I cattolici che vogliono restare fedeli alla Parola di Dio e alla dottrina della Chiesa sono chiamati a risvegliare l’”ecclesia militans: la chiesa che combatte” – Un commento di Hubert Gindert, apparso su Kath,net, nella traduzione di Alessandra Carboni Riehn.
Dove fiorisce la Chiesa? Laddove il cristianesimo è vissuto autenticamente, soprattutto dove i cristiani sono perseguitati: in Cina, in Paesi africani, in Iran. Dove muore la Chiesa? Nei ricchi, sazi Paesi dell’Occidente, ad esempio in Germania, dove la gente smette di farsi domande sul senso della vita.
A luglio sono stati pubblicati i dati sugli abbandoni della Chiesa da parte dei fedeli nel 2018: 216.000 cattolici hanno voltato le spalle alla Chiesa. La reazione dei vescovi non è stato l’invito a tornare a Dio, alla parola di Gesù e all’insegnamento della Chiesa. No! La fiacca risposta è stata: “Preoccupante!”.
La questione non è quali trucchi usare per tener buoni i cattolici, perché paghino le tasse ecclesiastiche ancora per qualche anno, ma metterli nella condizione di confrontarsi con la decisione per la fede. Quando i seguaci di Gesù scapparono a frotte, il Signore chiese ai discepoli: “Volete andarvene anche voi? (Joh. 6,68). Al che Pietro disse: “Dove andremo? Tu solo hai parole di vita eterna!”. I discepoli sapevano che cosa avrebbero perso, se se ne fossero andati anche loro. Chi decide deve sapere di cosa è convinto o a cosa rinuncia. Dal momento che questo non si può più dare per scontato, la catechesi e tutte le forme di insegnamento della fede sono la cosa più importante da fare adesso!
La Chiesa continua a inciampare sulla via del “processo sinodale” (vedi anche qui), con le note richieste che i protestanti hanno già sacrificato sull’altare dell’adattamento al mondo. Questo sì che è davvero “preoccupante”.
In realtà, le cifre relative agli abbandoni di fedeli non sono sorprendenti. Al 91% dei cattolici non importa la celebrazione eucaristica domenicale con la Parola di Dio. Quando queste persone si rendono conto che possono risparmiare la tassa ecclesiastica o un’occasione (i casi di abuso sessuale) “giustifica” l’ultimo passo, viene tagliato anche l’ultimo sottile legame che li univa alla Chiesa.
Il cardinale Robert Sarah ha dato ad uno dei suoi libri il titolo “Dio o niente”. Perché gli déi creati dall’uomo sono dei “niente”: ad esempio fama, potere, sesso e tutto ciò che si può comprare con il dio Mammona. Quello che si perde per strada sono le anime.
Ma anche una chiesa indebolita è ancora una seccatura. Perché questa “istituzione” definisce ancora l’aborto “spregevole”, l’omosessualità praticata “peccato” e l’ideologia gender “diabolica”. Dunque ora, con il “processo sinodale”, tutto ciò che dà fastidio deve essere messo alla prova: il celibato, la morale sessuale, la mancanza di sacerdozio femminile, ecc. Poiché la chiesa locale tedesca non è competente al riguardo, dal momento che queste questioni possono essere regolate o sono già state decise solo a livello di Chiesa universale, i “riformatori” scrutano l’orizzonte come le sentinelle l’aurora, aspettando il sinodo amazzonico che inizia a Roma in ottobre. Perché esso potrebbe “ordinare alla Chiesa intera una svolta radicale” (Guido Horst), “dopo la quale nulla sarà più come prima” (Vescovo Overbeck).
Nel nostro tempo si avvera la parola di Gesù: “Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti” (Mt 24,11-12). I cattolici che vogliono restare fedeli alla Parola di Dio e alla dottrina della Chiesa sono chiamati a risvegliare l’”ecclesia militans: la Chiesa combattente”. Superiamo questa coltre paralizzante di frustrazione, paura e comodità e mostriamo cosa significa per noi la fede: la speranza della vita eterna con Dio!
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