di Sabino Paciolla
Fa impressione sentire certe cose. Fa impressione sentir dire quello che è evidente a chi vuol tenere gli occhi e la mente aperti e che da oltre un anno noi andiamo dicendo su questo blog. Fa impressione sentir dire che non esiste e non è mai esistita, se non nelle menti … (non aggiungo altro) di alcuni potenti, “una pandemia dei non vaccinati”. Fa impressione sentir dire da uno professore di microbiologia, il prof. Andrea Crisanti (qui il video), che a morire non sono i no vax, come vorrebbe la bugia abbondantemente propalata dal mainstream, ma i “vaccinati fragili”. Attenzione, non appena i “fragili”, ma i “vaccinati fragili”, e neanche i NON vaccinati fragili, ma proprio “i vaccinati fragili”. Dice addirittura un numero preciso: “chi muore ogni giorno non sono i no vax, e ce lo dobbiamo dire, sono persone che nella maggior parte dei casi, il 98%, sono fragili e vaccinate”. e poi “sembrava che morissero solo i no vax, invece non era vero. Morivano le persone vaccinate e fragili”. Guardate poi la faccia assolutamente imbarazzata di Parenzo nel sentire quelle parole.
Siccome gli italiani “fully vaccinated”, cioè coloro che hanno completato il ciclo vaccinale, sono l’80%, se ne deduce che i non vaccinati, il 20%, sono più protetti. E’ quello che tante ricerche mediche rilanciate su questo blog dicono. Ad esempio, leggete qui e qui. Questo blog, del resto, è pieno zeppo di ricerche.

Ma ragioniamo. Se i vaccini fossero così efficaci, avremmo (butto giù un numero a caso) il 30% di decessi tra i vaccinati e l’70% tra i non vaccinati. Se invece i vaccini non avessero alcuna efficacia, avremmo l’80% di decessi tra i vaccinati e il 20% tra i non vaccinati (i decessi rifletterebbero la proporzione tra i vaccinati e i non vaccinati nella popolazione). Se i vaccini fossero non solo non efficaci ma avessero addirittura effetti negativi, avremmo il 100% di decessi tra i vaccinati e 0% tra i non vaccinati. Siccome il prof. Crisanti ci dice che del totale dei decessi attuali per COVID la quota dei vaccinati è pari al 98%….traete voi le conseguenze logiche.
La cosa che fa scoppiare dal ridere è che proprio mentre il prof. Crisanti dice queste cose, la voce “automatica” del mainstream che non può accettare certe verità si è subito attivata chiedendo se non si fosse “in ritardo sulla quarta dose”. Ma come, se il prof. Crisanti sta dicendo che a morire sono quasi tutti i vaccinati, tu chiedi se siamo in ritardo sulla quarta dose? E infatti, il prof. Crisanti, imbarazzato, preferisce non rispondere e cerca di completare il concetto.
Si vuole spingere sulle quarte dosi, a luglio! Sembra che la realtà non debba essere presente, anzi debba essere cancellata. L’unica cosa che deve rimanere è quella del mantra dell’ideologia. Vogliono spingere sulla quarta dose di un cosiddetto “vaccino” costruito su un virus non più esistente da due anni, la cui efficacia svanisce rapidamente e che viene “bucato” dalle nuove varianti. Non a caso la campagna per la quarta dose è stata un fiasco e gli italiani se ne sono accorti. Probabilmente stanno prendendo coscienza che, a parte la presunta efficacia ampiamente propagandata (tutta da verificare), vi sono eventi avversi, anche gravi, che non vengono mai citati. Il vaccino, come dice il Ministro della Salute Roberto Speranza, deve essere per forza “sicuro ed efficace”. E infatti, il cosiddetto vaccino è tanto efficace che abbiamo una nuova ondata estiva di contagi mai sperimentata prima della diffusione dei vaccini. Più ci si vaccina, più aumentano i contagi. Basta guardare i contagi estivi: 6 luglio 2020 n. contagi 207; 6 luglio 2021 n. contagi 2261; 6 luglio 2022 n. contagi 132.200. Numeri che dovrebbero far impallidire il ministro Speranza e il primo Ministro Draghi, numeri che smentiscono le assurde affermazioni fatte (“il green pass è la garanzia di trovarsi tra non contagiati”) e tutti i decreti presi. Questi numeri esplosivi dovrebbero spingerli alle immediate dimissioni. Ma in Italia questo non avviene, non può avvenire.
