In questo video l’autore della sottrazione delle statue intagliate nel legno della Pachamama dalla Chiesa di Santa Maria in Traspontina, poi gettate nel Tevere, spiega il perché della sua azione. Riporto la trascrizione del video. Mi scuso con i lettori per qualche possibile imprecisione, ma il tutto è stato fatto con lo smartphone. Qui invece trovate il video delle Pachamama buttate nel Tevere.
Salve, mi chiamo Alexander Tschugguel, e sono la persona che ha gettato l’idolo Pachamama nel Tevere. Perché ho fatto questo? Dovete sapere che ho seguito molto da vicino quello che stava accadendo a Roma al Sinodo dell’Amazzonia, e ho pensato che avrei dovuto avere più informazioni. Per questo mi sono recato a Roma all’inizio del Sinodo per partecipare ad alcune conferenze che si sono tenute e avere più informazioni da vicino su tutte le differenti problematiche dell’Amazzonia di cui si discuteva.
Ho visitato la Chiesa di Santa Maria in Traspontina che si trova proprio tra Castel Sant’Angelo e la Basilica di San Pietro. In quella chiesa c’erano due cappelle preparate per i visitatori del Sinodo dell’Amazzonia in cui c’erano simboli della cultura amazzonica e dell’area amazzonica. E tra questi vi erano le statue della cosiddetta Pachamama. I volontari che erano lì mi hanno spiegato che erano segni della fertilità, della Madre Terra, dell’ecologia integrale, e quando abbiamo parlato un po’ di più, mi hanno spiegato che il Sinodo non era appena una questione religiosa ma era più [una questione] politica. Avevo alcune domande [da porre] loro, ho chiesto loro se i popoli nell’Amazzonia venissero battezzati dai missionari, e loro mi hanno detto di no, normalmente non è parte della loro cultura e così via. Alcuni sono rimasti sconvolti. Così io ed un mio amico che capiva il portoghese siamo ritornati per avere maggiori informazioni. E dalle informazioni che ho avuto ho capito che il tutto era contro il primo comandamento, che era sbagliato, che era la dea della fertilità, [la dea] della Madre Terra, [che la cosa era] contro il primo comandamento che dice: “Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro dio all’infuori di me”. Che non ti prostrerai davanti a un’immagine di idolo e così ho visto il video in cui si prostravano davanti a questa immagine nei Giardini Vaticani.
Sono ritornato in Austria ed ho pensato e ripensato a questa cosa, se fosse giusta, se fosse giusta, così con i mie amici siamo arrivati alla conclusione che avremmo dovuto farlo, che saremmo ritornati a Roma, che avremmo dovuto tirale fuori dalla chiesa [di Santa Maria in Traspontina], che le statue non appartengono alla Chiesa Cattolica, che sarebbero dovute stare fuori dalla chiesa. Per questo siamo partiti e siamo stati lì nella Chiesa al mattino presto due settimane fa. Ci siamo alzati, abbiamo bussato alle 6.30, ha risposto una certa Tina, ma apparentemente [la chiesa] non era aperta. Abbiamo girato un po’. Abbiamo pregato un rosario, mentre ci siamo seduti ad una panca vicino alla chiesa abbiamo pregato un rosario. Poi siamo entrati in chiesa, abbiamo guardato ad entrambe le cappelle per vedere dove fossero le Pachamama. Poi abbiamo visto dove stavano le Pachamama e abbiamo fatto in modo di prenderne quante più possibili. Ne abbiamo prese 5 statue, ci siamo recati verso Castel Sant’Angelo, sul ponte di Castel Sant’Angelo, vicino la statua dell’Angelo ed abbiamo gettato le statue nel Tevere una ad una. È stato un grande successo.
Per la verità sul momento non ci siamo resi conto della cosa. È stato qualche ora più tardi che ci siano resi conto del grande impatto che la cosa ha avuto sulla Chiesa Cattolica e sul Sinodo. Tutti stavano vedendo cosa stava accadendo al Sinodo e hanno cominciato a informarsi su cosa fossero le Pachamama, cosa sono effettivamente, che cosa rappresentano, che non sono cattoliche. Abbiamo avuto tonnellate di supporto e fantastiche persone hanno pregato per noi penso milioni di rosari, e così sono così contento che sia accaduto, perché, lo sapete, senza le preghiere l’un per l’altro nulla funziona.
Per questo ho deciso di rendere la cosa pubblica perché non voglio che pensino che sia stata un’azione codarda. Non ci siamo presentati al pubblico prima perché volevamo che parlasse la cosa stessa, che la gente parlasse della cosa e non di chi l’avesse compiuta. Dopo due settimane [dall’azione] e una settimana dalla fine del Sinodo siamo pronti a fronteggiarli. A dimostrare che siamo dei laici, che ci siamo alzati [per dire] che non ci piace quello che sta accadendo nella Chiesa Cattolica. Ora siamo ritornati a Vienna nella nostra stupenda città e siamo pronti per un maggior valore su questo. Iscrivetevi a questo canale YouTube e avrete nelle prossime ore o giorni un ulteriore video con maggiori informazioni e carenze del Sinodo.
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