa estate”.
“L’ufficiale di coesione della comunità” di Humbers ha aggiunto: “Sebbene nessuno dei tweet fosse criminale, ho detto a Miller che la filastrocca [sic] è quel tipo di cosa che sconvolge la comunità transgender. L’ho avvertito che se continua così dovremo prendere ulteriori provvedimenti. Se qualcuno si fa avanti dicendo: “Sono vittima di un episodio di odio e questo mi sta davvero sconvolgendo”, allora dobbiamo investigare”.
Miller ha dichiarato a LifeSiteNews che l’Alta Scuola di Polizia era stata “fatta prigioniera” dal gruppo di pressione LGBT Stonewall. Ha anche affermato che lo stalking e le molestie online e offline contro Caroline Farrow di CitizenGO UK sono state “assolutamente scioccanti”.
Anche la Farrow era stata contattata dalla polizia per i suoi pensieri sulla questione transgender. Un’attivista per le questioni transgender si è lamentata con le forze dell’ordine per il presunto “misgendering” (uso del pronome di genere sbagliato, n.d.t.) che la Farrrow avrebbe avuto verso suo figlio, un ragazzo che ha subito un cosiddetto intervento di “cambio di sesso” all’età di 16 anni. Susie Green, CEO del gruppo di difesa transgender Mermaids, ha successivamente ritirato la denuncia.
Ciononostante la Farrow ha scoperto martedì scorso all’aeroporto di Gatwick a Londra che, sebbene non abbia precedenti penali e non sia mai stata arrestata, la sua approvazione preventiva per entrare negli Stati Uniti era stata annullata. Non l’è stata data nessuna spiegazione.
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