di Pierluigi Pavone
1.
Una parte importante della riflessione, oltre ovviamente a sana precauzione, fondata preoccupazione, legittima rabbia per le inefficienze buoniste-demenziali del governo, tocca l’ambito di fede. Interpella la questione di Dio. E lo fa su almeno tre livelli: quello naturale e opportuno della preghiera; quello più particolare della mistica e della profezia; quello teologico in senso stretto circa il male e la causalità divina.
Vorrei chiarire qualche aspetto di quest’ultimo punto.
2.
Prima di tutto e in assoluto è sempre bene tener presente che il male si dice secondo tre significati: (1) il male ontologico o metafisico, cioè delle cose che sono, non esiste: ogni cosa, pur in diverso grado e misura (in virtù di cui si parla di privatio boni), è in sé buona, perfetta, comprensibile, vera, bella; (2) il male morale, cioè il peccato commesso da esseri intelligenti e liberi (uomini e angeli); (3) il male fisico (dolore, malattia, morte) dovuto alla colpa e alla pena del peccato originale.
Questo punto già chiarisce qualcosa: la condizione di Adamo – nel quale tutti abbiamo peccato – di per sé è una condizione di colpa e pena. Il Sacrificio di Cristo e quindi il battesimo toglie la colpa. Non la pena: l’uomo soffre e muore comunque per la pena del peccato originale, pur potendo meritare il Paradiso celeste, in virtù di Cristo. La Sua morte di sangue è la soddisfazione della Giustizia, per la colpa del peccato. Quindi non è corretto affermare che Dio non ha punito l’umanità: ha maledetto il serpente; punito Adamo nella fatica del lavoro;Eva nel dolore del parto; ha privato l’uomo dell’Eden e di tutto ciò che comportava quella condizione; si è Incarnato per morire, come opera di redenzione che non ha “cancellato il peccato come se nulla fosse accaduto”, ma pagato a caro prezzo il debito antico.
3.
Ora, quanto alla condizione generale dell’umanità sia prima sia dopo l’opera di redenzione, Dio può lasciare, permettere che il male possa avere il sopravvento entro limiti e tempi da Lui disposti. Male come azione morale riprovevole (male morale) o male come malattia o morte (male fisico). Ovvero Dio può lasciare che il male sia, nel senso della semina della zizzania da parte del Diavolo. Gesù sa perfettamente cosa è avvenuto e cosa avverrà e intima ai discepoli di “lasciare che sia”. Questo avviene nella Chiesa (che oggi si trova nel suo periodo più drammatico su questo punto, in termini di scandali dottrinali), nella società, tra i popoli, nel cuore di ognuno.
Nelle Scritture ci sono molti riferimenti a Dio che lascia Israele ai suoi nemici, ai suoi stessi peccati e tradimenti della Legge, perché si ravveda. Perché torni alla fedeltà a Dio. Come azione provvidenziale. Altrettanti in cui Dio esplicitamente punisce gli uomini per i peccati, dagli episodi più famosi ed eclatanti (e oggi anche più negati o contraffatti quanto alla natura del peccato punito) a quelli più circoscritti.
4.
È possibile che una malattia pur non voluta o mandata da Dio sia occasione di conversione. Anche se un po’ “filosofico” bisogna distinguere “occasione” e “condizione”. La condizione è un evento necessario perché avvenga una cosa. L’occasione invece non è condizionante in senso stretto, però può essere “sfruttata” favorevolmente dalla provvidenza.
Anche qui bisogna distinguere volontà di Dio da permissione. Il male morale non è mai voluto da Dio. Dio invece potrebbe sia permettere sia volere un male fisico. Ad esempio, per evitare proprio il male morale (ben più grave perché potrebbe comportare l’inferno), San Tommaso spiega che Dio “può anche volere il male di pena in ordine alla giustizia e il male naturale in ordine alla provvidenza”.
Una pestilenza allora può essere permessa. Ma può essere anche prevista e voluta da Dio come castigo per i peccati degli uomini,nazioni, popoli. Il peccato di per sé merita il castigo. Dio – spiegava Giovanni Paolo in una omelia del 1987 – esige soddisfazione, anche se non ci punisce tanto quanto meriteremmo.
5.
Pur non potendo sapere con assoluta certezza se una pena sia permessa o voluta da Dio, la fede esige di credere nella Provvidenza e che tutto concorre alla gloria di Dio e al bene di coloro che fanno la Sua volontà. Sempre san Tommaso chiarisce che la pena o castigo può essere considerata nell’aspetto della punizione (quindi dovuta al peccato e alla colpa) e nell’aspetto preventivo (quindi senza colpa, ma con una causa di preservare dal peccato possibile). Tuttavia nessuno è punito, senza colpa, nei beni spirituali. Né qui né dopo la morte.
6.
