Card. Joseph Zen Ze-kiun

 

 

Lettera aperta al cardinale Sarah

A Sua Eminenza

Carta. Roberto Sarah

Cara Eminenza,

Dolore e indignazione invadono il mio cuore a sentire certe notizie incredibili: Hanno vietato le messe private a S. Pietro!?

Se non fosse per le restrizioni imposte dal Coronavirus, prenderei il primo volo per venire a Roma e mettermi in ginocchio davanti alla porta di Santa Marta (ora residenza Papale) fino a quando il Santo Padre non avrà ritirato questo editto.

Era la cosa che rafforzava di più la mia fede ogni volta che venivo a Roma: esattamente alle sette in punto sarei entrato in sacrestia (dove quasi sempre avrei incontrato quell’uomo santo, l’arcivescovo, poi cardinale Paolo Sardi); sarebbe venuto un giovane prete avanti e mi aiuterebbero a vestirmi con i paramenti, e poi mi portano ad un altare (nella basilica corretta o nelle grotte, che per me non farebbe alcuna differenza, eravamo a S. Basilica di Pietro! ). Penso che queste fossero le messe che, nella mia vita, ho celebrato con più fervore ed emozione, talvolta con lacrime che pregavano per i nostri martiri viventi in Cina (ora abbandonati e spinti nel seno della chiesa scismatica dalla ′′ Santa Sede ′′ (come quel documento del giugno 2020 è stato presentato senza firme e senza le revisioni della Congregazione per la Dottrina) ..

È giunto il momento di ridurre l’eccessivo potere della segreteria di Stato. Rimuovi queste mani sacrileghe dalla casa comunale per tutti i Fedeli del mondo! Lascia che si accontentino di giocare alla diplomazia mondana con il padre della menzogna. Che facciano la segreteria di stato “una tana di ladri “. Ma lasciate stare i devoti di Dio!

“Era notte!” (Giovanni 13:30)

Tuo fratello

Giuseppe Zen, SDB

 

Fonte: profilo personale Facebook del card. Joseph Zen

 

 

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