di Sabino Paciolla
Cari amici e lettori del mio blog “Oltre il giardino”, ebbene sì, oggi ricorre il primo anniversario dall’apertura di questo sito di pagine elettroniche. E come si suol dire, un anno è passato come un soffio, e non me ne sono quasi accorto. E’ per me un giorno di festa, un giorno di riflessione.
La sera del 17 febbraio di un anno fa, con una certa ansia, cominciavo ad effettuare le prime prove su uno strumento che non conoscevo affatto. E poi la preparazione del primo post per il giorno dopo. In quel primo post le ragioni di un nuovo blog, che erano di due tipi. Le prime di natura tecniche, quelle della ricerca di un canale diverso da quello di Facebook (che mi stava creando problemi), della necessità di uno strumento flessibile e “malleabile” al bisogno, facilmente fruibile nei contenuti. Le seconde più sostanziali, potremmo dire le ragioni di fondo, che in quel primo articolo così riassumevo:
“il blog vuole essere un tentativo ironico (cioè che non si prende troppo sul serio, ma che non significa non serio) di esprimere uno sguardo sulla realtà, di maturare, nel confronto con gli altri, prima di tutto con gli amici, un giudizio sulla realtà a partire dalla fede, in un momento in cui molti dicono di “non giudicare”. Erroneamente, a mio parere, perché il giudizio è necessario, anzi essenziale e connaturale per l’essere umano. A maggior ragione oggi. Certo, non si deve mai giudicare la persona, perché non spetta a noi, ma quello che accade, che ci accade, certamente sì”.
Per questo il titolo “Oltre il giardino”, che vuole esprimere l’esigenza di uscire dagli spazi angusti e conosciuti, a volte comodi, del nostro “piccolo giardino” quotidiano.
Il blog, in particolare, nasce dall’amore a Cristo e alla sua Chiesa, dalla passione di verificare la fede nel nostro tempo, di fronte e nella realtà, in un momento in cui occorre ribadire che le foglie in estate sono verdi, perché la società occidentale ha scelto di organizzarsi facendo a meno di Dio. E, come ha detto il card. Sarah nella omelia del 36° Pellegrinaggio di Pentecoste a Notre-Dame di Chartres: ”Senza la luce di Dio la società occidentale è diventata come una nave alla deriva nella notte. Non c’è più abbastanza amore per accogliere i figli, per proteggerli fin dal seno materno e per preservarli dall’aggressione della pornografia”.
L’amore alla Chiesa non significa una fedeltà ossequiosa, ma una fedeltà piena di coscienza, a volte addolorata. Questo significa, se necessario, far sentire ai pastori, sforzandosi di essere rispettosi dell’autorità ed umili, la voce dei laici, in questo momento critico e delicato della Chiesa.
Con questo sentimento, pian piano, sono fioccati i primi articoli. Uno dopo l’altro. La direttrice è stata da subito chiara. A differenza dei miei commenti sulla mia pagina Facebook, qui la maggior parte dello spazio è lasciato agli altri, alle voci autorevoli, alle persone titolate a dire qualcosa, a chi ha uno sguardo più ampio. E se avanza spazio e tempo, beh, qualcosina la dico anche io.
La scelta degli articoli è attenta, mai lasciata al caso. Nessuna dispersione di temi. Essi seguono un filo logico, un sentiero.
Quasi per caso, nasce l’esigenza di allargare lo sguardo oltre i confini dell’Italia. Mi sono reso subito conto che oltre le “Alpi” c’è un mondo vivace, frizzante, pensoso, a volte addolorato, attento a tutto ciò che accade nel mondo cattolico. E mi accorgo anche che tutto questo è apprezzato dal “pubblico” italiano, dai lettori di queste pagine, pochi o tanti che siano.
E veniamo a qualche numero.
Il blog in questo primo anno di vita è cresciuto. Si è espanso, anche all’estero. Inaspettatamente.
In questo primo anno di vita ben 228.000 persone diverse (fonte Google Analytics, netto di robots) in un modo o nell’altro hanno messo il loro “piede” nel recinto di questo blog. Sono state visitate oltre 570.000 pagine uniche. Oltre 2.300.000 le visualizzazioni di pagine. Il conteggio è fatto usando la metrica di Google. Perché, se usassi la metrica dei social, ad esempio Facebook, le visualizzazioni sarebbero sicuramente alcuni milioni in più (infatti, mentre Google considera solo chi effettivamente entra nel sito, Facebook considera anche altri aspetti che fanno lievitare molto le “visualizzazioni”).
