Perché la follia, la convinzione che la volontà, la parola e l’immagine fanno il mondo? Gli eventi recenti – non solo gli ultimi mesi, ma gli ultimi anni – confermano che i nostri governanti hanno perso il contatto con la realtà.
Un articolo di James Kalb, pubblicato su Catholic World Report, nella traduzione di Riccardo Zenobi.

Perché la vita pubblica sta crollando?
Perché le falsità? Le calunnie? Il disprezzo e l’odio per i concittadini? L’aperta simpatia per la violenza politica? L’indifferenza alla verità, anche tra coloro che pretendono di esserne fautori e custodi?
E perché la follia, la convinzione che la volontà, le parole e le immagini fanno il mondo? Gli eventi recenti – non solo gli ultimi mesi, ma gli ultimi anni – confermano che i nostri governanti hanno perso il contatto con la realtà. Cos’altro può spiegare la loro improvvisa insistenza sul fatto che un uomo diventa una semplicemente affermandolo?
Dovrei fornire altri esempi, ma alcuni di ciò che chiamo “follia” potreste chiamare “verità ovvia” – e viceversa. È più difficile di quanto potreste pensare risolvere la questione oggi. Il pensiero e la fede hanno aspetti sociali e quando le persone intorno a noi impazziscono è difficile rimanere intatti.
Ci sono una serie di ragioni per cui la vita pubblica è arrivata a questo punto.
Le persone oggi non hanno esperienza personale delle situazioni che le riguardano. I processi complessi e lontani attraverso i quali si svolge la vita sociale ed economica moderna sono invisibili e del tutto inconoscibili. Il risultato è che il mondo è diventato una macchia d’inchiostro che le persone possono interpretare in qualsiasi modo immaginabile.
Né è facile scoprire qualcosa. I media elettronici e internet indeboliscono le connessioni umane e disintegrano tutto in un caleidoscopio di immagini, filmati e suoni che possono essere assemblati in qualsiasi cosa. Chi può dire quale assemblaggio corrisponde alla realtà?
E non aiuta chiedere agli altri. La facilità di connessione significa che esiste una rete – una società virtuale – all’interno della quale l’accettazione di qualsiasi credenza immaginabile è la norma. Se pensi che il mondo sia piatto o gestito da lucertole aliene mutaforma, puoi vivere in un mondo virtuale in cui è dato per scontato. E quale solida realtà intorno a te ti dirà che i tuoi amici e vicini virtuali hanno torto?
A peggiorare le cose, la prosperità e l’elettronica ci danno ogni possibile aiuto alla dissipazione, dallo shopping online all’alcol e alla marijuana ai social media, ai video sui gatti e alla pornografia. E un ideale degradato di libertà ci dice di seguirlo.
Le persone non hanno nemmeno un punto di vista coerente da cui comprendere ciò che li circonda. In un mondo high-tech globalizzato, posto, storia, religione, nazionalità, cultura particolare e identità stabile si dissolvono. Anche qualcosa di così elementare come il fatto che le persone siano maschi o femmine diventa incerto. Il risultato è che non sanno chi sono e non hanno un punto di vista stabile da cui sistemare le cose.
È un male, ma la gente pensa che sia un bene. Gli ideali morali di oggi si basano su una versione idealizzata della società umana come processo industriale, in cui le componenti umane e la materia prima possono essere classificate in vari modi, ad esempio attraverso competenze certificate, ma non possono differire sistematicamente in alcun modo non utile al sistema. Uomini e donne, italiani e giapponesi, cristiani, buddisti e laici devono essere tutti intercambiabili, con qualsiasi differenza rimanente trattata come hobby privato puramente facoltativo.
Alcuni cercano di creare identità per sé stessi, ma questo non può funzionare. Se un uomo afferma di essere una donna e tutti devono credergli cosa significa “donna”? Come può resistere la sua “femminilità” quando l’ha inventata e potrebbe cambiarla domani? E che differenza può fare quando la “discriminazione di genere” – distinguere gli uomini dalle donne – è considerata mostruosa?
Il risultato è che le persone diventano fragili e confuse, e coloro che gestiscono le istituzioni cercano di accogliere la loro clientela sempre più instabile trasformando le loro istituzioni in bolle in cui è obbligatorio assecondare fantasie.
Queste istituzioni includono testate giornalistiche, società scientifiche e istituti di istruzione superiore. In tali circostanze, chi può credere a ciò che ci dicono i presunti esperti associati a tali imprese? Hanno gettato la loro sorte sulla follia e la sostengono a qualunque costo intellettuale. Ma quando la follia diventa un principio fondamentale si diffonde in tutto. Allora perché fare affidamento su di loro per qualcosa?
