di Sabino Paciolla
Il cardinale Donald Wuerl, arcivescovo di Washington, ha detto ieri ai sacerdoti della sua diocesi che intende incontrare presto papa Francesco per discutere le sue dimissioni dall’incarico.
In una lettera inviata ai sacerdoti dell’Arcidiocesi di Washington l’11 settembre, il cardinale Donald Wuerl ha scritto che una decisione sul suo futuro ruolo nell’arcidiocesi è “un aspetto essenziale perché questa Chiesa arcidiocesana che tutti amiamo possa andare avanti. ‘Intendo, nel prossimo futuro, andare a Roma per incontrare il nostro Santo Padre sulle dimissioni che ho presentato quasi tre anni fa, il 12 novembre 2015.’”
La diocesi di Washington non conferma quando il cardinale Wuerl incontrerà Papa Francesco.
Si deve ricordare che le richieste di dimissioni si sono sempre più intensificate negli ultimi tempi. Queste sono venute sia da semplici fedeli che hanno protestato con cartelli fuori dalla cattedrale, sia da personalità importanti dell’ambiente socio politico della diocesi che, ricordiamo, è situata nella città di Washington, il centro politico per eccellenza degli USA.
Queste proteste si sono levate perché il card. Wuerl è succeduto all’ex card. McCarrick, che è stato accusato di aver abusato sessualmente di giovani seminaristi, oltre che di un teenager negli anni ‘70. Sono venuti alla luce anche due risarcimenti nei confronti di due seminaristi (uno di essi ha poi abbandonato la vocazione sacerdotale) presso le diocesi di Newark e Metuchen (New Jersey). E dunque dubbi sono stati sollevati se il card. Wuerl fosse a conoscenza di tutto ciò in quanto successore di McCarrick.
Ma cosa ancora più importante nel sollevare l’indignazione è stata la ricorrenza del suo nome (circa 200 volte) nel rapporto del Grand Jury della Pennsylvania che ha portato alla luce le violenze sessuali di 301 sacerdoti nei confronti di altre 1000 ragazzi, il grosso delle quali concentrate nei due decenni degli anni ‘80 e ‘90. L’accusa è stata quella di negligente gestione di casi di sacerdoti accusati di abusi sessuali su minori mentre era vescovo di Pittsburgh. In un caso permettendo a un sacerdote accusato di abusi sessuali di trasferirsi da un ministero esercitato in una diocesi all’altra.
La testimonianza di Viganó del 25 agosto scorso (qui) ha sollevato interrogativi sulla conoscenza dei fatti di McCarrick da parte di Wuerl. Inoltre, l’arcidiocesi di Washington ha confermato (qui) di aver permesso a due seminaristi di assistere fino a qualche mese fa McCarrick, nonostante fosse in corso una indagine per abusi nella Arcidiocesi di New York (quella che ha poi ritenuto credibile l’abuso su un teenager, e cha ha portato alle dimissioni da cardinale).
Il card. Wuerl, dopo essersi confrontato con i suoi sacerdoti riguardo il suo futuro e quello della sua diocesi, è arrivato a questa decisione.
Wuerl prevede di celebrare una Messa del 14 settembre per la Guarigione a Washington. McFadden, portavoce della diocesi, ha detto alla CNA (qui) che Wuerl ha inviato la sua lettera prima di quella Messa perché il cardinale non voleva che il suo status diventasse una distrazione per quell’evento.
Wuerl, ha detto McFadden, “vuole che l’attenzione sia focalizzata sui sopravvissuti e l’inizio del processo di guarigione” durante quella Messa.
Fonte: National Catholic Register e Catholic News Agency
Scrivi un commento