Il 16 luglio scorso, il segretario di Stato Mike Pompeo ha presentato, durante la convention del Partito Repubblicano, la bozza finale dell’atto costitutivo della Commissione sui diritti inalienabili, firmata all’unanimità dai suoi 11 componenti.

L’obiettivo, dichiarato già nel titolo è quello di difendere i Diritti sacri e inalienabili, riconosciuti all’essere umano in quanto tale e, allo stesso tempo, denunciare l’infondatezza di quelli basati sugli istinti e i capricci individuali: l’io e le sue voglie di ratzingeriana memoria (leggi qui).

E’ un documento fondamentale che costituisce un argine concreto e razionale alla deriva totalitaria, cui inevitabilmente conduce il relativismo nichilista, ribadendo al contrario l’oggettività dei diritti umani, fondati sulla morale naturale.

Inoltre mette in guardia dal pericolo odierno in cui diritti pretestuosi hanno calpestato quelli reali.

Due esempi per tutti: la legge sull’aborto e le leggi contro l’omofobia.

Nel primo l’autodeterminazione della donna ha nei fatti negato il diritto alla vita del nascituro, nel secondo caso, l’esigenza di non recare offesa alle persone lgbt esprimendo un’opinione non allineata all’ideologia gender, è perseguita a prezzo di libertà fondamentali e proprie di ogni civiltà, degna di questo nome.

L’articolo di Douglas Clark pubblicato il 23 luglio sul sito ifamnews mette in luce l’importanza e l’opportunità storica del documento prodotto dalla Commissione presieduta da Mike Pompeo.

Ve lo presentiamo nella traduzione di Wanda Massa.

 

Michael Pompeo, Segretario di Stato USA, Commssione sui Diritti Inalienabili

Michael Pompeo, Segretario di Stato USA, Commssione sui Diritti Inalienabili

 

 

Proteggere i Diritti Sacri e rifiutare gli pseudo-diritti: Il Segretario Pompeo e il progetto di relazione della Commissione sui diritti inalienabili

 

L’IOF (International Organization of Family) plaude alla leadership del Segretario Pompeo e al lavoro della Commissione da lui istituita.

Parlando il 16 luglio 2020, a Philadelphia, vicino a dove due secoli prima era stata rilasciata la Dichiarazione d’Indipendenza, il Segretario di Stato Mike Pompeo ha riaffermato inequivocabilmente i diritti inalienabili ivi menzionati, chiedendo un ritorno ai principi fondatori dell’America e introducendo la bozza di relazione della Commissione sui diritti inalienabili. “I fondatori dell’America non hanno inventato i ‘diritti inalienabili'”, ha spiegato, “ma hanno affermato molto chiaramente nella Dichiarazione di Indipendenza che sono considerati ‘evidenti’: il fatto che gli esseri umani sono stati ‘creati uguali’ e ‘dotati dal loro Creatore di alcuni diritti inalienabili… tra [quelli] sono la Vita, la Libertà e la Ricerca della Felicità'” – facendo di quel documento “la più importante dichiarazione dei diritti umani mai scritta”.

L’America trae forza e bontà dai suoi ideali fondatori”, ha continuato, e “anche la nostra politica estera deve essere fondata su questi ideali”. Ma noi lo sappiamo: Non possiamo fare del bene – in patria o all’estero – se non sappiamo esattamente in cosa crediamo e perché ci crediamo. Ed è per questo che ho chiesto alla professoressa [Mary Ann] Glendon di formare una commissione composta da alcuni dei più illustri studiosi e attivisti. Ho chiesto loro di non scoprire nuovi principi, ma di fornire consigli sui diritti umani basati sui principi fondanti della nostra nazione e sui principi della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 [UDHR]. Perché senza questo fondamento… i nostri sforzi per proteggere e promuovere i diritti umani sono immotivati e, quindi, destinati a fallire”.

“Senza frontiere” è una descrizione perfetta della pericolosa farsa mascherata in nome dei diritti, anche se minaccia i diritti inalienabili degli individui e dell’unità naturale e fondamentale del gruppo della società, la famiglia. “Lo sforzo di chiudere il dibattito legittimo riformulando le preferenze politiche contestabili come imperativi fissi e indiscutibili dei diritti umani promuove l’intolleranza, ostacola la riconciliazione, svaluta i diritti fondamentali e nega i diritti in nome dei diritti”, dice la bozza del Rapporto. O, secondo le parole del sociologo Gabriele Kuby, è “la distruzione della libertà in nome della libertà” da parte di una “rivoluzione sessuale globale [che] colpisce tutti”.

Questa insidiosa minaccia ai diritti umani riverbera nelle sale del potere in tutto il mondo e nelle Nazioni Unite. “La prodigiosa espansione dei diritti umani”, dice la bozza del Rapporto, in “molte diverse agenzie delle Nazioni Unite, sistemi regionali per i diritti umani” e “decine di trattati, centinaia di risoluzioni e dichiarazioni, e migliaia di disposizioni che codificano i diritti umani individuali… ha indebolito piuttosto che rafforzare le rivendicazioni dei diritti umani e ha lasciato i più svantaggiati più vulnerabili”. La descrizione richiama alla mente il lamento di Papa Francesco secondo cui “la rivoluzione dei modi e della morale ha spesso sventolato la bandiera della libertà, ma in realtà ha portato devastazioni spirituali e materiali a innumerevoli esseri umani, specialmente ai più poveri e vulnerabili”.

Non c’è da stupirsi che la bozza del Rapporto abbia attirato il fuoco pesante di organizzazioni come il Centro per i diritti riproduttivi, che ha lamentato che “l’istituzione, la composizione e il processo della Commissione stessa” sono “improprie” e i suoi sforzi “mal guidati”, e ha contestato “la falsa narrativa creata dal Segretario di Stato, e perpetuata dai membri della Commissione”. (I commenti scritti che sono stati presentati alla Commissione sono online, e ulteriori commenti pubblici possono essere inviati a commission@state.gov fino al 30 luglio).

L’IOF plaude alla leadership del Segretario Pompeo e al lavoro della Commissione da lui istituita – un’iniziativa storica, tanto audace e tempestiva quanto la creazione della stessa Dichiarazione di Indipendenza da parte dei coraggiosi delegati del Secondo Congresso Continentale che hanno osato affrontare la potenza del lontano Impero Britannico. In gioco ora, e messi in pericolo da potenti forze in tutto il mondo, ci sono quegli stessi diritti dati da Dio che hanno urgente bisogno di essere protetti. “Possiamo far luce sugli abusi” dicendo “la verità”, ha dichiarato il segretario Pompeo, e “dobbiamo insistere sulla giustezza e la pertinenza dei principi fondatori dell’America”. Vi prego di unirvi a noi, perché l’IOF continua a fare proprio questo, unendo e responsabilizzando i leader di tutto il mondo per proteggere la libertà, la fede e la famiglia.

 

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