di Michael Galster
Stanisław Gadecki, presidente della Conferenza Episcopale polacca, in data 22 febbraio 2022, esprime la sua preoccupazione di fronte alle velleità emerse dal Cammino sinodale tedesco disposto a conformarsi alla contemporaneità postmoderna. Il vescovo esorta il suo confratello, pure presidente di Conferenza Episcopale, Georg Bätzing, con una lettera personale perché si tenga fermo il Vangelo tramandato.
All’inizio della lettera, Gadecki ricorda gli oltre mille anni di storia comune della Chiesa cattolica in Germania e in Polonia. Sottolinea l’importanza del ruolo che i vescovi hanno avuto e continuano ad avere nella trasmissione della fede. Fa riferimento ai santi comunemente venerati dai cattolici polacchi e tedeschi. Ricorda il ruolo delle due Chiese Cattoliche nel processo di riconciliazione tra i due popoli dopo la seconda guerra mondiale e soprattutto il sostegno che i cattolici polacchi hanno ricevuto durante il periodo del comunismo.
Dopo aver sottolineato ciò che accomuna le due Chiese locali, il vescovo Gadecki ha espresso la sua preoccupazione per le tesi avanzate da alcuni circoli della Chiesa cattolica in Germania nell’ambito del Cammino sinodale tedesco. Ricorda che la base di ogni riflessione deve restare il Vangelo, fatto che secondo lui non avviene in modo sufficiente in Germania. Constata invece, che c’è piuttosto la tentazione di credere nell’infallibilità delle scienze sociali. A suo avviso, questa tentazione di falsa modernizzazione riguarda in particolare l’area dell’identità sessuale. Infatti, scrive letteralmente, si dimentica che lo stato della conoscenza scientifica cambia spesso, a volte drammaticamente, ad esempio a causa di cambiamenti di paradigma. La scoperta e l’analisi degli errori, invece, ribadisce il vescovo polacco, sono il motore del progresso scientifico. Alcuni errori scientifici, tuttavia, causerebbero conseguenze drammatiche. Basterebbe pensare a teorie come le scienze della razza e quelle riguardanti l’eugenetica. Sulla base delle ultime conoscenze scientifiche dell’epoca, il Congresso degli Stati Uniti approvò nel 1924 il National Origin Act, che impose quote restrittive di immigrazione all’Europa meridionale e centrale e vietò quasi completamente l’immigrazione dall’Asia. La ragione principale era la convinzione che popoli come gli italiani e i polacchi fossero razzialmente inferiori. Allo stesso tempo, si stima che 70.000 donne appartenenti a minoranze etniche siano state sterilizzate con la forza nel XX secolo negli Stati Uniti sulla base delle scoperte dell’eugenetica. Probabilmente per ragioni di tatto, Gadecki si astiene dal menzionare il ruolo che le teorie razziali hanno avuto in Germania. In questo contesto, sottolinea come siano ingannevoli le ideologie. Colloca in questo contesto un cambiamento sbilanciato degli atteggiamenti verso la sessualità, che si può osservare attualmente in tutto il mondo occidentale. Letteralmente, continua: “Il processo di sviluppo della conoscenza non si ferma con la nostra generazione. Le generazioni che verranno dopo di noi dovranno allora accantonare alcuni testi, per esempio quelli di psicologia o delle scienze sociali, oggi considerati quasi infallibili. Allora, come dovrebbe comportarsi la Chiesa allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, per non ripetere l’errore fatto nei confronti di Galileo Galilei?” In questo contesto, Gadecki è molto consapevole che i cattolici di oggi, non solo in Germania ma anche in Polonia, vivono sotto la pressione di un’opinione pubblica, che crea in molti di loro una sorta di complesso di inferiorità. Per questa ragione cita l’avvertimento contenuto nella Lettera ai Romani: Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.
In tal senso, egli chiede quanto segue: “Fedeli all’insegnamento della Chiesa, non dobbiamo cedere alle pressioni del mondo o ai modelli della cultura dominante, poiché cedere può portare alla corruzione morale e spirituale. Evitiamo di ripetere slogan triti e ritriti e richieste standard come l’abolizione del celibato, il sacerdozio delle donne, la comunione ai divorziati risposati o la benedizione delle coppie dello stesso sesso”.
Conclude la lettera commentando il fatto che la Chiesa in Germania sta perdendo sempre più fedeli e che il numero dei sacerdoti diminuisce di anno in anno. Mette in guardia contro la tentazione di voler applicare come rimedio un approccio manageriale, secondo il quale, quando si è in una carenza di personale, sarebbero semplicemente da abbassare i criteri di reclutamento. Al contrario, scrive al suo collega Georg Bätzing: i fedeli meritano sacerdoti che si mettano interamente al servizio di Cristo. Cristo chiama i suoi discepoli a “essere con lui”. Ciò che attira le persone alla Chiesa e al sacerdozio non è un’offerta di vita facile, ma l’esempio di una vita totalmente consacrata a Dio”.
Scrivi un commento