Crocifero a Noicattaro (BA)

Crocifero a Noicattaro (BA)

 

di Brunella Rosano

 

Siamo arrivati al venerdì Santo, che fa parte del “triduo pasquale”, i giorni “clou” della nostra fede: il Dio fatto uomo porta a compimento le Sacre Scritture con la sua passione, morte e risurrezione.

La quarantena continua, avviandosi al suo compimento etimologico: un periodo di quaranta giorni. Ma ci sono buone, anzi “ottime”, possibilità che diventi una “cinquantena” o una sessantena…. A dire la verità, nessuno sa o vuole dirci quanto dureranno questi arresti domiciliari cui siamo tutti sottoposti. Ma non basta il coronavirus, questo subdolo micro-essere che ci mette paura, ansia, a peggiorare le cose, ci sono le parole dette e scritte che feriscono, che provocano dolore, che aggiungono sdegno. 

Ormai è più di un mese che non partecipiamo alla Messa, ma assistiamo alle messe in televisione. Da una parte ringraziamo per questa possibilità: esistono i mezzi tecnologici, e chi li sa usare, e ci permettono, seppur a distanza e non sempre in condizioni ottime di audio e video, di poter “prendere” messa. Anche se non è la stessa cosa, ovvio. Ho cercato di spiegarlo su facebook a chi commentava, logicamente in senso contrario, la mia adesione a quanti chiedevano l’apertura delle chiese con annesse celebrazioni liturgiche, almeno per il giorno di Pasqua. Non mi permetto di giudicare chi, personaggio politico, lo facesse per convinzione o per tornaconto elettorale. Mi bastava poter aggiungere la mia voce per far emergere l’esigenza di milioni di cattolici. “Non è prudente” il commento più usato. Nella nostra chiesa parrocchiale ci sono 92 banchi in cui stanno comodamente tre persone per banco, cioè 276 persone (duecentosettantasei persone!). Non venitemi a dire che non si trovava il modo di far partecipare chi lo desiderava osservando le misure di sicurezza imposte! Infatti all’ordine “restate in casa” ci sono giustamente delle deroghe: uscire per fare le spese essenziali, ci mancherebbe. Per me spese essenziali non contemplano le tabaccherie che sono invece aperte! Cioè, chi ha il vizio di fumare può andare tranquillamente a comprare le sigarette, monopolio statale. Beh, se alla mia esigenza di partecipare alla messa viene suggerito di guardarla in tivù, anche chi fuma può cercarsi qualche vecchio film in cui era possibile fumare e guardare l’attore o l’attrice che fuma!!!

Ma non basta. Ci tocca anche sentire dal presidente della CEI, la Conferenza Episcopale Italiana, che non andare a messa è una “atto di generosità“.Eminenza, capisco che si sia sentito in dovere di dire qualcosa, visto che tutti dicono la loro, e anch’io nel mio piccolo, sto dicendo ciò che penso! Eminenza, le posso assicurare che comprenderei meglio il silenzio in questi casi, silenzio che lascia aperte molte interpretazioni, che non una frase…., senza mancarle di rispetto! 

Per ultimo arriva il vip famoso, (non per niente è vip! ) che si sente in dovere di comunicarci il suo augusto pensiero e cioè che si può pregare al cesso….. Non so in quale dio creda il vip, ma mai e poi mai riterrei il cesso il luogo adatto per pregare il mio Dio, quello che, per recuperare la possibilità di salvezza per me e per le altre persone come me, si è incarnato, ha vissuto su questa terra come me, si è sottoposto alla Passione, alla Morte in croce e poi è risorto!

Già mi danno fastidio coloro che entrano in Chiesa, la casa di Dio, vestiti in modo non idoneo e si comportano come fossero a casa loro, anziché nella Sua casa!!!

Sarà che la reclusione comincia a fare effetto, rendendoci più irascibili, ma proprio certe dichiarazioni, certe parole diventano insopportabili! 

Ci tocca vivere la nostra “passione”: privati dei sacramenti, della liturgia con tutti i riti della tradizione, di cui sentiamo acutamente la mancanza, e attorniati da superficialità e supponenza.

Venerdì Santo: il giorno della Passione e Morte.

Sabato Santo: il giorno del silenzio.

E poi la Gloria della Risurrezione!

Signore, aiutaci a vivere questo digiuno forzato in modo che non sia soltanto “assenza di”, ma riempilo della consapevolezza dell’essenziale, in modo che dopo, quando finirà tutto questo, quando ritorneremo alla “normalità”, il nostro cuore non sia smarrito, ma certo della Tua presenza, del Tuo amore, del tuo progetto buono su di noi.

Ricordo un altro anno in cui non riuscimmo, la nostra famiglia, a celebrare degnamente la Pasqua. “Correva l’anno” 1993, la mia mamma era morta il 19 marzo, e decidemmo di passare le vacanze di Pasqua facendo un viaggio con Gedeone, il nostro camper. Beh, quell’anno rincorremmo da un paese all’altro le messe (non c’erano ancora le varie app con cui verificare orari), ci fermavamo ad ogni campanile per scoprire che la messa era già stata celebrata e non ci fu nessuna messa vespertina a salvarci! Che senso di delusione, di scoramento!

Nella vita si ricordano le grandi gioie o i grandi dolori: quella messa mancata fu sicuramente un ricordo “amaro”.

E comunque, “Andrà tutto bene” perchè “va già tutto bene”: Cristo è risorto, sì è veramente risorto

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