Per gentile concessione del prof. Maurizio Moscone, riporto una sua riflessione sul pensiero di san Tommaso d’Aquino in vista della conferenza che terrà il 26 marzo assieme al prof. Stanislaw Gryegel, amico personale di papa Giovanni Paolo II. Durante l’incontro, organizzato in occasione il centenario della nascita di Karol Wojtyla, verranno presentati i due ultimi libri del prof. Moscone: “Da Cartesio alla Rivoluzione Francese” (Cantagalli 2019) e “Metafisica. Una sintesi tomistica (Aracne 2020).

 

Maurizio Moscone libro

La crisi in atto oggi nella Chiesa risale al periodo del post-Concilio, quando un’errata interpretazione del Concilio Vaticano II promossa e diffusa da teologi, che si erano allontanati dal tomismo, indusse molti presbiteri a seguire teorie filosofiche e teologiche in contrasto con la tradizione e il magistero della Chiesa.

La confusione dottrinale che ne seguì comportò (e comporta oggi) una profonda crisi di fede tra i sacerdoti, come testimoniato dalla meditazione svolta durante la Via Crucis del 2005, dall’allora card. Joseph Ratzinger: «Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza!» (J. Ratzinger, Via Crucis al Colosseo, IX stazione, Roma, Venerdì Santo 2005).

Certamente la crisi di fede ha investito in larga parte tutto il popolo di Dio, fino al punto da fare affermare a san Giovanni Paolo II che «la cultura europea dà l’impressione di una “apostasia silenziosa” da parte dell’uomo sazio che vive come se Dio non esistesse» (Giovanni Paolo II, Ecclesia in Europa, n. 9, Roma, 28 giugno 2003).

Il card. Robert Sarah parla non di crisi, ma di “crollo” della fede, di cui sono “primariamente” responsabili i preti. Sostiene infatti: «Sono convinto che la responsabilità primaria del crollo della fede debba essere assunta dai preti. Nei seminari e nelle università cattoliche non abbiamo sempre insegnato la dottrina. Abbiamo insegnato quel che ci piaceva» (R. Sarah, Intervista a Valeurs Actuelles, La Chiesa è immersa nell’oscurità del venerdì santo).

In effetti oggi nei seminari e nelle università cattoliche si sta affermando sempre più una nuova forma di modernismo rappresentato da teologi che si sono formati alla scuola di Kant, di Hegel e di Heidegger e hanno elaborato una inedita teologia che è una sintesi del pensiero dei suddetti filosofi.

A questa situazione si può porre rimedio proponendo nuovamente alle istituzioni educative cattoliche il pensiero tomista, cioè quella corrente filosofica e teologica che si ispira a san Tommaso d’Aquino, cioè al pensatore definito da san Giovanni Paolo II “apostolo della verità” (Giovanni Paolo II, Fides et ratio, Roma, 14 settembre 1998, n. 44), punto di riferimento stabile per tutti i Papi che si sono succeduti dal Concilio di Trento fino al Papa attuale.

Papa Francesco, infatti, rispondendo a una domanda rivoltagli da un gesuita riguardante l’Amoris laetitia, ha affermato: «Alcuni sostengono che sotto Amoris laetitia non c’è una morale cattolica o, quantomeno, non è una morale sicura, su questo voglio ribadire con chiarezza che la morale dell’Amoris laetitia è tomista, quella del grande Tommaso» (Francesco, “La grazia non è un’ideologia”. Un incontro privato del Papa con alcuni gesuiti colombiani, in “Civiltà Cattolica”, quaderno 4015, vol. IV, 7 ottobre 2017, p. 10).

Il libro che viene presentato, intitolato M. Moscone, Metafisica. Una sintesi tomista, (Aracne 2019), è un sussidio didattico rivolto, oltre ai cultori della filosofia, in particolare ai seminaristi e intende essere un contributo per la riscoperta del tomismo.

Il tomismo è quella corrente filosofica che si ispira a san Tommaso d’Aquino, il quale come afferma san Giovanni Paolo II, «amò in maniera disinteressata la verità. Egli la cercò dovunque essa si potesse manifestare, evidenziando al massimo la sua universalità. In lui, il Magistero della Chiesa ha visto ed apprezzato la passione per la verità; il suo pensiero, proprio perché si mantenne sempre nell’orizzonte della verità universale, oggettiva e trascendente, raggiunse “vette che l’intelligenza umana non avrebbe mai potuto pensare”» (Giovanni Paolo II, Fides et ratio, n. 44).

Giovanni Paolo II ha fortemente rivalutato il pensiero di san Tommaso, soprattutto nel campo della teologia morale, nel quale, come afferma Benedetto XVI, si è affermata un’etica relativista. La sua enciclica Veritatis Splendor del 1993 è un faro di luce per tutti coloro che ricercano dei criteri oggettivi per distinguere ciò che è assolutamente bene e ciò che è assolutamente male.

Gli insegnamenti morali contenuti nell’enciclica devono essere riproposti nelle università cattoliche e nei seminari per riaffermare i principi immutabili della morale cattolica e aiutare, soprattutto le nuove generazioni, a sapere discernere ciò è bene in sé e ciò che è male in sé, e superare, di conseguenza, il relativismo morale oggi imperante anche nelle istituzioni cattoliche.

L’attualità e la fecondità del pensiero di Giovanni Paolo II riguarda svariati ambiti: soprattutto l’antropologia filosofica e teologica, l’arte, la storia.
Leggendo e rileggendo i suoi scritti si trovano spunti di riflessione che necessitano di essere approfonditi a vari livelli: filosofici, teologici, storici, artistici.

Personalmente, rileggendo Fides et RatioMemoria e identità e Varcare le soglie della speranza, ho rilevato un filo logico che, secondo il Papa, collega la filosofia moderna, in particolare cartesiana, l’Illuminismo, la Rivoluzione francese e le odierne “ideologie del male”.

Ho voluto approfondire sul piano filosofico e storico questo percorso tracciato da Giovanni Paolo II scrivendo il libro: M. Moscone, Da Cartesio alla Rivoluzione francese. Il cammino tracciato da san Giovanni Paolo II, Cantagalli, Siena 2019, che viene presentato insieme a Metafisica. Sintesi tomista, Aracne, Roma 2019, con lo scopo di evidenziare la fecondità e l’attualità del pensiero del grande Papa polacco.

I libri verranno presentati dal Prof. Stanislaw Gryegel, giovedì 26 marzo 2020 alle ore 21, presso la Parrocchia San Cipriano. Via di Torrevecchia 169, Roma.

 

Locandina su San Giovanni Paolo II

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