La premier parla dei molti morti nonostante le «misure che hanno limitato le libertà fondamentali» e che «non replicheremo»: «Altri facevano affari milionari con mascherine e respiratori»
Giorgia Meloni, nel discorso alla Camera, critica la gestione del Covid dei precedenti governi: «Qualcosa, decisamente, non ha funzionato e dunque voglio dire fin d’ora che non replicheremo in nessun caso quel modello». Non solo: «Occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica. Lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali, mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori». L’attacco, nelle dichiarazioni programmatiche della premier davanti ai deputati, è diretto.
«Purtroppo, non possiamo escludere una nuova ondata di Covid o l’insorgere, in futuro, di una nuova pandemia — dice la presidente del Consiglio, approcciando il tema — ma possiamo imparare dal passato, per farci trovare pronti. L’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’intero Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma, nonostante questo, è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi».
Ragione per cui il governo appena insediatosi seguirà una strategia diversa da quella «che non ha funzionato». E poi promuoverà un’indagine. Quell’impegno a «fare chiarezza» deve leggersi — spiegano fonti di Fratelli d’Italia — con «l’intenzione di dare vita a una commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia».
Di seguito il discorso integrale:
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Posto che un governo PD (che dignifica Partito… l’altro termine non lo ricordo mai!) avrebbe riproposto atmosfere di odio e terrore senza mezzi termini, io in realtà mi fido assai poco di queste dichiarazioni, che peraltro dicono mezze verità e già ci mettono inquietanti pulci nell’orecchio, sia pure in maniera soft. Tutto questo fa comunque a pugni con quella specie di cerimoniale del passaggio di consegne da nonno banchiere a lei, con tanto di campanella in mano: se davvero volessimo istituire una seria commissione di inchiesta non potrebbe che finire con il suddetto dietro le sbarre, e in buona compagnia: impossibile. L’unica cosa positiva è che dopo il governo che ritengo il più indegno, volgare e criminale della nostra storia repubblicana è difficile pensare che si possa scendere più in basso. Ma le brutte sorprese, non dimentichiamolo, sono sempre in agguato. Perché il fatto di aver alzato l’asticella sino a lì non mi fa presagire nulla di buono.
Se ottiene gli stessi risultati della commissione, presieduta da Casini, sugli scandali bancari possiamo anche farne a meno…
Dovrebbe indagare la magistratura ordinaria, oltre che amministrativa
Il problema è che Meloni non ha il coraggio di puntare al cuore del problema che non è costituito da retroscena affaristici bensì dalla torsione dittatoriale che ha colpito violentemente i nostri diritti usando un evento sanitario per cambiare l’assetto socio politico.
Non accennare alla corruzione degli ordini professionali e nominare al ministero un consulente di Speranza (Speranza: l’unico che in aula ancora ostentava la mascherina, poveretto…) non mi è parso segnale di vera discontinuità, ma spero di sbagliare…