Inoltre, Dio in senso assoluto punisce? Sì punisce. Dio è infinita Misericordia e infinita Giustizia. Dio Giudicherà noi individualmente alla nostra morte. E tutti nel giudizio universale. L’inferno è eterno, è reale, è un luogo di sofferenza. È un luogo di punizione secondo Giustizia. Dopo che la Giustizia di Dio è stata “soddisfatta col sangue della Croce” da Dio stesso. E in questo modo la Misericordia ha offerto a tutti la possibilità di accedere per i propri meriti e con l’aiuto della Grazia, al Paradiso. Dopo la “battaglia della fede”. La misura del Giudizio è la misura di Dio.
Per analogia possiamo capire questi criteri, ma nessuno può comprendere in modo assoluto, perché Dio… È Dio. E solo Lui giudica nel cuore.
7.
Infine nel Vangelo Gesù è, a dire il vero, molto severo. La porta stretta; molti chiamati e pochi eletti; il destino del “legno secco” o dell’albero che non dà frutti; il “non vi conosco” detto a presunti discepoli; ecc.
Lo Spirito Santo poi agisce nel mondo, per Consolare i cristiani e “giudicare” il mondo per non aver creduto e non credere nel Figlio.
La storia stessa (che è anche storia di malattia, guerra, morte) é una storia di lotta tra città di Dio e città del Diavolo.
La Madonna a Fatima ha parlato esplicitamente di punizione, di soffrire per la salvezza delle anime, di Inferno eterno.
Buongiorno mi chiamo Fabio. Alcune persone sostengono che le sventure che si abbattono sul genere umano sono una punizione mandata da Dio.
Non credo nel modo più assoluto che sia vero, perché non ho trovato riscontro nella parola di Dio la Bibbia o meglio, nell’insegnamento biblico nel suo insieme. È vero che nella Bibbia si parla di persone o popoli puniti da Dio, ma Dio non punisce il giusto insieme al malvagio, il colpevole insieme all’innocente come invece avviene in molte tragedie.
Come si legge in Gen 18:23-26 (CEI 2008) 23 Abramo gli si avvicinò e gli disse: “Davvero sterminerai il giusto con l’empio? 24 Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? 25 Lontano da te il far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?”. 26 Rispose il Signore: “Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo”.
Questo è uno dei tanti versetti della Bibbia che dimostra che Dio perdona anche i molti malvagi grazie ai pochi Giusti. È vero che Sodoma fu distrutta così come il mondo antico ai tempi di Noè ma in tutte quelle situazioni Dio ha sempre avvisato ripetutamente le persone e dato l’opportunità a ciascuno di scegliere se salvarsi oppure no.
L’unico mezzo reale di salvezza è “Ubbidire alle disposizioni di Dio” ma la maggioranza preferisce “illudersi di salvarsi continuando a vivere la loro vita senza fare nulla per mettersi in salvo”.
Nella Bibbia leggiamo che i giusti ubbidendo a Dio e facendo ciò che lui comandò si salvarono, per esempio:
3 persone lasciando tutti i loro averi e affetti e uscendo da Sodoma prima che fosse distrutta si salvarono, mentre tutti gli altri che vollero rimanere lì non sfuggirono alla distruzione perché erano troppo innamorati di quella città e di tutto ciò che offriva per soddisfare i loro piaceri e desideri, dovevano invece lasciarsela alle spalle e fuggire lontano come fece il giusto Lot che invece, come leggiamo in:
2Pt 2,7,8 “Lot, uomo giusto, che era angustiato per la condotta immorale di uomini senza legge. Quel giusto infatti, per quello che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, giorno dopo giorno si tormentava a motivo delle opere malvagie.”
C’è anche l’esempio di 8 persone che lavorarono duramente e per molti anni impiegando tempo e risorse per costruire l’arca il mezzo di salvezza voluto da Dio ed entrarono nell’arca prima che venne il diluvio, mentre le altre persone scelsero di impiegare tutto il loro tempo e le loro risorse per costruirsi un futuro fuori dall’arca godendosi tutti i benefici e vantaggi che il loro duro lavoro poteva portare mentre la costruzione dell’arca avrebbe sottratto tempo e risorse e non avrebbero potuto così godere di tutti quei benefici e vantaggi “temporanei”
Lc 17, 26 Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: 27 mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. 28 Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; 29 ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. 30 Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
Le epidemie e altre tragedie che colpiscono indistintamente bravi e cattivi, giusti e malvagi non sono mai per volontà di Dio. Dio non farà mai “morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio”
Mi scusi, ma nella città di Sodoma c’erano anche bambini innocenti che perirono, e allora come la mettiamo?
Buongiorno mi scusi se non le ho risposto subito non sono riuscito e mi dispiace
Devo dirle che mi ha impressionato molto il brano biblico riguardo la distruzione di Sodoma la prima volta che l’ho letto e ho avuto la sua stessa reazione mi sono fatto la stessa domanda cioè: che colpa avevano tanti bambini se i loro genitori erano di una malvagità e di una perversione senza limiti? E continuo ad avere un sentimento di tristezza ogni volta che rileggo quel brano.
