Fermare il COVID a tutti i costi è una politica che sta portando grandi danni nel mondo, e i leader devono iniziare a fare affidamento su analisi di dati concreti e sul pensiero critico. Ecco un articolo pubblicato su (American Institute for Economic Research) che indica percorsi concreti per affrontare adeguatamente la pandemia. Lo rilancio nella mia traduzione, prendendolo da Lifesitenews, dove è apparso.
C’è una possibilità di recuperare e di sconfiggere effettivamente il Covid-19, almeno per porre fine alla pandemia e tornare di nuovo alla vita normale? Noi qui ci muoviamo come previsori e contrari che cercano di informare e condividere e imparare, e quindi sosteniamo di sì, e mentre siamo stati accecati e ci sono stati gravi errori iniziali e alcuni molto consequenziali come il test iniziale molto difettoso e pasticciato dal CDC che ha lasciato gli Stati Uniti vulnerabili e alla cieca e ha permesso al virus di seminare per quattro o cinque settimane inizialmente, i seguenti sono i componenti chiave della risposta Covid-19 che avrebbero dovuto essere attuati fin dall’inizio (salvo tre-quattro settimane inizialmente per capire l’agente patogeno) e che dovrebbero essere implementati con urgenza sulla base delle esperienze degli ultimi 14 mesi circa. Secondo la nostra opinone.
Offriamo questo come un percorso da ora innanzi e chiediamo di considerarlo mentre cerchiamo di affrontare gli approcci essenzialmente falliti finora, e di usare il nostro buon senso e il ragionamento deduttivo e la logica per interpretare la scienza e prendere decisioni informate. Chiediamo agli esperti medici che informano i governi di usare, probabilmente per la prima volta, un po’ di buon senso e logica e un po’ di pensiero critico; se si tratta di scienza, imploriamo i decisori medici di seguire i dati e la scienza e di usarli e usare l’analisi critica dei dati; noi sosteniamo che non l’hanno fatto; questi decisori devono capire l’impatto delle loro politiche e fermare il Covid “a tutti i costi” non è una politica (valida, ndr) e non è raggiungibile; se una politica è devastante e sta causando grandi danni alla popolazione, la si ferma, non la si rende ancora più pesante e la si riapplica perché questo è palesemente assurdo e dannoso; come tale, chiediamo anche ai nostri decisori di condurre le appropriate analisi di rischio e le analisi costi-benefici.
Il nostro percorso è il seguente:
- Proteggere adeguatamente e fortemente le persone anziane ad alto rischio con condizioni [di patologia] mediche e le persone vulnerabili, ad esempio persone fragili con condizioni comorbili, persone obese; persone anziane in case di cura, strutture di vita assistita, strutture di assistenza a lungo termine, ecc. sono più a rischio di malattia grave o di morte a causa del Covid-19 e devono essere protetti come base per qualsiasi risposta che funzioni; il personale che infetta i residenti delle case di cura rimane la chiave di volta nella trasmissione e il passo limitante e deve essere focalizzato immediatamente; impedire al personale di entrare nelle case di cura e di infettare i residenti (isolare il personale sul posto per una o due settimane alla volta senza pregiudizi se non possono, o usare gli studenti delle case di cura o gli alberghi vicini per la residenza per controllare la trasmissione); non siamo riusciti a mettere in sicurezza i residenti delle nostre case di cura e abbiamo causato decine di migliaia di morti e continuiamo a non mettere in sicurezza le case di cura.
- Porre termine immediatamente a tutte le politiche di lockdown della società, di rifugio sul posto, di obbligo delle mascherine e di chiusura delle scuole; dobbiamo riaprire tutte le nostre economie negli Stati Uniti, in Canada (province come l’Ontario), nel Regno Unito, ecc. poiché ci sono danni tremendi a queste chiusure economiche; ci sono costi catastrofici per queste politiche e le prove accumulate in un anno ora suggeriscono fortemente che queste sono altamente inefficaci e non funzionano; sono assolutamente infondate e senza merito; la si smetta di fare affidamento su ipotetici modelli di proiezione del “caso peggiore”, poiché sono stati incredibilmente imprecisi e grossolanamente errati; i danni schiaccianti e la devastazione da queste superano di gran lunga qualsiasi beneficio e i danni sono più pronunciati tra i più poveri nella società che sono meno in grado di permettersi le restrizioni; il lockdown stesso uccide le persone, distrugge le famiglie, impedisce l’educazione dei nostri bambini; gli abusi sui bambini non sono stati rilevati a causa delle scuole chiuse e i lockdowns favoriscono gli abusi sui bambini; il lavoro perso causa stress nelle famiglie e con le scuole chiuse, i bambini sono vulnerabili perché la visibilità è sparita e questo è catastrofico; c’è un rischio quasi nullo che i bambini soffrano di Covid e li stiamo danneggiando con la chiusura delle scuole, è stata una delle più devastanti applicazioni sbagliate della politica pubblica; la maggior parte delle decisioni prese dai governi e dai loro consulenti medici tra cui il Dott. Fauci, per il quale ho molto rispetto, sono illogiche, assurde, irrazionali, insensate, speciose e in gran parte sconsiderate e hanno causato danni molto maggiori con le loro politiche.
