“Se riprende la questione, cosa che non credo sia giusto che faccia, tratterà una disciplina della Chiesa universale. Infatti, già un certo vescovo in Germania ha annunciato che, se il Santo Padre concede un allentamento dell’obbligo di perfetta continenza per il clero della regione amazzonica, i vescovi tedeschi chiederanno lo stesso allentamento”.

Una conversazione del card. Burke con la giornalista Diane Montagna nella mia traduzione.

card. Raymond Burke

card. Raymond Burke (AP Photo/Riccardo De Luca)

 

Nei commenti a LifeSiteNews del 19 giugno, il cardinale Burke ha detto di aver trovato “molti elementi” nella conversazione riportata con il vescovo Fabene e il cardinale Baldisseri (sulla disciplina della perfetta continenza per il clero) menzionati “in modo confuso”.

Sua Eminenza ha detto che la perfetta continenza per il clero “ha certamente origine apostolica, come dimostra il classico studio di padre Christian Cochini, S.J., Les origines apostoliques du célibat sacerdotal.

Il libro in questione è stato pubblicato in inglese con il titolo Origini apostoliche del celibato sacerdotale (Ignatius Press). In questo lavoro scientifico, padre Cochini esamina la questione di quando la tradizione del celibato sacerdotale è iniziata nella Chiesa latina e la fa risalire alle sue origini con gli apostoli.

Egli mostra “attraverso fonti patristiche e documenti conciliari che fin dall’inizio della Chiesa, sebbene gli uomini sposati potessero essere sacerdoti, erano tenuti a fare i voti di celibato prima dell’ordinazione, nel senso che intendevano vivere una vita di continenza. Infatti, tutti questi elementi sono stati studiati con la massima profondità possibile in occasione della Seconda Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 1971, che ha trattato due argomenti: Sacerdozio ministeriale e giustizia nel mondo”.

Sua Eminenza ha spiegato che, durante il periodo successivo al Concilio Vaticano II, ci fu un grande fermento riguardo al celibato clericale obbligatorio e un forte movimento per rendere facoltativo il celibato clericale.

Egli ha detto che “nonostante le formidabili pressioni, i Vescovi, nel documento finale del Sinodo, Ultimis temporibus (30 novembre 1971), seguirono la perenne dottrina e disciplina che era stata esposta nell’Enciclica Sacerdotalis Caelibatus di Papa San Paolo VI (24 giugno 1967)”.

In Sacerdotalis Caelibatus, Paolo VI ha detto che la Chiesa “è consapevole della carenza critica di sacerdoti rispetto alle necessità spirituali della popolazione mondiale”.

Ma il pontefice aggiunse che la Chiesa “confida nella sua attesa, che si fonda sul potere infinito e misterioso della Grazia, che l’alta qualità spirituale dei suoi ministri porterà ad un aumento anche del loro numero, perché tutto è possibile a Dio”.

“In definitiva – ha spiegato il cardinale Burke – la Chiesa ha compreso sempre più la volontà di Nostro Signore per coloro che sono chiamati a partecipare al ministero apostolico, volontà che Egli ha esemplificato anche dalla sua stessa vita di perfetta continenza”.

“Perciò – ha aggiunto – la Chiesa ha compreso che, quando Nostro Signore chiama qualcuno al sacerdozio, lo chiama anche alla perfetta continenza come espressione essenziale dell’identità sacerdotale con se stesso come Capo e Pastore del gregge e con la sua carità pastorale”.

“A coloro che Egli chiama, Egli dà anche la grazia di rispondere alla Sua chiamata”, ha detto.

Sua Eminenza ha anche notato che il dono o la grazia della perfetta continenza è data “in ogni momento e in ogni luogo, come la storia della Chiesa meravigliosamente illustra”. Ha continuato:

A questo proposito, ricordo una visita con un Vescovo brasiliano, durante la mia visita in Brasile nel giugno 2017, che era stato Vescovo nella regione amazzonica per più di un decennio. Durante la nostra conversazione, gli ho chiesto delle vocazioni sacerdotali nella Regione Amazzonica perché avevo sentito da varie fonti che i giovani della Regione Amazzonica non accettano il celibato. Ha risposto subito che, se il Vescovo favorisce le vocazioni, c’è una risposta generosa alla vocazione sacerdotale e all’abbraccio della perfetta continenza.

Il cardinale Burke ha concluso i suoi commenti con tre osservazioni.

In primo luogo, ha detto: “Mi sembra che la questione del celibato clericale tra il clero della regione amazzonica si confonda con una falsa nozione di evangelizzazione, che finirebbe per accettare pratiche indigene che, di fatto, hanno bisogno della purificazione e dell’elevazione che la grazia di Cristo porta sempre in un luogo attraverso una vera evangelizzazione”.

“In secondo luogo”, ha aggiunto, “non è onesto dire che il Sinodo Pan Amazzonico tratterà la questione del celibato clericale solo per quella regione”.

“Se riprende la questione, cosa che non credo sia giusto che faccia, tratterà una disciplina della Chiesa universale. Infatti, già un certo vescovo in Germania ha annunciato che, se il Santo Padre concede un allentamento dell’obbligo di perfetta continenza per il clero della regione amazzonica, i vescovi tedeschi chiederanno lo stesso allentamento”.

“Infine”, ha osservato l’ex prefetto della Segnatura Apostolica, “il caso dei ministri anglicani sposati o di altri ministri protestanti che sono stati accettati nella piena comunione della Chiesa cattolica romana e ordinati al sacerdozio non tiene conto che tale e pratica, per quanto riguarda il celibato clericale, richiede un maggiore studio e chiarificazione”.

 

Fonte: LifeSiteNews

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