Ricevo e volentieri pubblico.

di S. M. (una donna consacrata a Dio)
E’ morto un Sacerdote…
E’ stato ucciso un Sacerdote!
Un Ministro di Dio che amava “gli ultimi”, è stato brutalmente sottratto alla vita, al suo quotidiano servizio a favore dei più poveri.
E’ morto un uomo…
E’ stato ucciso un uomo!
Un uomo che spendeva la sua vita per amore del prossimo, fra gli emarginati, in particolare dando assistenza ai migranti.
Appresa la notizia, decine di membri della comunità straniera comasca sono accorsi sul luogo dell’omicidio, increduli: “quando avevamo bisogno di aiuto, è a lui che ci rivolgevamo”, dicono.
Ed è proprio nell’espletamento del suo servizio d’amore che il Sacerdote ha incontrato la morte, sì la morte ma non la fine di tutto infatti, noi cristiani, sappiamo che la morte non avrà mai la parola fine sulla vita perché come ci insegna San Paolo Apostolo:
“è necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità. Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
La morte è stata ingoiata per la vittoria.
Dov’è, o morte, la tua vittoria?
Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?
[…] Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi sempre nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.
Dunque “dov’è o morte la tua vittoria”, si interrogava San Paolo, certo che la morte è stata sconfitta da nostro Signore Gesù Cristo con la forza del Suo amore, della Sua Croce, della Redenzione!
Il Sacerdote, l’uomo, è Don Roberto Malgesini, 51 anni, accoltellato alle 07.00 del mattino nel giorno in cui la Chiesa celebra la Beata Vergine Maria Addolorata, davanti alla parrocchia di piazza san Rocco, Como.
La sua comunità lo piange, “è il martirio di un santo”. Imploro la Vergine Santa di accoglierlo benigna e consolare i suoi cari e quanti lo amano.
Una creatura è stata uccisa, un figlio di Dio è stato ucciso, il figlio di una mamma e di un papà che lo hanno concepito con amore, messo al mondo, nutrito, educato, protetto, amato… quante lacrime in Cielo e in terra?
E dunque si lasci spazio al dolore per le tante, troppe vite spezzate a causa di chi sceglie il male e rifiuta il bene!
Purtroppo siamo abituati da tempo, a causa di una stampa “malata” di ideologia e parzialità, a vittime di “serie A” e vittima di “serie B”. Altre non entrano nemmeno in classifica perché sono considerati scarti…
Oggi è morto un uomo! Oggi un altro uomo si è reso “caino di suo fratello”!
Oggi la linea maggioritaria della stampa ideologizzata del nostro Paese, tende già a scagionare l’assassino adducendo l’esimente dei problemi psichici…
Altri, pochi, evidenziano che a suo carico ci fosse un provvedimento di espulsione non eseguito.
Intanto un Sacerdote è stato ucciso… un uomo!
Intendo lasciare le diatribe mediatiche ai degni interlocutori del pettegolezzo, della maldicenza, io preferisco ricordare che oggi un uomo è stato ucciso, un Sacerdote; per qualcuno “poca cosa”, categoria spesso ignorata, che fa scalpore solo se sbaglia, se cade.
I preti infatti sono spesso etichettati con qualifiche indecorose, messi alla berlina di una società ipocrita autrice di scandali e peccati ignobili ma, se ha bisogno di scagionarsi, non esita a caricare le spalle dei Sacerdoti di ogni colpa!
In un mondo relativista dove assistiamo a politici e governanti inginocchiarsi davanti a tutto eccetto che innanzi a Dio, la verità non esiste ma esistono “i diritti” di chiunque abbia qualche pretesa. Per molti invece i preti sono solo carne da macello! Del resto, è solito confondere quel Dio Misericordioso e Giusto con un malsano buonismo…
Chi si metterà in piedi perché oggi la vita di un Sacerdote è stata spezzata?
La giustizia terrena farà il suo decorso, ma quella di Dio farà bene ogni cosa.
Oggi due vittime sono alla ribalta della cronaca, l’agnello sacrificato e il suo carnefice. L’una immersa nell’eternità, e già al cospetto di Dio e del Suo giudizio, l’altra spero che comprenda la gravità di questo suo gesto, efferato, immorale, bruto affinché, pentito, possa salvarsi l’anima dalla dannazione eterna ed abbracciarsi in Paradiso con colui che ha crocifisso con diversi colpi di coltello.
Questo sangue innocente suggerisce al mio animo le parole di Gesù Cristo sulla Croce: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”!
Ed oggi? Quanti non sanno? E quanti invece sono consapevoli?
Gesù amava di autentica carità, e insegnava la via di salvezza, serviva i piccoli, gli ultimi, gli emarginati, guariva da ogni sorta di malattia…eppure è stato ucciso!
Oggi uccide chiunque semina la menzogna, chiunque ignora la verità, chiunque strumentalizza la realtà, chiunque orienta l’opinione pubblica per creare ad arte presunte vittime e legittimare i veri carnefici…
Oggi un uomo è stato ucciso, l’ennesimo…
Ed è un Sacerdote.
Non ricordatevi dei Sacerdoti solo quando cadono, quando peccano, quando sono tentati.
E a voi Sacerdoti vivi, operanti, investiti del ministero prezioso di essere “Altri Cristo” in terra, giunga la mia sincera preghiera, la riconoscenza e l’invito ad essere testimoni degni del Santo Vangelo di Gesù Cristo, almeno voi lontani dalle ideologie dilaganti.
Riposa in pace don Roberto.
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