- Isolare SOLO le persone malate/sintomatiche (nessun isolamento di persone asintomatiche); smettere di rintracciare i contatti dove il virus si è già diffuso ampiamente poiché non conferisce alcun beneficio; smettere di isolare le persone che non sono malate/non sono sintomatiche (sono asintomatiche); smettere di fare test su larga scala alle persone asintomatiche.
- Promuovere una migliore igiene del lavaggio delle mani e migliori servizi igienici.
- Promuovere e offrire terapie ambulatoriali precoci, compresi antivirali e antinfettivi combinati e in sequenza e per alcuni farmaci come profilassi (idrossiclorochina, ivermectina, doxiciclina, bromexina, colchicina, favipiravir, quercetina ecc. ), corticosteroidi (budesonide, desametasone, prednisone e metilprednisolone ecc.), e farmaci antitrombotici (aspirina, enoxaparina ecc.) come necessario per coloro che si ammalano, in particolare le persone ad alto rischio e quelle in ambienti affollati come case di cura, strutture di vita assistita, strutture di assistenza a lungo termine ecc. riconosciamo che la ricerca futura chiarirà e definirà il beneficio di questi trattamenti precoci; crediamo che non sia possibile esagerare la filosofia secondo cui dal momento che il trattamento precoce in centro con farmaci già disponibili (riproposti) nelle case di cura e ambienti simili è associato a una grande riduzione della mortalità tra i residenti delle case di cura, non ci possono essere ragioni scientificamente valide, né motivazioni morali per non utilizzare queste forme di trattamento; stiamo cercando di prevenire i ricoveri e salvare vite umane e crediamo fermamente che questo approccio possa avere un impatto e meriti una forte considerazione; le prove di trattamento precoce che si stanno accumulando sono convincenti e meritano una considerazione e uno studio molto seri come opzione terapeutica, data questa emergenza. Fare altrimenti significa fallire verso i nostri pazienti.
- I vaccini dovrebbero essere disponibili principalmente per coloro che hanno più di 70 anni e che sono ad alto rischio e solo dopo un processo decisionale condiviso con i loro medici in cui i pazienti possono prendere decisioni informate e acconsentire ad essere pienamente informati; offrire i vaccini al personale medico di prima linea ad alto rischio che interagisce con persone ad alto rischio; crediamo tuttavia che questa pandemia avrebbe potuto essere e può essere battuta senza vaccini, ad esempio attraverso l’uso simultaneo di combinate forti protezioni di anziani e perone ad alto rischio, trattamento ambulatoriale precoce, isolamento dei soli malati, igiene del lavaggio delle mani, e permettendo alla parte a basso rischio della popolazione di infettarsi naturalmente e innocuamente con precauzioni ragionevoli come parte della vita normale; una grande quantità delle nostre opinioni su questo è basata sulla mancanza di dati di sicurezza e test per questi vaccini, lasciandoci incapaci di giudicare l’impatto futuro; stiamo già vedendo effetti avversi e persino morti registrati a causa dei vaccini.
- Quindi, i vaccini non devono essere somministrati/dati con priorità a coloro che hanno meno di 70 anni e che sono sani, e in nessun momento devono essere somministrati ai giovani, ad esempio a coloro che hanno meno di 19 anni; nessun vaccino deve essere somministrato in età pediatrica/bambino, ad esempio da 6 mesi a 19 anni circa, poiché non ci sono prove a sostegno delle vaccinazioni; i benefici non superano i rischi
- Iniziare immediatamente i test per l’immunità delle cellule-T prima di vaccinare il gruppo designato, se stiamo vaccinando le persone ad alto rischio; non vacciniamo le persone che hanno un’infezione attiva o che si sono ripresi dall’infezione.
- Annunci di servizio pubblico (PSA) di routine devono essere dati sui benefici degli integratori di vitamina D per le persone con il colore della pelle più scuro e per quelle confinate in ambienti in cui ci sono più persone per periodi prolungati, così come la messaggistica sui benefici della perdita di peso per le persone in sovrappeso e obese.
