
di Sabino Paciolla
New Ways Ministry ci dà la breaking news che il diacono permanente Ray Dever, che serve pastoralmente nella parrocchia di St. Paul, Tampa, Florida, padre di una figlia transgender e di una figlia bisessuale, ha servito liturgicamente alla Messa di chiusura, presieduta dal card. Kevin Farrell, dell’Incontro Mondiale delle Famiglie a Dublino (vedi la foto). Egli, sempre a quanto riporta New Ways Ministry, dovrebbe assistere anche alla Messa di domenica nel Parco della Fenice, che sarà presieduta da Papa Francesco.
Il diacono Dever scrive abitualmente sul blog di New Ways Ministry, Bondings 2.0, sul suo ruolo di padre di famiglia e di diacono della Chiesa cattolica.
Si ricordi che New Ways Ministry è un movimento che sostiene, tra l’altro, il matrimonio gay. Questo movimento è stato condannato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nel 1999. Inoltre, la Conferenza Episcopale USA nel 2010 impose al movimento di non qualificarsi come cattolico in quanto “Nessuno dovrebbe essere indotto in errore dall’affermazione che New Ways Ministry fornisce un’interpretazione autentica dell’insegnamento cattolico e un’autentica pratica pastorale cattolica”.
New Ways Ministry, nella breaking news, scrive che “la partecipazione del diacono Ray Dever alla Messa di chiusura dell’Incontro Mondiale delle Famiglie è una grande testimonianza di tutte le preghiere e del lavoro che i genitori di persone LGBT hanno svolto nella Chiesa per decenni”.
Il diacono Dever, in un articolo pubblicato sul blog di New Ways Ministry, respinge l’idea che gli uomini e le donne transgender non vivano come Dio li ha concepiti. La sua esperienza con sua figlia lo ha fatto riflettere quando ha sentito alcuni messaggi negativi da parte dei leader della Chiesa sul gender e la sessualità. Nel processo di transizione del figlio (da maschio a “femmina”) egli è diventato un diacono più compassionevole e pastorale per coloro che lo circondano.
A tal proposito scrive: “Così, quando sento pronunciare l’espressione ‘ideologia gender’, semplicemente non mi risuona vera. La mia prospettiva pastorale è informata dalla chiamata che tutti i diaconi permanenti condividono: portare la Chiesa nel mondo con tutti i suoi problemi e riportare i problemi del mondo alla Chiesa. Ho scoperto che, in fin dei conti, ciò che gli individui transgender vogliono più di ogni altra cosa è semplicemente essere in grado di vivere la propria vita come sono, con gli stessi diritti, libertà e dignità di cui godono gli altri come noi“.
In un altro articolo, riflettendo sulla festa della Sacra Famiglia, dice: “Molti all’interno della Chiesa sembrano avere ancora una visione idealizzata e sempre più imprecisa di ciò cui una famiglia cattolica assomiglia, nonostante la crescente diversità delle famiglie che compongono il popolo di Dio”.
Nel 2015, Ray Dever criticò l’Incontro Mondiale delle Famiglie, che quell’anno si tenne a Filadelfia, per il suo apparente “focus su un ideale ristretto della famiglia cattolica“. Nell’articolo che scrisse, plasticamente intitolato: “Che sia un Incontro Mondiale di TUTTE le Famiglie, dice: “L’idea che ci sia una sorta di famiglia cristiana ideale che comprenda la maggior parte delle nostre congregazioni è semplicemente una finzione. (…) Ma chi è che pensa esattamente cosa la Chiesa intenda che siano queste famiglie eroiche elogiate dal Papa? Sono solo famiglie ideali guidate da un uomo e una donna cattolici, il cui primo e unico matrimonio ha avuto luogo nella Chiesa cattolica? La risposta a questa domanda è evidente per chiunque faccia parte delle famiglie fedeli che compongono le nostre congregazioni. Naturalmente no! Naturalmente ci sono una grande varietà di famiglie eroiche nei banchi ogni domenica, eroiche in tutti i sensi delle parole del Papa – famiglie fedeli guidate da divorziati, risposati, coppie non sposate, coppie di fedi diverse, e genitori soli. E sì, anche le famiglie come la mia con bambini LGBTQ e le famiglie capeggiate da coppie dello stesso sesso.
(…) Tutte le famiglie fedeli meritano un posto a tavola se la Chiesa intende affrontare seriamente la realtà della vita familiare nella Chiesa di oggi”.
E infine, in un altro articolo: “Nella sua esortazione apostolica Amoris Laetitia, papa Francesco ha espresso preoccupazione per ‘l’ideologia gender’, che egli immagina essere un’ideologia che cerca di eliminare le differenze sessuali nella società, minando così le basi della famiglia. (…) Non ho altro che rispetto per le buone intenzioni che indubbiamente sono alla base di queste dichiarazioni, ma la mia esperienza personale è che queste dichiarazioni hanno alimentato incomprensioni e bigottismo, e non amore, verità e vita che sono l’essenza di Gesù Cristo”.
Il diacono Dever, come detto, ha partecipato alla messa con il card. Kevin Farrell, che è il Prefetto del Dicastero dei Laici, Famiglia e Vita, l’ente vaticano che ha organizzato l’Incontro Mondiale delle Famiglie. A questo punto, il messaggio appare piuttosto chiaro.
Va ricordato, infine, che il padre gesuita James Martin è sostenitore di New Ways Ministry.
Infatti, il 6 settembre 2016, la rivista scrive: “New Ways Ministry è orgogliosa di

annunciare la consegna del nostro Bridge Building Award a padre James Martin, SJ, in riconoscimento del suo ministero della comunicazione che ha contribuito ad ampliare il dialogo sulle tematiche LGBT nella Chiesa Cattolica”. La relazione che padre James Martin tenne in quella occasione di consegna del premio costituì la base del libro “The Bridge”, tradotto in italiano con il titolo: “Un ponte da costruire. Una relazione nuova tra Chiesa e persone LGBT”, che porta la prefazione dell’arcivescovo Matteo Zuppi di Bologna il quale in quella prefazione scrive: “Il libro di padre Martin è utile a favorire il dialogo, la conoscenza e comprensione reciproca, in vista di un nuovo atteggiamento pastorale da ricercare insieme alle nostre sorelle e fratelli Lgbt”.
Come si può vedere, non esistono più i cristiani (o le persone) nel senso più semplice del termine, ma esistono le categorie di cristiani, tra le quali anche “i fratelli LGBT”!
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