L’amico Rodolfo Casadei, giornalista e inviato speciale di Tempi, dopo aver letto la lettera che Mattia Spanò ha inviato ieri a questo blog, mi ha spedito questo suo commento che volentieri pubblico.

Luigi Giussani
Luigi Giussani

 

Caro Sabino, 

non sono per niente convinto che «Non ci fossero state l’insistenza e i buoni uffici del cardinal Enrico Manfredini, e il fascino che in lui destò una figura enorme come quella di Giovanni Paolo II, il riconoscimento pontificio della Fraternità e dei Memores Domini probabilmente non sarebbero stati né richiesti (da parte di don Giussani – ndr), né sarebbero avvenuti». Quando il riconoscimento ebbe luogo, Giussani scrisse a tutta la Fraternità che si trattava della “grazia più grande nella storia intera del movimento”. Non “una grazia”, o “una grande grazia”, ma “la grazia più grande nella storia del movimento”! Ti allego il testo della lettera che scrisse a tutto il movimento poche settimane dopo.

 

LETTERE DI DON GIUSSANI ALLA FRATERNITÀ

 

Milano, marzo 1982

 

Ciò che è accaduto l’11 febbraio è certo la grazia più grande nella storia intera del movimento. Il Dicastero istituito per discernere i carismi dei movimenti ed associazioni laicali, per discernere cioè la verità ecclesiale di tutto ciò che nella Chiesa “si muove” creativamente tra i fedeli, ha dato il suo più alto riconoscimento alla “Fraternità di Comunione e Liberazione”, vale a dire ai di gruppi adulti che intendono impostare la loro vita nella esperienza del movimento. La certezza nel valore della nostra esperienza implicito in tale avvenimento ci sospinge con maggiore tranquillità e generosità di cuore a quella obbedienza ai vescovi e a quella collaborazione alla loro pastorale, senza cui diventa incerta l’edificazione del popolo di Dio. La lettera con la quale Sua Eminenza il cardinale Opilio Rossi ha accompagnato la consegna del Decreto è un documento pieno di paterna carità che indica i valori da incrementare e i pericoli da evitare nel nostro cammino. La vogliamo rendere programma della nostra meditazione. Due circostanze ci rendono ancor più prezioso il dono ricevuto. La prima sta nel fatto che il Santo Padre stesso, come si ricorda nel Decreto, ha preso iniziativa per incoraggiare la decisione del Consilium pro Laicis. La seconda è data dalla coincidenza dell’emissione del Decreto con la festa della apparizione della Madonna a Lourdes. Preghiamo lo Spirito di Cristo che l’abbandono di noi stessi alla Maternità di Maria e l’appassionato servizio al progetto ecclesiale del Papa caratterizzino la vita della Fraternità. Alla quale la fatica del nostro cammino educativo alla fede per un più sereno apostolato nell’ambito della Chiesa spero prepari tutti quanti nella totale libertà dei cuori”.

 

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