Ma come avevo detto nella mia prima considerazione dobbiamo valutare ogni cosa tenendo conto di tutti i fatti che troviamo nell’insegnamento biblico nel suo insieme, nella sua totalità e completezza ed è buono farlo non solo per ciò che riguarda la Bibbia ma per ogni argomento di cui si desidera capire qual è la verità, come stanno veramente le cose cioè osservare la medaglia da entrambi le parti, sentire le due campane e specialmente cercare di mettere sotto i riflettori ciò che può essere messo in ombra da sentimenti, emozioni e impressioni negative che ci spingerebbero a arrivare subito a delle conclusioni avverse, anziché usare la facoltà di ragionare con logica e razionalità, che è il metodo migliore per aiutarci a capire la verità o per lo meno avvicinarsi ad essa.
Se prendiamo in considerazione il brano di Gen 18:23-26 dove Dio decide di non distruggere Sodoma se avesse trovato 50 giusti e continuiamo a leggere i versetti successivi vediamo che Abramo gradatamente arriva fino a 10 e Dio promette che per 10 giusti non avrebbe distrutto la città (V. 32). Quindi in Sodoma non c’erano neanche 10 giusti.
Adesso arriviamo al punto, quei bambini come andavano considerati? Bimbi dal cuore buono o malvagio? Ai nostri occhi i bambini sono tutti buoni sono solo bambini, non fanno nulla di male che meriti la morte, ma nessun uomo può leggere il cuore ma solo Dio.
1Sa 16:7 infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore”.
At 1:24 Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti…
A me personalmente è capitato più volte, ma magari anche a lei, di sentire diverse persone esprimere la loro rabbia contro Dio per non aver fatto morire qualcuno prima che potesse fare del male o compiere atrocità, per esempio come quella di ammazzare i propri genitori per futili motivi. Se Dio fosse intervenuto prima, quella tragedia non si sarebbe verificata e degli innocenti non sarebbero morti.
Nel caso di Sodoma Dio è intervenuto prima che quei bambini potessero crescere e diventare peggio dei loro genitori.
Che Dio non condanna gli innocenti e i senza colpa è ribadito anche da Gesù in persona che condanna duramente i farisei (un gruppo di religiosi dei suoi tempi) per la loro malvagità di cuore fra le cui pratiche c’era anche quella di emettere frettolosamente sentenze sommarie condannando spesso gli innocenti e i senza colpa, e che contribuirono pesantemente a condannare a morte l’innocente Gesù.
Mt 12:7 Se aveste compreso che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrifici, non avreste condannato persone senza colpa.
Ma non ci sfugga all’attenzione che Gesù stesso ha intenzione di giudicare gli esseri umani con un giudizio simile a quello che Dio ha fatto con Sodoma quando tornerà sulla terra. Se lui approva la distruzione di Sodoma ma si oppone duramente coloro che condannano i senza colpa vuol dire che sapeva con certezza assoluta che in Sodoma non c’erano neanche 10 giusti ma solamente 1 Lot e le due figlie si salvarono perché seguirono al padre.
Lu 17:26-30 Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: 27 mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. 28 Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; 29 ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. 30 Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
A rinforzare l’idea che a Sodoma perirono solo coloro che erano di cuore malvagio è anche la scrittura di che riporta una delle tante leggi di Dio
De 24:16 Non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per una colpa dei padri. Ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato.
Dio non mise a morte nessun giusto o innocente a Sodoma.
Ci sono numerose prove della disponibilità di Dio a perdonare i molti malvagi anche se non se lo meritano grazie ai pochi giusti, come già ribadito in precedenza.
Sempre nell’episodio di Lot vediamo che lui decide di andarsi a rifugiare in una piccola citta del distretto di Sodoma a lui vicina anziché fuggire lontano come Dio gli aveva comandato. Grazie a Lot quella piccola città destinata anch’essa alla distruzione per la sua malvagità viene risparmiata.
Gen 19:21,22 21 Gli rispose: “Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distruggere la città di cui hai parlato. 22 Presto, fuggi là, perché io non posso far nulla finché tu non vi sia arrivato”. Perciò quella città si chiamò Soar.
Mettendo sulla bilancia i casi che ci sembrano negativi (2 di numero dove Dio ha distrutto tutti Sodoma e al diluvio) e quelli che invece sono positivi ci rendiamo conto che solamente in pochissimi casi Dio ha agito in modo molto drastico ma i casi in cui Dio ha agito in modi misericordiosi sono infiniti.
Se un uomo, molto disponibile ad aiutare chiunque anche chi non se lo merita e per qualunque necessità e bisogno, decidesse un giorno di non aiutare alcune persone, pochissime di numero, lo condanneremo come una persona cattiva e crudele? Tutti i sui atti di amore per il prossimo non valgono nulla? Non ci dicono niente di buono di quella persona? Vedremmo solamente che non ha aiutato quei pochi? Tutto il resto delle sue azioni verrebbero mese in ombra da sentimenti, emozioni e impressioni negative che ci spingerebbero a arrivare subito a delle conclusioni avverse?
Io sono profondamente convinto, dopo avere letto la Bibbia più e più volte da cima a fondo e facendo ogni sforzo per valutare le cose nel loro insieme che ciò che dice l’apostolo Giovanni è assoluta verità
1Gv 4:8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.