I numeri sono alti, ma in realtà non riflettono tutta la realtà. I veri numeri sono molto più alti. Si tenga presente infatti che molti di quelli che si contagiano, essendo in vacanza, e temendo di rimanere bloccati, soprattutto se si trovano all’estero, non comunicano nulla se hanno fatto il test, mettono semplicemente la mascherina se non hanno sintomi o si curano se hanno febbre. Altri non fanno neanche il test.
Ma gli italiani non sono stupidi, cominciano a percepire che qualcosa non quadra. Cominciano a capire che la malattia, che oggi assomiglia a un comune raffreddore, può essere tranquillamente curata con i comuni farmaci in commercio, farmaci strasicuri, senza il bisogno di una iniezione di un siero sperimentale i cui effetti avversi a lungo termine non sono noti. Quelli a breve li conosciamo e sono paurosamente superiori ai vaccini comunemente utilizzati. Gli italiani cominciano a prendere coscienza che i vaccini sono stati progettati per due sole dosi, a cui, cammin facendo, se ne è aggiunta una terza, e poi una quarta. Cominciano a capire che la sperimentazione accelerata pre-distribuzione (solo qualche mese e non anni, come di solito avviene) era stata progettata su un capione di alcune decine di migliaia di persone per le due dosi e che la sperimentazione sulla terza e quarta dose sta avvenendo direttamente sulla popolazione intera di miliardi di persone.
Ma, come si diceva, la “verità ufficiale”, quella del potere, deve prevalere sulla realtà. E quindi si sente stancamente dire: “Siamo indietro sulla quarta dose?”.
Del resto, è lo stesso Piepaolo Sileri, sottosegretario di Stato al Ministero della Salute nel governo Draghi, che, sempre nel video, pur sostenendo la quarta dose, deve riconoscere, e ammettere, che “anche potenziandole oggi [le quarte dosi] avranno pochissimo effetto sull’ondata che stiamo vivendo oggi, ma in preparazione di un autunno, sicuramente un certo vantaggio ci sarà”. In poche parole, ci sta dicendo che la quarta dose non serve per l’oggi ma per l’autunno….Sì, in autunno, quando ci sarà proposta la quinta dose con il “vaccino nuovo” e così via. Ma allora a che serve proporre la quarta dose oggi visto che chi l’ha fatta si è spesso subito contagiato? Tante dosi di un siero sperimentale concentrate in un solo anno! Non si parla del peccato antigenico originale, dell’indebolimento del sistema immunitario a causa delle sollecitazioni per le dosi ripetute. Lo ha detto anche l’EMA. Quali gli effetti nocivi sul corpo? Nessuno lo sa.
Come vedete, il sottosegretario usa espressioni molto vaghe. Del cosiddetto “vaccino nuovo”, quello 2.0, quello per l’Omicron ne abbiamo parlato varie volte. Stando alle informazioni attualmente disponibili, pare essere un vaccino “nuovo” che però nasce già vecchio e superato dalle nuove varianti. Pronto per essere “bucato”, quindi inutile, come minimo, se non dannoso per il cittadino, ma utile, utilissimo e arricchente per le case farmaceutiche.
Una cosa giusta però Sileri la dice: “Nel frattempo è arrivata una sottovariante che sta creando dei problemi come numeri di contagi ma con un modesto numero di ricoveri. (…) si stratta di numeri estremamente bassi a fronte di contagi estremamente alti”. Dunque, il Sottosegretario sembra aver preso atto che siamo nella fase endemica della diffusione del virus. E poiché è anche vero quello che dice Crisanti, e cioè che la pandemia non si cancella per decreto, dovremmo dedurre che la questione dell’obbligo vaccinale dovrebbe scomparire dalle discussione e dai programmi e che il vaccino dovrebbe essere consigliato solamente a chi ne ha più bisogno. Se non si vuole che la sanità pubblica frani irrimediabilmente, si reintegrino urgentemente i medici sospesi a causa del mancato adempimento dell’obbligo vaccinale, pagandogli gli stipendi arretrati e chiedendo loro umilmente scusa per tutto il male che è stato fatto loro. Si chiuda un vergognoso e odioso capitolo che è meglio togliere dalla memoria nazionale.
