Il lancio da parte di Benedetto XVI di una iniziativa di sostegno alle “voci cattoliche” ha lasciato stupiti molti commentatori.
Tornano però alla mente le parole pronunciate da p. George Gaenswein l’anno scorso presentando il libro di Rod Dreher “Opzione Benedetto”. Il fatto che Dreher sia un laico, ha detto mons. Gaenswein, che “desidera conquistare anime al Regno di Dio”, gioca a suo favore perché la crisi della Chiesa è “nel suo nocciolo, una crisi del clero”, ed è “scoccata l’ora dei laici forti e decisi, soprattutto nei nuovi mezzi di comunicazione cattolici indipendenti”. (neretto nostro, ndr).
Vi riportiamo un commento della CNA via Catholic Herald.
Sorprendendo molti membri dell’élite cattolica in Germania, il Papa emerito Benedetto XVI ha lanciato una fondazione per il giornalismo cattolico nel suo paese d’origine.
“Voglio che la voce cattolica sia ascoltata”, ha detto della sua decisione il pontefice romano emerito, che risiede in un monastero vaticano dalle sue dimissioni del 2013.
Chiamata come un noto settimanale cattolico, l’obiettivo della “Fondazione Tagespost per il giornalismo cattolico” è quello di raccogliere l’equivalente di circa € 400.000 nel 2020 da investire in Germania nella formazione di giovani giornalisti e sostenere una varietà di progetti, compresa la ricerca su questioni di bioetica.
Dato che le ricche diocesi finanziate dal sistema fiscale del Paese e la potente conferenza episcopale già finanziano una vasta gamma di progetti mediatici e agenzie di stampa che fanno formazione, tra cui una scuola di giornalismo cattolico dedicata con sede a Monaco, l’iniziativa del papa emerito è stata vista sia dai sostenitori che dai critici come una mossa strategica per rafforzare il giornalismo cattolico ortodosso in modo indipendente dalle influenze episcopali e di altro tipo.
La “Società dei giornalisti Cattolici” ha criticato la mossa, dicendo che ha sollevato preoccupazioni sul perché il papa emerito abbia deciso di intraprendere questa iniziativa senza coinvolgere la scuola di giornalismo esistente.
Con alcune notevoli eccezioni – come l’edizione tedesca di Catholic News Agency, CNA Deutsch – l’infrastruttura dei media cattolici e i suoi organi di rappresentanza in Germania sono profondamente radicati nelle strutture e negli organismi della Chiesa.
Dato il sistema fiscale della chiesa, il Kirchensteuer e una serie di accordi storici, la Chiesa cattolica, insieme ai Luterani, è il secondo datore di lavoro in Germania dopo lo Stato.
La decisione del papa emerito di istituire una fondazione indipendente da questa struttura è diventata di pubblico dominio in un momento in cui lo stesso giornale che porta il nome della nuova fondazione è stato criticato dal presidente del Comitato Centrale dei Cattolici Tedeschi.
Thomas Sternberg ha menzionato sia il “Tagespost” sia un sito web privato austriaco come media cattolici in un’intervista in cui ha messo in guardia sul nazionalismo e sui “media con mentalità rigida”.
Parlando con CNA Deutsch, il CEO e caporedattore del giornale, Oliver Maksan, ha respinto duramente le critiche , denunciandole come stratagemma politico e tentando di mettere a tacere le voci critiche del “Processo sinodale”, etichettandole come “di destra”.
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[…] appreso da questo blog che Benedetto XVI ha coadiuvato e sostenuto la nascita della “Fondazione Die Tagespost per il giornalismo cattolico”, una iniziativa che intende tutelare quel giornalismo in grado di difendere i cosiddetti “valori […]