Rilancio la sintesi di uno studio a firma dei prof. Serafino Fazio e Paolo Bellavite sulla efficacia delle cure domiciliari precoci che, utilizzate da subito, molto probabilmente avrebbero potuto salvare tante vite umane, evitando anche il sovraccarico ospedaliero. In fondo, trovate l’articolo in versione inglese.

Sintesi
Recentemente, in Italia, è stato pubblicato un diagramma di flusso che deve essere utilizzato dai medici di medicina generale per il trattamento a domicilio dei pazienti affetti da COVID-19. In essa si afferma che il trattamento domiciliare precoce dell’infezione da SARS-CoV-2 è possibile grazie alla disponibilità di farmaci antivirali specifici da utilizzare nei pazienti a rischio e che i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) svolgono un’importante funzione di contrasto al virus. Pertanto, l’uso dei FANS non è solo razionale ma anche efficace nei casi che non possono essere trattati con gli antivirali. Questi concetti, apparentemente semplici, sono stati applicati in Italia fin dall’inizio della pandemia da medici appartenenti a gruppi italiani creati per aiutare i pazienti COVID-19 nei primi tempi a casa, in un momento di difficoltà organizzativa delle istituzioni sanitarie e del governo italiani. Tuttavia, questo approccio è stato ampiamente boicottato sia dal Ministero della Salute che dalle istituzioni mediche italiane, che hanno suggerito principalmente l’uso di paracetamolo come sintomatico e un approccio di attesa per i primi tre giorni dall’insorgenza dei sintomi. In questo articolo analizziamo il razionale dell’uso dei FANS e, in particolare, dell’approccio multitarget che include l’indometacina in sinergia con i flavonoidi e l’aspirina a basso dosaggio, come trattamento domiciliare precoce dei pazienti con COVID-19. L’applicazione di questi semplici concetti fin dall’inizio avrebbe potuto ridurre l’elevata letalità della malattia nei primi due anni della pandemia ed evitare il sovraccarico ospedaliero. In prospettiva, è ancora necessario affrontare sistematicamente il confronto tra i diversi approcci terapeutici a questa malattia virale su base sperimentale.
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