Il cardinale tedesco Walter Kasper, considerato un consigliere teologico vicino a Papa Francesco, ha detto che se durante un prossimo incontro dei vescovi della regione amazzonica i prelati chiedessero l’ordinazione di uomini sposati, il pontefice argentino accoglierebbe la richiesta.

Un articolo di Ines San Martin nella mia traduzione.

Card. Walter Kasper

Card. Walter Kasper

 

Il cardinale tedesco Walter Kasper, considerato un consigliere teologico vicino a Papa Francesco, ha detto che se durante un prossimo incontro dei vescovi della regione amazzonica i prelati chiedessero l’ordinazione di uomini sposati, il pontefice argentino accoglierebbe la richiesta.

Ha anche detto che l’ordinazione delle donne, anche al diaconato, è fuori questione, perché minerebbe una “tradizione millenaria”, osservando, però, che la Chiesa cattolica “crollerebbe” senza le donne.

“Se i vescovi accettassero di comune accordo l’ordinazione di uomini sposati – quelli chiamati viri probati è mio giudizio che il papa lo accetterebbe”, ha detto Kasper, ex presidente del Consiglio vaticano per la promozione dell’unità dei cristiani. “Il celibato non è un dogma, non è una pratica immutabile“.

“Personalmente, sono molto favorevole a mantenere il celibato come stile di vita obbligatorio con un impegno per la causa di Gesù Cristo, ma questo non esclude che un uomo sposato possa svolgere un servizio sacerdotale in situazioni particolari”, ha detto Kasper.

La questione dell’ordinazione degli uomini sposati potrebbe essere discussa durante il Sinodo dei vescovi sull’Amazzonia, che si terrà questo ottobre a Roma.

Francesco ha affrontato a lungo la questione dell’eventuale ordinazione di uomini sposati in gennaio, durante la conferenza stampa in volo sulla via del ritorno a Roma da Panama.

“Preferirei dare la mia vita piuttosto che cambiare la legge sul celibato”, disse Francesco, citando San Paolo VI, che, come ha notato il pontefice argentino, parlava “quando i tempi erano più duri di adesso, nel 1968-1970”.

“Non sono d’accordo nel permettere il celibato facoltativo. No”, disse.

Francesco aggiunse, tuttavia, che ritieneva che i teologi dovessero studiare la possibilità che “gli uomini sposati più anziani” siano ordinati, in “luoghi lontani, molto lontani”, come le isole del Pacifico, ma anche allora, ordinati solo per celebrare la Messa, ascoltare confessioni e ungere i malati.

Il Papa citò il vescovo sudafricano Fritz Lobinger, che ha scritto su questo tema. Eppure, insistette, si tratta di una questione che deve essere “pregata” e discussa dai teologi, e che personalmente non aveva meditato a sufficienza.

“Non sta a me decidere. La mia decisione è, celibato facoltativo davanti al diaconato, no”, riferendosi al fatto che i futuri sacerdoti sono tipicamente ordinati prima come diaconi. “Non lo farò. Non ho voglia di stare di fronte a Dio con questa decisione”, disse Francesco.

Parlando in particolare delle diaconesse, Kasper ha detto che oggi le donne fanno “dieci volte di più di quanto hanno fatto le diaconesse”, secondo quanto viene descritto nella Bibbia.

Francesco ha istituito una commissione nel 2016 per esaminare il ruolo storico che le donne diaconesse hanno avuto nella chiesa primitiva. Il risultato del loro studio, secondo il pontefice, è finora inconcludente.

“Sulla base del Nuovo Testamento, c’è una tradizione ininterrotta non solo nella Chiesa cattolica ma in tutte le chiese del primo millennio, secondo la quale l’ordinazione e la consacrazione sono riservate solo agli uomini”, ha detto Kasper nella sua intervista al quotidiano tedesco Frankfurter Rundschau, che è stata pubblicata anche sul sito web della Conferenza episcopale tedesca.

Ha anche detto che, nonostante ci sia “poco movimento” in questo momento sulla questione dell’ordinazione delle donne al diaconato, le donne stanno facendo molto nella Chiesa, e l’istituzione deve fare un lavoro migliore per riconoscere che senza il loro lavoro, qualsiasi diocesi o parrocchia “crollerebbe domani”.

“Mi sembra più importante che oggi le donne – assistenti pastorali, ministri, insegnanti, operatrici della Caritas, catechiste, teologhe e in ruoli amministrativi – facciano dieci volte di più di quello che hanno fatto le diaconesse”, ha detto.

La Chiesa, ha continuato Kasper, deve rispondere alle “legittime” richieste delle donne di un ruolo di guida e “dare questi passi il più rapidamente possibile”. Tuttavia, ha anche detto che la soluzione non possono essere i cosiddetti scioperi eucaristici, come il tedesco Maria 2.0″, che invitava le donne a stare lontano dalla chiesa per una settimana di maggio.

 

fonte: Crux Now

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