Speriamo che la ragione prevalga.
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Scusi, e chi ė che ne avrebbe più bisogno, i ” fragili”?? Ma non si era detto che muoiono di più i vaccinati fragili?
Bisogna lasciare la libertà a chi ritiene che il vaccino gli faccia bene. I fragili sono i primi che potrebbero volerlo.
Sforzarsi di cercare una “logica” nelle misure adottate (e in quelle che, pur dimostratesi inefficaci, già minacciano di ripristinare) è semplicemente tempo perso in quanto essa non risponde ad istanze sanitarie e men che meno al nostro interesse. Qualcuna di queste virostar di fronte ad un tale fallimento ha cominciato a riposizionarsi parzialmente, altri cavalcano ancora la distorsione cognitiva tuttora di ampia diffusione. Evitiamo i nomi per non infierire. Ma senza provare a comprendere i veri scopi della retorica emergenziale che peraltro prosegue da anni con una crescita esponenziale nell’ultimo biennio, si finisce per essere travolti, nessuno escluso.
Dalle considerazioni di “Chiara Bellani” sorge una ulteriore riflessione.
Con cosa abbiamo a che fare? Nella migliore delle ipotesi di superficialità: i vaccini hanno permesso storicamente di arginare svariate malattie, ergo deve essere così anche nella fattispecie. Va tuttavia fatto sommessamente osservare che anche in questa ipotesi, da qui alla coercizione ce ne passa. Peccato fingano di non sapere (o ignorano davvero?) che perfino il CDC USA ne ha cambiato la definizione passando da “immunità” a “protezione”, inoltre vista la durata di quest’ultima non si può che ammettere di essere in presenza di prodotti abbastanza differenti da quelli che conoscevamo.
Ma soprattutto non è ammissibile che in apparenza le gerarchie ecclesiastiche non abbiano maturato un giudizio storico, politico ed antropologico: sembra non siano nemmeno sfiorate dall’idea che l’azione politica (restrizioni, discriminazioni, distruzione dell’economia ecc.) possa essere in realtà orientata ad imprimere una ristrutturazione del nostro modello socio economico volta a cambiare un intero sistema di vita per il tramite del perpetuarsi di emergenze in un contesto di “demolizione controllata” di garanzie, diritti e libertà. Oppure dobbiamo accettare che dette gerarchie siano esse stesse complici del sistema.
Purtroppo non è solo che “non abbiamo avuto il coraggio di dirlo”, ma MOLTO peggio: si è sputato in faccia (metaforicamente) o distrutta la carriera (realmente) a chi avanzava dubbi, addirittura a chi semplicemente chiedeva controlli trasparenti. Si sono conculcate libertà fondamentali garantite dalla Costituzione (vero, presidente Mattarella, capo della Consiglio superiore della Magistratura?): libertà di espressione, di manifestazione, di movimento, di assenso all’uso di farmaci.
Quindi non solo i dottori non hanno avuto il coraggio di parlare, ma hanno permesso che dei cittadini fossero puniti per motivi ideologici o meramente per interessi politici o economici. Hanno consentito – insieme alla classe più vile e arrogante, quella dei media mainstream – che queste violazioni fossero presentate come “normali”, anzi: “dovute”. E la maggior parte degli Italiani l’ha bevuta, si è fatta docilmente imbrigliare a dispetto di ogni grottesca assurdità che ha dovuto/voluto accettare. Stendo un velo pietoso sul comportamento degli ecclesiastici.
“Hanno consentito… che queste violazioni fossero presentate come “normali”, anzi: “dovute”. E la maggior parte degli Italiani l’ha bevuta”
Si trattasse solo di ideologia o di business già sarebbe gravissimo. Purtroppo qui c’è di peggio, c’è un meccanismo sovversivo che con il pretesto della salute ha modificato i nostri paradigmi attraverso un’operazione psico sociale di vera e propria manipolazione. L’esito è una trasformazione perciò non solo sociale, politica, economica, lavorativa… ma anche antropologica ed orientata al post-umano. Qualcuno intuisce ma a parecchi sembra sfuggire tutto questo, chissà se inizieranno a porsi qualche domanda alla riattivazione del nazi-pass…
Per questo mi fa tenerezza sentire talvolta che “la gente non è mica scema”.