La dott.ssa Cretella ha detto che “I medici che si comportano in base a valori etici e di compassione non danno a nessun bambino, figuriamoci a un suicida, farmaci (la triptorelina) che causano danni”. Questa affermazione è in contrasto con quanto affermato dalla prof.ssa Palazzani, membro della Pontificia Accademia per la Vita, che è accettabile dare ai bambini un ormone che blocca la pubertà in “casi molto ristretti”.
Ecco un articolo di Dorothy Cummings McLean, nella mia traduzione.
Un membro della Pontificia Accademia per la Vita ha sostenuto sul sito web di Vatican News (il portale di informazione del Vaticano, ndr) che è accettabile dare ai bambini un ormone che blocca la pubertà in “casi molto ristretti”.
Il membro dell’Accademia, Laura Palazzani, ha detto che il Comitato Nazionale Italiano di Bioetica (CNB) – di cui è vicepresidente – ha consigliato che la triptorelina, un farmaco che blocca la pubertà, dovrebbe essere usato “solo brevemente” per creare “una finestra temporale” per i medici al fine di diagnosticare adeguatamente un bambino quando lui o lei è a rischio di autolesionismo, suicidio o automedicazione con i bloccanti della pubertà acquistati su internet.
La dottoressa Michelle Cretella, presidente del College of American Pediatricians, ha detto a LifeSiteNews che i bloccanti della pubertà non dovrebbero mai essere dati a un bambino fisicamente sano.
“Non è mai eticamente ammissibile dare a un bambino fisicamente sano farmaci che bloccano la pubertà perché questi farmaci causano danni oggettivi”, ha detto via e-mail. “I medici che si comportano in base a valori etici e di compassione non danno a nessun bambino, figuriamoci a un suicida, farmaci che causano danni”.
“L’uomo e la donna sono creati, cioè sono voluti da Dio: in una perfetta uguaglianza per un verso, in quanto persone umane, e, per l’altro verso, nel loro rispettivo essere di maschio e di femmina“, insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC 369). “Essere uomo”, “essere donna” è una realtà buona e voluta da Dio: l’uomo e la donna hanno una insopprimibile dignità, che viene loro direttamente da Dio, loro Creatore [Cf Gen 2,7; Gen 2,22 ]”.
“Creando l’essere umano uomo e donna, Dio dona all’uno e all’altra, in modo uguale, la dignità personale. Spetta a ciascuno, uomo e donna, riconoscere e accettare la propria identità sessuale.”, afferma il Catechismo (CCC 2393). La Chiesa insegna anche che “salvo che per ragioni mediche strettamente terapeutiche, le amputazioni, le mutilazioni e le sterilizzazioni effettuate su persone innocenti sono contrarie alla legge morale”.
Papa San Giovanni Paolo II ha fondato la Pontificia Accademia per la Vita nel 1994 per difendere e promuovere “il valore della vita umana e la dignità della persona”. Papa Francesco ha svuotato l’Accademia di molti dei suoi membri nominati durante i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ha eliminato l’obbligo per i membri di firmare una dichiarazione pro-vita, e ha esteso il suo mandato al fine di includere un’attenzione all’ambiente. Alcuni dei nuovi membri dell’Accademia sono in disaccordo con l’insegnamento della Chiesa sulla contraccezione, l’aborto, l’omosessualità e l’eutanasia.
Palazzani ha sottolineato che il bambino che prende l’ormone dovrebbe essere monitorato da un “team multi-specialista” che includa endocrinologi, psichiatri dell’adolescenza, psicologi, specialisti di etica e altri esperti.
Palazzani è anche professore di diritto all’Università di Roma. Ha parlato con una giornalista del sito web di Vatican News della Santa Sede riguardo alla CNB, un’organizzazione non cattolica, avvertendo l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) dei pericoli della triptorelina.
La Triptorelina è [una molecola] usata per trattare il cancro alla prostata ed è anche usato per causare la castrazione chimica. Viene ora prescritto dai medici in Italia e in altri paesi per prevenire la pubertà, nei bambini che soffrono di pubertà precoce e disforia (confusione) di genere.
E’ stato recentemente riportato nelle notizie italiane che le prescrizioni di triptorelina sono ora a carico del servizio sanitario nazionale pubblico. Palazzani ha detto alla giornalista di Vatican News Giada Aquilino che il “problema etico rilevante” non è la questione del “rimborso”, ma l’uso dell’ormone, i cui rischi a lungo termine, come bloccatore della pubertà, sono ancora sconosciuti
Palazzani ha spiegato che l’AIFA aveva chiesto alla CNB, molto tempo dopo che aveva già approvato l’uso dell’ormone, di consigliarla sull’aspetto etico del suo utilizzo. Ha detto che la CNB, “consapevole della gravità del problema e della mancanza di letteratura scientifica disponibile, aveva suggerito di acconsentire all’uso di questo farmaco solo in casi molto ristretti, con prudenza, giudicati caso per caso”.
Interrogata sui rischi del bloccare la pubertà con la triptorelina, Palazzani ha sostenuto che il tema della permanenza o transitorietà della disforia di genere è “molto complesso”. Se un bambino sperimenta i sintomi in tenera età, a tre o quattro anni, essi tendono a persistere nell’adolescenza. A 16 anni questi bambini iniziano a prendere ormoni e quando sono legalmente adulti “cambiano sesso”, ha detto.
Secondo il notiziario vaticano, il cambiamento di sesso è permesso dalla legge italiana sotto appropriata supervisione medica e valutazione psichiatrica.
La dottoressa Cretella ha fatto presente che i farmaci bloccanti della pubertà non sono né antidepressivi né antipsicotici. Non sono usati per curare le malattie mentali, e i bloccanti della pubertà hanno significativi effetti collaterali.
“Quando somministrato a un bambino fisicamente sano con disforia di genere, i bloccanti della pubertà inducono uno stato di malattia chiamata ipogonadismo ipogonadotropico che ostacola la fertilità, arresta il normale sviluppo cerebrale e blocca la crescita per tutto il tempo in cui è sotto l’uso del farmaco” ha detto la dott.ssa Cretella.
“Anche se usato in modo appropriato per trattare malattie fisiche come la pubertà precoce nei bambini, così come il cancro alla prostata e l’endometriosi negli adulti, i bloccanti sono stati associati ad effetti collaterali negativi a lungo termine, tra cui grave osteoporosi, problemi di memoria a lungo termine e un aumentato rischio di cancro ai testicoli”, ha continuato il pediatra.
In sintesi, dare bloccanti della pubertà a un bambino fisicamente sano che soffra di disforia di genere viola sempre il principio etico medico di lunga data “primo, non fare del male”.
Fonte: LifeSiteNews
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