L’infondatezza del greenpass spiegata dagli studi scientifici di Marco Cosentino, Professore ordinario di Farmacologia dell’Università degli Studi dell’Insubria e Ricercatore in Tossicologia. Il prof. Marco Cosentino ha tenuto una audizione in videoconferenza  presso la 1^ Commissione Affari Costituzionali del Senato sulla conversione in legge DDL 2394. Audizione Integrale visibile al link: https://www.youtube.com/watch?v=KQPgw…

Il prof. Cosentino nella sua audizione ha fatto riferimento ad uno studio pubblicato su Medrxiv, stilato da David W Eyre, Donald Taylor, Mark Purver, David Chapman, Tom Fowler, Koen B Pouwels, A Sarah Walker, Tim EA Peto, del quale più sotto riproduco la parte conclusiva nella mia traduzione.

 

(se il video qui sotto non si apre, cliccare qui)

 

“La protezione contro la trasmissione successiva è diminuita entro 3 mesi dalla seconda vaccinazione. Per Alpha questo ha lasciato ancora buoni livelli di protezione contro la trasmissione, ma per Delta questo ha eroso gran parte della protezione contro la trasmissione successiva, in particolare per ChAdOx1 (Oxford/AstraZeneca, ndr), che entro 3 mesi dal secondo vaccino non ha mostrato alcuna differenza nella trasmissione rispetto a quella osservata in individui non vaccinati . Anche il “calo” del comportamento protettivo nel tempo può essere alla base di alcune delle differenze osservate, con la vaccinazione che facilita la riduzione del distanziamento sociale e l’uso di mascherine. Tuttavia, le riduzioni dei livelli di anticorpi e dell’efficacia del vaccino nel tempo suggeriscono che le spiegazioni biologiche per l’aumento della trasmissione nel tempo sono probabilmente importanti. Inoltre, parte del calo osservato può essere attribuibile al fatto che le persone clinicamente vulnerabili con un sistema immunitario più debole sono state vaccinate da più tempo. Troviamo anche che la probabilità che un contatto risulti positivo è aumentata con il tempo dalla seconda vaccinazione. Sebbene BNT162b2 ( Pfizer/BioNTech, ndr) abbia fornito livelli più elevati di protezione per i contatti durante i 3 mesi successivi al secondo vaccino, la protezione contro l’infezione è diminuita più rapidamente per BNT162b2 (Pfizer/BioNTech, ndr) rispetto a ChAdOx1 (Oxford/AstraZeneca, ndr), come si è visto anche in una indagine rappresentativa del Regno Unito.

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