Ricevo e volentieri pubblico.

 

campagna stop aborto

 

 

Sono stati affissi a Ravenna i manifesti della campagna #Stop aborto promossa dall’Associazione Pro Vita e Famiglia onlus. Il manifesto

presenta il volto di un bambino con lo slogan «Io sono per la vita».

Fino a ieri è transitato per la strade della città romagnola anche il camion vela con l’immagine di Anna Bonetti, una ragazza sorda profonda dalla nascita. È molto attiva sui social al fine di diffondere la cultura della vita. La sua svolta come attivista pro-life è iniziata dopo aver scoperto che anche coloro che vivono la sua stessa condizione vengono sterminati per mezzo della diagnosi prenatale. Così il suo amore per la vita l’ha portata oggi come assistente educatore per i bambini che vivono la sua stessa condizione. La sua immagine campeggia su  un lato del mezzo pubblicitario con il messaggio: «Il corpo di mio figlio non è il mio corpo, sopprimerlo non è la mia scelta #stopaborto».

Orgogliosa di aver partecipato a questa iniziativa di sensibilizzazione, in difesa della vita innocente, denunciando chi invece tenta di censurare verità scomode, Anna ha scritto sul suo profilo Facebook:  «Vi definite democratici, eppure cercate di imbavagliare in tutti modi chi porta alla luce del sole la verità, cosa tipica delle peggiori dittature che hanno attraversato la storia dell’umanità. È evidente che siete talmente terrorizzati dalla verità che cercate di sopprimerla in tutti i modi». 

«Io faccio parte di quella “diversità” che voi tanto dite di difendere siccome sono sorda profonda dalla nascita, perciò so bene di cosa parlo», ha aggiunto, chiedendo: «E di tutti i bambini disabili che vengono sterminati per mezzo della diagnosi prenatale niente da dire? D’altronde, se abbiamo il diritto di essere inclusi nella società, NESSUNO può avere l’autorità di negarcelo prima della nascita».

«Mamma, chi sceglie la vita vince sempre! L’aborto è una sconfitta #io scelgo la vita». L’immagine è di Maria Rachele Ruiu, moglie, mamma e counsellor professionista, socio fondatore del Comitato Difendiamo i Nostri Figli e membro del direttivo di Pro Vita e Famiglia onlus:

«Chiamare l’aborto diritto è una bugia», afferma Maria Rachele Ruiu. «Nessuna donna sceglie di abortire. Le donne, quando ricorrono all’aborto, vi ricorrono perché pensano che non possono fare altrimenti. Ecco, vorrei che io, noi, lo Stato, tutti si facessero

carico di questo “non poter fare altrimenti” per accogliere quella mamma spaventata e, naturalmente, suo figlio. Invece viene presentato

spesso e volentieri solo l’aborto. E il fatto che questi manifesti siano stati accolti così come sono stati accolti, mi confermano che oggi, nel 2021 non si può parlare di aborto, se non con i “dogmi”.

Dogmi però che sono diffusi sulla pelle delle donne, e dei loro figli». E conclude: «Vorrei restituire ai miei figli un mondo in cui la 194 dorma in un cassetto, perchè le donne non vi ricorrano più, perchè la società accolga seriamente loro, le loro difficoltà e ovviamente, i loro figli».

In Romagna la campagna è curata dall’Associazione Culturale San Michele Arcangelo con il sostegno di Giuristi per la Vita, del

Movimento per la Vita di Cesena, della Parrocchia ortodossa «Protezione della Madre di Dio» del Patriarcato di Mosca, dei Comitati

Difendiamo i nostri Figli di Ravenna e di Rimini, del Centro Internazionale Giovanni Paolo II per il Magistero Sociale della Chiesa, del Centro culturale «Il Crocevia» di Cesena e dell’Associazione Culturale Identità Europea.

La campagna proseguirà nelle prossime settimane sull’area dell’intera Romagna e di altre città dell’Emilia.

 

firmato: Associazione Culturale San Michele Arcangelo

 

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