Alexander Pope ha detto che “un po’ di apprendimento è una cosa pericolosa”. Ma la competenza è infinitamente specializzata, quindi per definizione è “un po’ di apprendimento”. L’istruzione superiore di massa forma le persone al di fuori del buon senso senza fornire la saggezza che alla fine deriva dall’esperienza, dalla responsabilità e dall’acquisizione di una tradizione più ampia e profonda. Sono necessari principi per integrare frammenti di esperienza in un mosaico di conoscenza. In mancanza di qualcosa di meglio, quei principi sono diventati interesse istituzionale, avanzamento di carriera e varie stranezze psicologiche.
Il risultato è che oggi fattori sociali, psicologici e istituzionali, insieme alla cultura popolare, alla propaganda e alla volontà dei più forti, determinano ciò che è accettato come reale. Peggio ancora, molti cercano di focalizzare e dirigere una struttura di pensiero instabile e insoddisfacente attraverso l’odio sostenuto da un sistema di bugie. Lo vediamo con Antifa, BLM e gli altri movimenti radicali che sono rapidamente diventati mainstream.
Questi movimenti sopprimono la storia, la religione, la tradizione e l’idea stessa della natura umana come oppressione. L’uomo si è fatto divino e crede che ognuno di noi possa rifare sé stesso e il suo mondo come qualunque cosa voglia. L’obiettivo accettato della politica e della moralità è quindi uno stato di cose in cui ognuno può fare, essere e ottenere ciò che vuole.
Ma le persone vogliono cose diverse, quindi viste da quella prospettiva si impongono sempre a vicenda e si ostacolano a vicenda. Questa situazione pone l’opposizione e l’inimicizia al centro delle relazioni sociali. L’ingiustizia e l’oppressione diventano le categorie fondamentali per capire la politica, e i nostri concittadini diventano o vittime od oppressori.
Non finirà bene. Le persone non otterranno ciò che è stato promesso, perché le promesse si basano su una realtà inventata. Non ne saranno felici e cercheranno capri espiatori. Dal momento che la loro visione del mondo è infondata, nulla funzionerà come pensano che dovrebbe, e adotteranno mitologie fantastiche e incolperanno di tutto cospirazioni e forze demoniache.
Il problema è aggravato dai progressi nelle arti della persuasione. Coloro che possiedono internet possono provare a portare ordine nel pensiero e nella società schiacciando tendenze che considerano antisociali. Ma quis custodiet ipsos custodes? Il crollo del socialismo ha portato a un’alleanza di oligarchi e burocrati in un sistema unificato di governo e propaganda in cui le persone che gestiscono le cose si ascoltano a vicenda. Chi manterrà sani di mente i miliardari che possiedono internet, per non parlare della verità e del bene pubblico? E chi può dire loro che la loro versione di ciò che conta come vero è sbagliata?
Nessuno, ora che la “verità” è diventata una costruzione, i social media e mezzibusti della TV sono diventati la pubblica piazza e non esiste un bene comune accettato o un modo per discutere di una cosa del genere. Il principio che determina la verità pubblica e chi ottiene del guadagno quando gli impulsi confliggono è diventato quindi l’interesse dei nostri governanti. Come potrebbe essere altrimenti, quando possiedono i mezzi di comunicazione e coercizione, possono assumere i migliori propagandisti, mentre le persone con energia e talento non hanno idea di chi sono al di fuori della loro carriera?
Per legittimità i nostri governanti affermano necessariamente di essere dalla parte delle vittime piuttosto che degli oppressori. Il risultato è la cultura woke nel capitale, nelle università, nel governo, ovunque, la quale dice alla folla di prendere di mira non le persone che gestiscono tutto – sé stesse – ma la loro antitesi, le deplorevole ed acide persone rimaste attaccate a qualcosa che (dicono) stanno rovinando tutto.
E questo include i cattolici. Siamo per un mondo ordinato da qualcosa di diverso dai miliardari e dai burocrati, e questo è diventato intollerabile. Siamo tentati di evitare problemi con il compromesso, ma ciò non aiuta poiché le richieste aumentano senza limiti e il sistema richiede comunque vittime. Quindi dovremmo prepararci per una corsa con molti ostacoli.
E questo significa abbracciare quelle cose nella nostra tradizione che gettano le basi per un diverso tipo di mondo: amore per Dio e per il prossimo, amore per la Chiesa, amore per la famiglia e per la patria, amore per il Buono, Bello e Vero, riconoscimento dell’autorità della tradizione, del dogma e della realtà. Dato che è quello che dovremmo fare comunque, perché dovremmo lamentarci dei tempi? Rendono chiaro il nostro dovere e questo è il miglior servizio possibile che potrebbero svolgere per noi.
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