Ricevo e volentieri pubblico.
di Claudio Izzo
Il prossimo 25 settembre, con qualche mese di anticipo, saremo chiamati ad espletare un nostro sacrosanto diritto: esprimere la nostra preferenza sulla costituzione delle nuove Camere che costituiranno la diciannovesima legislatura.
Considerando quanto sia stata travagliata la legislazione in corso, non sembra un’anomalia cercare di capire cosa venga proposto dalle diverse forze in campo, siano esse già consolidate oppure di nuova costituzione.
Ed ecco, quindi, che leggere i programmi elettorali dei partiti mi sembrava una cosa naturale; trovare i programmi è stato semplice, leggerli … è stato impegnativo. Premetto che, alla fine, mi sono fermato a 7 partiti: Partito Democratico, Centro-Destra (i quattro partiti: Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi Moderati hanno presentato un programma unitario), Movimento 5 Stelle, Italia Viva, Italia Sovrana e Popolare, Vita e Italexit; e già così ho riempito 36 cartelle di appunti.
Ma entriamo nel merito. Non intendo qui riproporre quanto letto, volevo solo sintetizzare alcuni commenti e, soprattutto, gli spunti che, a mio avviso, hanno caratterizzato ogni singolo programma rispetto agli altri.
Innanzi tutto, i programmi emanati dai partiti di sistema (che, quindi, hanno maggiore esperienza in merito) sono delle tesi accademiche (soprattutto il programma di Italia Viva): gli argomenti presentati e le loro presentazioni potrebbero ben figurare in qualsiasi testo teorico: data la situazione generale, un buon partito deve fare queste cose … e giù una spatafiata di buone argomentazioni. Realizzabili? Sì, forse, solo in caso di un risultato elettorale di assoluta sicurezza e senza alcuna opposizione e in un arco temporale di almeno 4 legislature. È veramente difficile trovare punti del programma che non siano condivisibili. Tutti uguali fra di loro.
E allora proviamo a concentrarci sulle differenze, che, forse, potranno aiutarci maggiormente a scegliere la destinazione del nostro voto, basata sulla qualità degli obiettivi presentati.
La prima differenza evidente è dove collocarci: PD, CD, M5S sono favorevoli a NATO, UE, Euro, OMS, mentre ne sono contrari e ne propongono l’uscita immediata ISP, Vita e Italexit. Italia Viva non si esprime.
In generale, le formazioni che hanno fin qui governato presentano programmi di continuità, senza stravolgimenti particolari: Partito Democratico propone lo Ius Scholae e il riconoscimento dei diritti dei LGBTQI+. Il Centro Destra presenta l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, una flat tax fino a 100 mila euro di fatturato e sull’incremento di reddito rispetto all’anno precedente, gli asili nido gratuiti, l’innalzamento del limite del contante. È nell’area delle Istituzioni che il Movimento 5 Stelle presenta proposte diverse, quali la sfiducia costruttiva, il potere del Presidente del Consiglio di revocare i Ministri, il diritto di voto ai sedicenni, il limite dei due mandati per tutti, i limiti alla decretazione d’urgenza e lo stop ai cambi di casacca in parlamento. Dal programma di Italia Viva emergono la proposta di tassazione negativa per i livelli di retribuzione inferiori al minimo esente, l’iva a due aliquote, la riduzione della tassazione sul risparmio, l’obbligo di frequenza fino ai 18 anni, il tempo pieno per tutti gli studenti, il ripristino del sistema di valutazione nominale degli stessi.
E’ dai programmi dei tre nuovi partiti che emergono le proposte più interessanti, quali: il ripristino dell’articolo 18, l’abrogazione della legge “Fornero”, la nuova scala mobile per la salvaguardia dei salari, l’abolizione del ricatto sanitario e terapeutico, lo stop ai sistemi di ingegneria sociale, di sorveglianza e di controllo, il diritto e la salvaguardia della proprietà privata, la Banca Centrale di proprietà statale, la netta separazione tra banche commerciali e banche d’investimento, una flat tax al 20%, la chiusura delle basi militari straniere, lo stop ai progetti di geoingegneria per il controllo dell’aria e dell’etere, il rifiuto del Green Pass e dell’obbligo vaccinale, lo stop al 5G e alla transizione digitale, il blocco dell’ID-Pay e del Wallet System, teso alla sostituzione della moneta contante con la moneta elettronica.
Più o meno tutti propongono l’innalzamento delle pensioni minime e del salario minimo, il taglio del cuneo fiscale, il contrasto alla violenza contro le donne, mentre del reddito di cittadinanza il M5S ne vuole il rafforzamento e il CD la cancellazione.
Ah, dimenticavo, tutti, ma proprio tutti, propongono una maggiore tutela per il benessere degli animali!!!
Buon voto a tutti.
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