C’è ancora qualcuno che pensa che vaccinando tutta la popolazione raggiungeremo l’immunità di gregge? Se sì, legga allora questo articolo. Dai risultati di questo studio si rileva  che il virus SARS-COV-2, quello che causa la COVID-19, passa dagli uomini agli animali e da questi all’uomo. Questo significa che, per raggiungere l’immunità di gregge, dovremmo vaccinare non solo tutta la popolazione mondiale, ma anche tutti gli animali che vengono infettati dall’uomo. Infatti, se non vaccinassimo gli animali rimarrebbe un serbatoio di non vaccinati (gli animali appunto, di cui farebbero parte forse anche le zanzare), cioè un pericoloso contenitore di virus che farebbe allontanare l’immunità di gregge.

Ecco uno studio di Hui-Ling Yen et. al., pubblicato su The Lancet. Ve lo propongo nella mia traduzone.

 

criceto
criceto

 

Scenario di fondo

È stata segnalata la trasmissione di SARS-CoV-2 dall’uomo ad altri mammiferi, compresi gli animali da compagnia. Tuttavia, con l’eccezione dei visoni d’allevamento, non ci sono prove precedenti che questi animali infetti possano infettare gli esseri umani, con conseguente trasmissione da uomo a uomo prolungata. A seguito di un’infezione confermata da SARS-CoV-2 di un lavoratore di un negozio di animali, gli animali nel negozio e il magazzino che lo rifornivano sono stati testati per la prova dell’infezione da SARS-CoV-2.

Metodi

In questo caso di studio, tamponi virali e campioni di sangue sono stati raccolti da animali in un negozio di animali e nel magazzino corrispondente a Hong Kong. Sono stati raccolti campioni di tampone nasale o saliva da pazienti umani COVID-19 epidemiologicamente legati al negozio di animali e da successivi casi locali confermati essere infettati dalla variante delta SARS-CoV-2. I tamponi orali sono stati testati mediante RT-PCR quantitativa (RT-qPCR) per SARS-CoV-2 e i campioni di sangue sono stati testati sierologicamente mediante un test di neutralizzazione del virus surrogato e un test di neutralizzazione della riduzione della placca. I campioni positivi per SARS-CoV-2 RT-qPCR sono stati sequenziati mediante sequenziamento del genoma virale di nuova generazione utilizzando la piattaforma di sequenziamento ISeq (Illumina) e i genomi virali sono stati analizzati filogeneticamente.

Risultati

Otto (50%) dei 16 criceti siriani testati individualmente nel negozio di animali e sette (58%) dei 12 criceti siriani nel corrispondente magazzino sono risultati positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in RT-qPCR o test sierologici. Nessuno dei criceti nani (n=75), conigli (n=246), porcellini d’India (n=66), cincillà (n=116) e topi (n=2) è stato confermato positivo per SARS-CoV-2 in Test RT-qPCR. I genomi virali SARS-CoV-2 dedotti da casi umani e di criceti in questo incidente appartengono tutti alla variante delta preoccupante (AY.127) che non circolava localmente prima di questo focolaio. I genomi virali ottenuti dai criceti erano filogeneticamente correlati con una certa eterogeneità di sequenza. La datazione filogenetica suggerisce che l’infezione in questi criceti si sia verificata intorno al 14 ottobre 2021 (IC 95% dal 15 settembre al 9 novembre 2021). Sono stati rilevati molteplici eventi di trasmissione zoonotica all’uomo,

Interpretazione

I criceti da compagnia possono essere naturalmente infettati da SARS-CoV-2. Il virus può circolare tra i criceti e portare a infezioni umane. Sia i risultati genetici che quelli epidemiologici suggeriscono fortemente che in questo studio si è verificato più di un evento di trasmissione da criceto a uomo. Questo incidente ha portato anche alla trasmissione umana in avanti. L’importazione di criceti infetti da SARS-CoV-2 è stata una probabile fonte di questo focolaio.
 
 
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