Di seguito segnalo all’attenzione e alla riflessione dei lettori di questo blog l’articolo scritto da padre John Zuhlsdorf e pubblicato sul suo blog. Visitate il sito e valutate liberamente le varie opzioni offerte e le eventuali richieste. Ecco l’articolo nella traduzione da me curata.

Avrete già letto qualcosa su un nuovo documento, sulle risposte ai dubia presentati da un vescovo brasiliano sui “trans”, ecc. Non si tratta di curiosità teologiche, ma di problemi pratici che i parroci devono affrontare.
LifeSite ha un riassunto dei dubia (domande ufficiali presentate all’autorità competente della Curia romana che necessitano di risposte ufficiali per fare maggiore chiarezza):
Le domande sono le seguenti, anche se la richiesta originale del 14 luglio 2023 del vescovo Negri non è stata pubblicata:
Una persona transgender può essere battezzata?
Una persona transgender può essere padrino o madrina di battesimo?
Una persona transgender può essere testimone di nozze?
Due persone omoaffettive possono essere considerate genitori di un bambino, che deve essere battezzato, e che è stato adottato o ottenuto con altri metodi come la maternità surrogata?
Una persona omoaffettiva e convivente può fare da padrino a un battezzato?
Una persona omoaffettiva e convivente può essere testimone di nozze?
Le risposte del Card. Fernandez al DDF? Ci sono aspetti vaghi che non risolvono i dubia nelle loro ramificazioni pratiche. Sono cose con cui i parroci dovranno fare i conti. Sospetto che ora le parrocchie saranno bersagliate da casi di prova. Forse i parroci dovrebbero limitarsi a sottoporre la questione al vescovo locale, rifiutandosi di occuparsene personalmente e immediatamente.
Porrò un paio di domande sulla domanda (#2) riguardante i padrini.
Fernandez ha detto che, sì, le persone transgender possono fare da padrini al Battesimo.
Il Codice di Diritto Canonico 872 dice che “il padrino aiuta anche il battezzato a condurre una vita cristiana conforme al battesimo e ad adempiere fedelmente agli obblighi ad esso inerenti”. Il canone 874 parla delle qualità di un padrino, come l’essere “un cattolico che sia stato confermato e abbia già ricevuto il santissimo sacramento dell’Eucaristia e che conduca una vita di fede conforme alla funzione da assumere”. Quindi, una persona trans non pentita (cioè non pentita di essersi sottoposta al processo) soddisfa questi punti della legge?
Ci può essere un solo padrino maschile o uno femminile o uno di ciascuno (canone 873), ma se ci sono due padrini, non devono essere dello stesso sesso. Se ci sono due padrini, uno deve essere cattolico.
QUAERITUR (domanda, ndr): Come può una persona transgender essere padrino, dato che la Chiesa non riconosce la differenza tra sesso biologico e genere?
QUAERITUR: Come può la Chiesa riconoscere l’idoneità di una coppia omosessuale che vive more uxorio (commettendo regolarmente atti omosessuali insieme) come testimone di un matrimonio sacramentale senza ammettere di fatto il bene morale degli atti omosessuali?
Riguardo al “genere”. Questa parola è usata in modo improprio. Non è intercambiabile con “sesso”.
Per i sacerdoti nelle parrocchie… sarà difficile. Non sentitevi obbligati a prendere una decisione o a dare una risposta su due piedi. Riferitelo “ai piani alti”. Siate prudenti. La vostra decisione potrebbe avere conseguenze più ampie.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni del responsabile di questo blog. I contributi pubblicati su questo blog hanno il solo scopo di alimentare un civile e amichevole confronto volto ad approfondire la realtà.
Sostieni il Blog di Sabino Paciolla
Scrivi un commento