Da dove vengono i visitatori? Beh, un grafico vale mille parole. Le nazioni in celeste sono quelle da dove proviene il flusso. Le nazioni in colore bianco non presentano lettori:
Ovviamente il grosso degli utenti-lettori proviene dall’Italia (90%). Ma la cosa sorprendente è che i lettori provengono da ben 173 paesi diversi. Oltre 200.000 lettori sono italiani, ma, come potete vedere dalla foto, tra i primi dieci paesi troviamo quattro extra europei, gli USA, il Brasile, il Perù e Hong Kong. Da notare che il secondo paese per numero di lettori non è uno appartenente all’Europa, ma gli Stati Uniti d’America.
L’ultimo paese, il 173mo, è invece l’Uzbekistan.
Oltre che dalle persone fisiche, da quali siti proviene il traffico verso il blog? Qui la sorpresa è altrettanto grande. Usando la funzione “sorgente” di Google Analytics, ho potuto vedere che il traffico proviene da quasi un centinaio di siti. Cito solo i più noti: Messainlatino, Marco Tosatti blog, Costanza Miriano blog, La Nuova Bussola Quotidiana, Gloria TV, Vietato parlare, Il Giornale.it, Sandro Magister blog, la spagnola Infovaticana (che posta alcuni suoi articoli nella sezione commenti), ecc. ecc.. Il grosso viene da questi siti.
Ma la cosa sorprendente è che puntatine arrivano anche dalle riviste americane The Catholic Thing e Catholic News Agency, dalla portoghese doportugalprofundo, dalla spagnola Infocatolica, dal Corriere.it, dall’Associated Press news (la prima agenzia di stampa internazionale, con sede negli Stati Uniti), dala rivista britannica Catholic Herald, dall’americana Foxnews, dalla rivista canadese Lifesitenews, dal Segretariato Generale della Missione MCCJ., e persino dal portale del Vaticano, w2.vatican.va.
Questa attenzione, se da una parte mi inorgoglisce (non lo nego), dall’altra fa nascere un forte senso di responsabilità.
I commenti sono nella quasi totalità molto positivi. Questo mi spinge ad andare avanti. Ovviamente sono presenti da parte di alcuni anche forti opposizioni e nette prese di posizione critica nascenti dal giudizio degli articoli postati, che è altrettanto netto, preciso, approfondito, è pieno di ragioni. In poche parole, mai banali. E questo è anche un altro aspetto positivo, perché significa che gli articoli fanno riflettere. Che poi, è l’obiettivo e la finalità che mi sono proposto. Da alcuni osservatori qualificati, il contenuto del blog è considerato serio e di buono o alto livello.
Complimenti, incoraggiamenti e ringraziamenti sono giunti oltre che dall’Italia, anche dallo Sri Lanka, dagli Stati Uniti, dall’Austria, dalla Svizzera, dall’Ucraina, dall’Argentina, dal Pakistan, dalla Polonia, dall’Australia, e così via, molti da non italiani. Oltre che essere gratificato, non posso far altro che ringraziare di cuore.
Poco più del 50% degli ingressi vengono dai social, il resto dalla ricerca diretta, organica e referral. Il 60% del lettori è di sesso femminile. Il pubblico è maturo. Infatti, l’80% ha un’età dai 35 anni in su. Tanti i sacerdoti che seguono queste pagine elettroniche.
Infine, i ringraziamenti.
Ringrazio di cuore Annarosa Rossetto, una persona splendida ed intelligente. Da qualche mese, impegni familiari e di lavoro permettendo, sta collaborando proponendo e scrivendo alcuni articoli. Ringrazio anche il giovane Filippo Serini che, ultimamente, ha contribuito a qualche traduzione. Ringrazio anche coloro che hanno scritto alcuni articoli per queste pagine, come il prof. Gilberto Gobbi e la dott.ssa Giuliana Ruggeri.
In ultimo, non posso che ringraziare tutti voi lettori, e siete tanti, che con la vostra attenzione giornaliera mi invogliate ad andare avanti ed a migliorare sempre più.
Grazie!
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