Quando il naturale desiderio di diventare padre in un uomo attratto da altri uomini diventa assoluto e quindi slegato anche dalla realtà della propria vita sessuale, sono i soldi a fare la differenza: solo uomini ricchi possono soddisfare questo desiderio pagando donne per affittare il loro ventre per renderli padri. E questo, secondo un regista omosessuale, sta diventando uno “status symbol”.

Vi proponiamo la traduzione di un articolo che riassume alcuni passaggi di una intervista all’israeliano Yuval Hudadi pubblicato su “The Daily Mail”. Particolarmente grottesco il passaggio finale in cui un ricco uomo omosessuale si rammarica del fatto che gli omosessuali poveri non possono permettersi il “dono” di un figlio con l’utero in affitto.

 

ST TROPEZ,   ELTON JOHN e DAVID FURNISH con il loro figlio ZACHARY, 2 agosto 2012 (foto: Air Mail)

ST TROPEZ, ELTON JOHN e DAVID FURNISH con il loro figlio ZACHARY, 2 agosto 2012 (foto: Air Mail)

 

Il regista israeliano Yuval Hudadi afferma che c’è una ‘pressione’ per seguire star come Tom Daley e Sir Elton John che hanno ‘tempo, soldi e ambizione’ per avere un bambino tramite una costosa madre surrogata 

Un regista ha affermato che i bambini sono diventati uno “status symbol” per gli uomini gay a causa dell’aumento delle coppie dello stesso sesso che hanno bambini.

Il regista israeliano Yuval Hudadi, il cui ultimo lungometraggio tratta della rottura della relazione di una ricca coppia gay quando uno dei partner decide di voler diventare padre, ha detto al giornale Air Mail che ci sono “pressioni ed aspettative” nei confronti degli uomini gay perché abbiano uno o più bambini.

Ha spiegato: ‘I bambini sono diventati in un certo senso uno status symbol tra molti uomini gay. Significano un certo livello di tempo libero, denaro e ambizione.’ 

I suoi commenti arrivano dopo che una serie di padri famosi ha avuto bambini negli ultimi anni, tra cui Sir Elton John e David Furnish, Tom Daley e Dustin Lance Black e Anderson Cooper.

Tuttavia i commenti di Yuval sono stati criticati da Michael Johnson-Ellis, co-fondatore di  TwoDads UK, un’organizzazione che sostiene la British Intended Parents (“Aspiranti Genitori”), che ha definito i suoi commenti “scoraggianti”, aggiungendo: “Nessun genitore, gay o etero, intraprende un percorso di maternità surrogata, che è spesso lungo, emotivo e talvolta complesso se lo si considera come l’acquisto dell’ultimo Rolex, o di una Bentley.’ 

Michael, che con il suo partner Wes ha due figli, Talulah di tre anni e Duke di uno, ed è fondatore di The Modern Family Show, ha spiegato: ‘Innanzitutto trovo l’articolo piuttosto scoraggiante, trattare come oggetti i bambini non è mai salutare o positivo, no? Davvero!

“Vedere la costruzione di una famiglia come uno status symbol – che si tratti di adozione, che può anche essere costosa negli Stati Uniti o, come nel nostro caso, di maternità surrogata – non è giusto nei confronti del bambino.

“L’impulso di creare la tua famiglia da gay non è diverso da quello dei nostri colleghi eterosessuali, ecco dove il paragone va tristemente a finire.”

Ha continuato: ‘Gli eterosessuali sono stati autorizzati legalmente a diventare padri tramite la maternità surrogata da oltre 30 anni nel Regno Unito. 

Gli uomini gay possono utilizzare legalmente la maternità surrogata come percorso per la genitorialità dal 2010, tramite il riordino dei percorsi di genitorialità. 

Ci sono paesi che ancora non consentono agli uomini gay di diventare padri attraverso la maternità surrogata. 

Ha aggiunto: “Dovremmo elogiare tutti i percorsi verso la genitorialità, non giudicarli”.

Nel frattempo Michael ha spiegato che diventare padre era stato ‘un dono’, dicendo: “Per alcune persone nella comunità LGBTQ ed eterosessuale che cercano di concepire un figlio, la maternità surrogata non è affatto percorribile, il che aggiunge ulteriore stress all’infertilità o crea una infertilità finanziaria, qualcosa che molti uomini gay statunitensi devono affrontare a causa dell’aumento dei costi della maternità surrogata.”

“Diventare padre nel Regno Unito tramite la maternità surrogata è più impegnativo rispetto agli Stati Uniti, a causa delle leggi sulla maternità surrogata qui, tuttavia io, o chiunque altro io abbia mai incontrato, non abbiamo mai visto la genitorialità come uno status symbol ma piuttosto come un vero e proprio dono”.

 

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