Il 4 giugno è stato pubblicato dal Corriere della Sera un elenco di nomi – tra cui parlamentari, manager, giornalisti e lobbisti – che verrebbero usati dal Cremlino per diffondere la sua propaganda. Nella versione cartacea del quotidiano milanese vengono indicati come fonte della lista i servizi segreti, in quella online proprio il Copasir.
Adolfo Urso, presidente del Copasir, ha affermato: «Il Copasir – specifica il presidente Urso – rileva di non aver mai condotto proprie indagini su presunti infuencer e di aver ricevuto solo stamattina un report che, per quanto ci riguarda, resta classificato».
“Il perdurare di una campagna diffamatoria circa una presunta attività di dossieraggio da parte della comunità di intelligence mi ha convinto a chiedere al Dis di declassificare il Bollettino sulla disinformazione che avrebbe ispirato il noto articolo apparso sul Corriere della Sera”, fa sapere il sottosegretario a palazzo Chigi con delega ai Servizi. Convocata una conferenza stampa alle 15.00 di oggi.
Nel video riportiamo l’opinione del parlamentare Pino Cabras.
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Sto seriamente pensando che mettere in luce la porcheria che sta diventando questo paese, chiarissimamente terreno privilegiato nel vecchio continente per esperimenti sociali che puntano a prove generali di dittatura, sia quasi inutile in quanto i meccanismi psicosociali messi copiosamente in campo con il covid si sono rivelati efficaci, fagocitando anche persone intelligenti che però purtroppo non fingono: ci credono per davvero.
Prova ne è la distanza siderale tra il sistema politico e la realtà delle cose che poco a poco emerge senza tuttavia che nessuno abbia a pagare per le proprie malefatte, avendo in mano tutto il potere.
Covid, elezioni USA ed ora la guerra, mettono in luce il progetto (riuscito) di imporre il pensiero unico.
Non è il caso di farsi illusioni: ora come ora è un momento storico dove la menzogna la fa da padrone, dura è perciò la vita di chi vi si oppone.