Ecco i passaggi a mio parere più importanti della conferenza stampa del Santo Padre sul volo di ritorno dalla visita apostolica dei Paesi Baltici. Li riprendo dal testo integrale riportato da CNA,
Eccoli nella mia traduzione.
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Ed ora oggi ho avuto l’incontro con i giovani. I giovani sono scandalizzati, introduco così la prima domanda che era fuori dal tema del viaggio. I giovani sono scandalizzati dall’ipocrisia degli adulti. Sono scandalizzati….. Sono scandalizzati dall’incoerenza, sono scandalizzati dalla corruzione, e in questo [scandalo] di corruzione entra quello che lei sta sottolineando: l’abuso sessuale. È vero che si tratta di un’accusa contro la Chiesa, e tutti lo sappiamo, tutti conosciamo le statistiche e, non le riporterò. Ma anche se fosse stato un solo sacerdote ad abusare di un ragazzo o di una ragazza, questo sarebbe atroce, perché quell’uomo è stato scelto da Dio per portare….. So che i giovani sono scandalizzati da una corruzione così grande. Sanno che è ovunque, ma nella Chiesa è la più scandalosa perché Essa dovrebbe portare i bambini a Dio e non distruggerli. I giovani cercano di farsi strada con l’esperienza. L’incontro dei giovani di oggi è stato molto chiaro: chiedono di essere ascoltati. Chiedono di essere ascoltati. Non vogliono formule fisse. Non vogliono l’accompagnamento, dove viene ordinato loro cosa fare.
La seconda parte di questa domanda che è stata posta dopo (le domande relative al) viaggio è che la Chiesa non fa le cose come dovrebbe in questo settore, punendo questa corruzione.
Prendo il rapporto della Pennsylvania, per esempio, e vediamo che nei primi 70 anni ci sono stati tanti sacerdoti che sono caduti in questa corruzione, poi in tempi più recenti è diminuita, perché la Chiesa ha notato che aveva bisogno di combatterla in un altro modo. Nei tempi passati queste cose erano coperte, le coprivano anche a casa, quando lo zio stava molestando la nipote, quando il padre stava molestando i figli, lo coprivano perché era una vergogna molto grande….. era il modo di pensare dei tempi precedenti o di quelli passati. È un principio che mi aiuta a interpretare molto la storia.
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La Chiesa….. Prendo l’esempio della Pennsylvania, osservo le correlazioni e guardo quando la Chiesa ne ha preso coscienza. Ha dedicato tutto e recentemente, ho ricevuto così tante sentenze di condanne completate dalla Dottrina della Fede e ho detto avanti, avanti, avanti, non ho mai firmato una richiesta di grazia dopo una condanna. Su questo io non negozio, non c’è negoziato.
Domanda di Antonio Pelayo (Vida Nueva): Santo Padre, tre giorni fa è stato firmato un accordo tra la Santa Sede e il governo della Repubblica cinese. Può darci qualche informazione in più sul suo contenuto, perché alcuni cattolici cinesi, in particolare il cardinale Zen, la accusano di aver venduto la Chiesa al governo di Pechino dopo tanti anni di sofferenza. Come risponde a queste accuse?
Papa Francesco: Questo è un processo di anni, un dialogo tra la commissione vaticana e la commissione cinese per mettere ordine nella nomina dei vescovi. La squadra vaticana ha lavorato molto. Vorrei dire qualche nome: Monsignor Celli (l’arcivescovo Claudio Maria Celli, ndr), che con pazienza si è messo in dialogo. Anni. Anni! Poi, padre Rota Graziosi, un umile funzionario di Curia di 72 anni che vuole fare il sacerdote, per andare in parrocchia, ma è rimasto in Curia per aiutare in questo processo. E poi, il segretario di Stato, che è un uomo molto devoto, il cardinale Parolin, ma che ha una particolare devozione per la lente, studia tutti i documenti durante il tempo, virgola, note, e questo mi dà una grande garanzia. Anche questa squadra con queste qualità è andata avanti. Sapete che quando fate un accordo di pace o un negoziato, entrambe le parti perdono qualcosa. Questa è la legge. Entrambe le parti. E si va avanti.
Si è andati due passi avanti e uno indietro, due avanti e uno indietro. Poi, sono passati mesi senza parlare tra di loro e poi il tempo di Dio, che sembra essere il tempo dei cinesi. Lentamente. Questa è la saggezza, la saggezza dei cinesi. E i vescovi in difficoltà sono stati studiati caso per caso e nel caso dei vescovi, alla fine sono arrivati sulla mia scrivania dossier su ognuno di essi. E, io sono stato il responsabile della firma del caso dei vescovi. Poi, il caso dell’accordo è ritornato, le bozze sulla mia scrivania. Si è parlato di questo. Ho esposto le mie idee. Gli altri hanno discusso e si è andati avanti. Penso alla resistenza, ai cattolici che hanno sofferto. È vero. E, soffriranno. Sempre, in un accordo, c’è sofferenza. Hanno una grande fede. E scrivono. Fanno arrivare messaggi che ciò che la Santa Sede, ciò che dice Pietro è ciò che dice Gesù. La fede fino al martirio di queste persone oggi va avanti. Sono i grandi!
Ho firmato l’accordo. Almeno le lettere plenipotenziarie per la firma di quell’accordo che ho firmato. Io sono responsabile. Gli altri che ho nominato in tutto hanno lavorato per più di 10 anni. Non è un’improvvisazione. E’ un percorso, un vero percorso.
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Anche un aneddoto: dimentichiamo che in America Latina – grazie a Dio che è finita – dimentichiamo che per 350 anni è stato il re del Portogallo e della Spagna a nominare i vescovi e il Papa dava solo la giurisdizione. Dimentichiamo il caso dell’Impero austro-ungarico. Maria Teresa era stanca di firmare le nomine dei vescovi e dette la giurisdizione al Vaticano. Altri tempi, e grazie a Dio che non si ripetono. Ma, non è questo che nominano. No, questo è un dialogo sui candidati finali ma Roma nomina, il Papa nomina. E, preghiamo per la sofferenza di chi non capisce e ha alle spalle tanti anni di clandestinità.
Fonte: Catholic News Agency
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