- Usare un test più affidabile che il test RT-PCR e se questo deve essere usato, usare una soglia positiva o una soglia di conteggio dei cicli (Ct) di 25 cicli/amplificazioni e inferiore per indicare un caso positivo (infettivo e possibilmente patogeno); sopra un Ct di 25 viene rilevato un virus non coltivabile, non vitale ed essenzialmente un’infezione precedente o polvere virale o frammenti di esso.
- Permettere e favorire le persone a basso rischio nella popolazione, ad esempio neonati, bambini, adolescenti, giovani adulti, adulti di mezza età e tutti coloro che sono ragionevolmente sani senza gravi condizioni mediche, di vivere una vita normale senza restrizioni con precauzioni ragionevoli in modo da consentire l’immunità da esposizione naturale; è questa parte della società che aiuterà sostanzialmente a sviluppare l’immunità di “gregge” a livello di popolazione (sia attraverso l’esposizione naturale, un vaccino, una combinazione di entrambi, o anche da terapie come il trattamento precoce che riduce i sintomi e quindi la trasmissione)
- Riconoscere che la diffusione asintomatica è rara, se non addirittura nulla, e informare urgentemente il pubblico che tutte le persone che si infettano non hanno lo stesso rischio di malattia grave o di morte; che c’è un gradiente di età nella gravità degli esiti, ad esempio il venticinquenne David, che è un uomo sano, non ha lo stesso rischio di malattia grave o di morte se infettato dalla SARS-CoV-2 dell’ottantenne Janet, che è molto malata con due condizioni [patologiche] mediche di base come una malattia renale e cardiovascolare e che è obesa.
- Riconoscere che un approccio più “mirato” alla risposta pandemica (Dichiarazione di Great Barrington) che sia mirato all’età e al rischio è l’approccio migliore; “una taglia non va bene per tutti” quando stiamo ideando una risposta pandemica.
- Assicurarsi che gli ospedali siano attrezzati e non vengano sopraffatti.
- Capire che i sistemi immunitari dei bambini si stanno sviluppando e sono impostati per la vita e come tali, dobbiamo permettere loro di muoversi liberamente con l’ambiente; potremmo danneggiare i loro sistemi immunitari a lungo termine e dobbiamo permettere che i loro sistemi immunitari siano testati e controllati quotidianamente; i bambini non devono essere confinati in casa perché la trasmissione è molto maggiore quando sono confinati in casa ed è solo buon senso.
- Porre fine all’uso delle mascherine e al distanziamento sociale in qualsiasi modo per i bambini, dato il loro rischio quasi nullo di infezione o di diffusione del virus Covid, così come il loro rischio estremamente basso di malattia grave o di morte se infettati; non vi è scienza dietro la distanza sociale di 2 mt ed è pseudo-scienza, imbarazzantemente debole e basata sulla paura.
- Fermare l’isteria dei mass media e la paura sulle varianti e le mutazioni, poiché questo è un buon aspetto, in quanto quando i virus mutano tipicamente mutano in versioni molto più blande; la stragrande maggioranza delle persone che sono infettate non hanno un problema serio con Covid; le infezioni non sono importanti e un problema serio e uno potrebbe dire “chi se ne frega” di quel numero; ciò che è critico non è la paura delle infezioni, ma l’ospedalizzazione, l’uso dell’unità di terapia intensiva e i decessi, non il numero di infezioni; abbiamo bisogno di controllarci e smettere di diffondere la paura; se le infezioni non si traducono in casi conseguenti che richiedono l’ospedalizzazione o finiscono con la morte, allora dobbiamo smettere di fare disinformazione, isteria e instillare paura nel pubblico.
Autori che hanno contribuito:
Paul E Alexander, MSc PhD, McMaster University and GUIDE Research Methods Group, Hamilton, Ontario, Canada elias98_99@yahoo.com
Paul E. Alexander received his bachelor’s degree in epidemiology from McMaster University in Hamilton, Ontario, a master’s degree from Oxford University, and a PhD from McMaster University’s Department of Health Research Methods, Evidence, and Impact.Howard C. Tenenbaum, DDS, Dip. Perio., PhD, FRCD(C) Centre for Advanced Dental Research and Care, Mount Sinai Hospital, and Faculties of Medicine and Dentistry, University of Toronto, Toronto, ON, Canada howard.tenenbaum@sinaihealth.ca
Dr. Parvez Dara, MD, MBA, daraparvez@gmail.com
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