Di seguito, vi proponiamo l’intervento che il cardinale Müller ha fatto al Sinodo dell’11 ottobre sul sacerdozio. Esso è stato pubblicato su InfoVaticana e ve lo proponiamo nella traduzione automatica.

Di seguito, vi proponiamo l’intervento che il cardinale Müller ha fatto al Sinodo dell’11 ottobre sul sacerdozio
Il Vaticano II è la migliore guida per orientare la Chiesa nel XXI secolo. Perché la sua dottrina è l’espressione autentica della fede cattolica.
Vorrei solo dire qualcosa sul sacerdozio ministeriale.
La “Presbterorum Ordinis” sottolinea gli importanti compiti che i sacerdoti ordinati devono svolgere nel rinnovamento della Chiesa di Cristo. Il sacerdozio sacramentale non è un grado superiore all’interno del sacerdozio comune di tutta la Chiesa, come dicevano i protestanti: Il sacerdozio dei sacerdoti presuppone, certo, i sacramenti dell’iniziazione cristiana, ma è conferito da un sacramento peculiare con il quale i sacerdoti, con l’unzione dello Spirito Santo, sono segnati da un carattere speciale che li configura a Cristo Sacerdote, in modo tale da poter agire in nome di Cristo Capo”. (PO 2) È Cristo stesso che chiama, insegna, forma i suoi apostoli e i loro successori e li rende partecipi della sua consacrazione e della sua missione presso il Padre (PO 2).
La crisi delle vocazioni, quindi, non deriva dalla grazia divina e dallo stile di vita celibatario carismatico, ma, nel caso di abusi sessuali o spirituali, deriva da difetti psicosociali e morali dei singoli uomini, soprattutto quando si disattendono il sesto e il nono comandamento del Decalogo. Ma sappiamo anche che alcune persone innocenti sono state accusate semplicemente perché sono sacerdoti e per minare la credibilità della Chiesa. Il peccato grave di indecenza con gli adolescenti o di impudicizia tra persone dello stesso o dell’altro sesso esclude dal regno di Dio (1 Cor 6,9; Rm 1,26s). Un peccato mortale è il contrario di un’espressione dell’amore di Dio. Dio infatti non benedice mai il peccato che separa l’uomo dalla fonte della vita eterna e lo conduce alla rovina.
Nel formare i seminaristi a essere buoni pastori che danno la propria vita per il gregge di Cristo, non dobbiamo indottrinarli ripetendo la fraseologia neo-marxista e pseudo-psicologica della rivoluzione culturale del secolo scorso, ma dobbiamo orientarli nell’amore personale di Cristo rispetto all’antropologia cristiana e alla teoria morale e sociale come ha fatto magnificamente il Concilio nella “Gaudium et spes”.
Qualsiasi divisione della Chiesa nello schema sinistra-destra dei partiti politici o in direzioni ideologiche fallisce. L’unità della Chiesa non è stabilita da una formula di compromesso, ma ha la sua origine e la sua fonte costante in Cristo, il suo Capo, che tiene insieme tutte le membra del suo corpo, che è la Chiesa. Non si può porre altro fondamento se non quello che è già stato posto: Gesù Cristo. Questo sinodo dei vescovi porta frutto solo quando seguiamo la nuova e giusta via del Syn-hodos, la compagnia di Cristo, cioè quando seguiamo Colui che si è rivelato nella sua persona come Hodos, la via, la verità e la vita.
Card. Gerhard Ludwig Müller
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