di Giovanna Ognibeni
Premetto, per usare uno stilema narrativo molto in voga tra i commessi di telerie, che non ho conoscenze in Medicina né tampoco in Statistica e men che meno in Medicina statistica.
Seppure in me alberghi la presunzione di avere qualche strumento logico di base mi sto accorgendo che un tipo di ragionamento binario- aristotelico, rispetto ad un dato (vero o falso), ha perso ogni consistenza. Se poi un no-vax (sei no vax anche solo se alla quarta dose dici grazie sono a posto così) fa un’affermazione qualsiasi, sulle facce degli interlocutori partono smorfie che neanche alle scuole medie ti erano più permesse, cosicché l’astante ne deduce immediatamente che sta dicendo fesserie.
Sfido chiunque a poter dire con serena certezza sì o no alle mascherine, alle misure di distanziamento, alla percentuale di terapie intensive, se il virus sulla plastica dura 2 secondi o impiega lo stesso tempo del cesio a degradarsi.
Giorni fa ho letto, per così dire di sguincio, l’affermazione risoluta di un noto virologo di riferimento – ora, come risaputo, la nozione di virologo copre campi estesissimi sino ad arrivare alle cure per il cimurro dei cani – che senza i vaccini si avrebbero 5000 (cinquemila) morti al giorno per Covid.
Caspita, mi sono detta, un signor Qualunque al posto del Noto sarebbe nella terna finale del concorso per la Mente Meno Brillante d’Italia (purtroppo non è una mia trovata, solo una citazione parafrasata dal grande Wodehouse).
Ho deciso di non seguirlo nei suoi probabili o improbabili ragionamenti e inferenze perché in quelle plaghe tutte le vacche sono nere: contagiosità della Omicron accoppiata alla mortalità del primo ceppo e/o della variante Delta, rapporto tra contagi e malattia e decessi, prima e dopo la furia tamponifizia degli ultimi mesi, discrimine tra morti per Covid e morti con Covid, e altre sciocchezzuole che il Noto avrà tenuto naturalmente nel debito conto.
Ho scelto invece di fare i conti della serva, per usare una vecchia espressione politicamente scorrettissima, e fare riferimento, come lui del resto, ai numeri assoluti. A quali e quanti giorni fa riferimento il Noto Scienziato?
Evidentemente egli pure è al corrente che non in tutti i 365 (366 bisestili) giorni all’anno il virus infierisce con la stessa feroce determinazione. Quindi ho preso in considerazione solo i periodi delle conclamate ondate – e qui mi permetto una rapida irriverente glossa perché il termine evoca le ormai mitiche bombe d’acqua, l’afa record e correlati picchi di calore percepito, la n perturbazione del mese – e ho preso in considerazione i mesi da febbraio a marzo 2020, da ottobre a dicembre 2020 quando non c’era nessun vaccino, da gennaio a marzo 2021 ed infine la quarta ondata da novembre a febbraio di quest’anno. Come si vede, sono stata anche prudente nel selezionare i periodi ma comunque ognuno, anche un virologo, può accorgersi che i giorni assommano circa a 360, cioè un annetto pulito pulito.
A 5000 morti al giorno abbiamo, signore e signori, la bellezza, si fa per dire, di 1.800.000 morti in totale. Senza contare le perdite residuali, qualcuno direbbe così, degli altri mesi.
Cosa significa, forse che per non allarmare troppo i cittadini, i nostri lodevoli governanti e scienziati ci hanno tenuti nascosti il 90 % e più di decessi?
A dar retta ai dati Istat, in tutto il 2020 i decessi Covid, anno senza vaccini ripeto, sono stati 77.091, e l’eccesso di altre 35.000 morti rispetto alle medie annuali precedenti, secondo gli stessi ricercatori può essere ascritto alla situazione di emergenza che ha impedito l’accesso consueto alle cure (e qui un pensierino cattivo potrebbero farselo, certi figuri). Se contiamo quindi in via prudenziale 153 giorni di picco, abbiamo una media da circa 500 a massimo 700 casi al giorno (ipotizzando che nei mesi da maggio a settembre non ci sia stato un singolo decesso).
A dire il vero non mi sembrava di ricordare un andamento e una propagazione così lenti del virus in quel primo anno. Ma deve essere andata proprio in questo modo, altrimenti i 5000 decessi da dove saltano fuori?
Una piccola ripassata di Storia che non fa male, neppure agli scienziati.
Un secolo fa imperversò per due, tre anni la famigerata Spagnola, che costò intorno ai 50 milioni di morti secondo una stima mediana in tutto il mondo. Una pandemia seria, possiamo tranquillamente concordare. Ebbene, in un’Italia stremata dalla Prima Guerra Mondiale, in condizioni di vita abissalmente diverse per disponibilità di cibo e di medicinali, prima che fossero scoperti la penicillina e gli altri antibiotici, la precaria igiene delle abitazioni e così via i decessi, al limite superiore del conteggio, furono 600 000 negli anni dal 1917 al 1920. Cioè in media 200.000 all’anno. Direi ben distanti dalle minacciose cifre propinate.
Che dire? Che lo Scienziato si sia lasciato andare ad un’iperbole per convincere i non vaccinati a farlo subito, e i vaccinati a sentirsi eroi perché hanno sventato un’immane catastrofe, altra perla scovata da una parimenti brillante mente scientifica?
Da quando in qua la Scienza fa uso di iperboli e minaccia la gente con i più svariati tipi di babau?
Com’è che una che non ha mai brillato in matematica riesce a scoprire la betiserie di un tale ragionamento e non è già partita la risata che avrebbe dovuto seppellire il Noto?
Sparare numeri a caso non è da scienziati ma da imbonitori. E qui mi viene in mente l’inarrivabile (anche se su questo oggi ci possono essere dubbi) Wanna Marchi, verso cui provavo un vago sentimento di condiscendenza perché la gente che si faceva truffare in qualche modo cooperava al misfatto in un mix di credulità, imbecille furbizia (vecchia propensione italica a saltare la fila, in questo caso della fatica e della vita), mancanza di fede e anche forse incolpevole sprovvedutezza.
Ma la giustizia e in quel caso anche la magistratura non ritennero che l’altrui dabbenaggine valesse a discolpare l’artefice del raggiro. E così deve essere.
In questi ultimi giorni, in cui pare d’intravedere una temporanea e leggera remissione della malattia, e non mi riferisco certamente al Covid, non bisogna abbassare, come del resto dicono anche lorsignori, la guardia e si deve invece approfittare della tregua per rincuorar gli animi e rinforzare le difese, se non vogliamo finire come a Jonestown dove quasi mille persone suicidarono sé stesse ed i loro figli. Anche allora vennero persuase, mentre in alcuni casi di inspiegabile volontà di vivere vennero attivamente aiutate a farlo.
Se mille persone normali possono essere convinte per il loro bene a ingerire del cianuro, non si vede perché mille e mille reverendi Jones non riescano a persuadere milioni a fare qualcosa di pericolosamente simile, visto che la matematica è diventata finalmente un’opinione.
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