di Massimo Sanvito
Ci stiamo avvicinando alla Settimana Santa, che ci introduce ai misteri della Passione e della Resurrezione di Cristo, ed ecco che l’antico Inno Vexilla Regis ci ripropone il suo poderoso incipit: Avanzano i vessilli del Re e rifulge il mistero della croce!
La croce è per i cristiani il più grande segno di contraddizione in cui Dio, fattosi uomo, vi muore inchiodato: è insieme il simbolo della Passione e della Resurrezione.
E pur essendo segno di contraddizione, il crocifisso è presente nell’esistenza di milioni di credenti da ormai venti secoli.
Con il segno della croce si iniziano e si concludono le orazioni quotidiane o le celebrazioni Liturgiche, così come “ci si segna” prima di iniziare una attività importante o per ringraziare. Qualcuno di uno scampato pericolo o per aver ottenuto un inatteso successo.
Il crocifisso, oltre che nelle chiese di tutti i riti cristiani, è presente in tutte le case di chi crede, è utilizzato in quasi tutti i monumenti funebri, viene portato al collo da milioni di persone ed è ancora presente nelle aule scolastiche e nei pubblici uffici di molti Stati.
Sin dai primi secoli del cristianesimo le piante delle chiese ricalcano la forma della croce, ospedali, farmacie e ambulanze le utilizzano come segno di soccorso universalmente riconoscibile, mentre monumentali crocifissi vengono solennemente portati lungo le strade durante le processioni votive.
Innumerevoli artisti hanno dipinto o scolpito meravigliosi crocifissi, ma non possiamo dimenticare i compositori di tutte le epoche che pure hanno descritto, elaborato, arricchito con splendide forme musicali e con i più diversi stili il profondo significato di una singola parola: “Crucifixus”, parola che non a caso è posta esattamente al centro del testo del Credo che recitiamo durante la S. Messa.
In questo breve video, senza pretese, immergiamoci in alcune di queste sublimi espressioni musicali.
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