di Mattia Spanò
Il video del papa che sostiene la necessità di vaccinare tutti, specialmente i più poveri, contro il Covid-19, con un’incursione ecologica e una vena di capitalismo inclusivo, è stato pubblicato il 12 agosto 2022. Si tratta di un montaggio smaccatamente emotivo di alcuni lacerti in italiano e spagnolo tratti dai discorsi di papa Francesco sui temi ricordati.
Dalle poche battute del video, emerge una consumata spericolatezza nel maneggiare i concetti di salute e salvezza, usati come sinonimi e spesi sul piano immanente, che può essere senz’altro un effetto del montaggio. Ad ogni modo, data per scontata l’approvazione del video da parte del pontefice, la tesi è che l’uomo si salva da solo.
La brevità di questo video, ideale per piattaforme social come TikTok, obbliga ad ogni sorta di interpretazione personale e congettura. Mi sembra il primo problema posto dal linguaggio scelto: il richiamo alla sfera emotiva superficiale, costringe lo spettatore a completare i nessi non espliciti secondo la propria cultura.
Oppure a non completare affatto il messaggio, prendendo per buoni i soffici consigli del papa, attribuendo loro chissà quale riflessione approfondita, preghiera intensa o illuminazione spirituale sottostante. Tutte cose assai nobili e adatte ad un papa, delle quali tuttavia non c’è la minima traccia.
Il discorso retorico nella sua struttura portante – inventio, dispositio, elocutio, memoria, actio – è del tutto evaporato, cacciato a pedate dal fatto comunicativo. Si buttano là quattro slogan eufonici, si rigetta ogni parvenza di ragionamento, di costruzione del pensiero, di sforzo argomentativo, e si arranca dietro alle pecore.
Ripetere, con puntiglio senile ad un anno esatto dal precedente pronunciamento, che vaccinarsi è un atto d’amore, è un ceffone terrificante alla realtà e un’offesa mortale all’intelligenza.
Il papa non può ignorare, a valle della più massiccia campagna sanitaria della storia, i dati agghiaccianti su decessi e danneggiati da vaccino. L’anno scorso, per quanto le sue affermazioni siano subito apparse gravemente imprudenti e prive di equilibrio, si poteva accordargli il beneficio della buonafede.
Oggi, di fronte all’evidenza dei danni (e dei morti, fra i quali numerosissimi bambini) e al fatto che i contagi sono esplosi ovunque, questo beneficio non può più essere accordato.
Resta un mistero buffo la relazione semantica fra gli atti d’amore sanitari, le multinazionali che devono includere i poveri e la cura della casa comune. Davvero pasticciata, raccogliticcia, estemporanea. Sembra quasi che debba parlare di queste cose a prescindere dal contesto.
È un papa che si affeziona molto, anzi moltissimo, alle formule che reperta. Si innamora delle proprie parole e le ripete all’infinito, citando se stesso che cita se stesso che parla di sè.
C’è veramente un’eco sinistra in questo videomessaggio del papa. A voler essere maliziosi, un endorsement nemmeno troppo velato a quelle forze politiche che ovunque nel mondo si sono spese per l’obbrobrio che abbiamo vissuto.
Con linguaggio felpato, clericale nel modo più vieto, si afferma che la campagna vaccinale ha in sé un alto valore morale e civile a prescindere dai benefici (nulli) e i danni che provoca, e dunque per restare alle piccinerie italiche i Draghi, gli Speranza, i Figliuolo, gli Arcuri e compagnia di giro avrebbero compiuto un’opera utile agli uomini e persino, horresco referens, gradita a Dio.
L’aberrante fissità con la quale si ripetono espressioni che alla prova dei fatti sono colossali stupidaggini, porta seco un brutto miasma cadaverico.
Se questo video rappresenta davvero il sentire attuale di Sua Santità, lo stato in cui versano la Chiesa e il cattolicesimo è molto peggiore di quanto il più incallito pessimista possa suggerire.
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Questo papa rappresenta perfettamente un certo tipo di “cattolicesimo”, tutto appiattito sul presente: il “penultimo” al posto dell'”ultimo”.
Riviviamo il peggio degli anni Settanta e Settanta.
È il modo di pensare di una buona fetta di Azione cattolica, della metà (se non di più) dell’Agesci e, naturalmente, di una buona parte delle parrocchie.
Non solum, sed etiam. Purtroppo.
Ottimo articolo. Aggiungo una osservazione: purtroppo molti miei amici, cattolicissimi, considerano le interviste e i video-messaggi di Francesco come normali (sic) atti del Magistero ordinario. E, riguardo alla prima intervista in cui ha detto “vaccino atto d’amore”, a nulla è valsa la mia obiezione-domanda: quella affermazione contraddiceva la Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede sul vaccino – emessa solo qualche settimana prima di quella intervista televisiva
Il problema mi sembra una confusione di fondo, molto grave e non so quanto involontaria, circa cosa sia magistero e cosa no. In un’intervista che al momento non ritrovo mi pare che il papa stesso abbia chiarito che tutto ciò che dichiara faccia parte del suo magistero. Anche senza il supporto di questa dichiarazione che riporto a memoria, dunque imprecisamente, l’estrema imperizia e confusione mi sembrano fattuali.
Secondo alcuni testimoni, un cardinale ha scritto un libro, bergoglio non è papa ma cardinale vestito di bianco. Quindi si consiglia di non seguire i ciechi e di togliere la trave davanti gli occhi.
Se si riferisce alla biografia del card. Daneels, in cui parla della ‘Mafia di Sangallo’, scritta da Mettepenningen e Schelkens, poi confermata in varie interviste cartacee e televisive da Daneels stesso, e mai smentita dal Vaticano, non c’è dubbio che la vicenda così come riferita dal cardinale stesso cozzi con le disposizioni contenute nei paragrafi 78-83 della Universi Dominici Gregis, costituzione apostolica promulgata da San Giovanni Paolo II nel 1996. Peraltro, c’è da domandarsi cosa abbia spinto il papa polacco negli anni precedenti a scrivere un testo legale così circostanziato e durissimo nelle misure punitive, su una materia così particolare come l’elezione dei papi.
Varrebbe la pena indagare anche Normas Nonnullas, promulgato dal Santo Padre BXVI poco prima della Renuntiatio…
ma, commentando il video propagandistico, si può dire “che vomito”? Si può dire che la terapia sperimentale obbligatoria non è “un atto d’amore” ma uno stupro? Si può dire che è scandaloso sentire Francesco esprimere un pensiero totalmente orizzontale? E quel “guariremo insieme”, che sta a dire se non che l’individuo non conta più nulla? E i veri ultimi, non sono forse quelli “ghettizzati” solo perchè hanno superato il test d’intelligenza rifiutando l’inoculazione forzata, perdendo il lavoro e ogni più elementare diritto?
Ma per favore! Che orrore! Che orrore un papa che non parla di Dio, che non richiama al Santo Rosario, che non spinge a penitenza o ai Sacramenti in un momento come questo! Quale vaccino mai ci salverà da questo virus “cristianicida” che sta falciando ogni virtù cristiana e la stessa dottrina? Maria Santissima, Rifugio dei Peccatori, salvaci tu da tanto scempio inenarrabile nella sua gravità e ampiezza!!!
Certo che si può dire!
Mi unisco alla preghiera finale.
“guariremo insieme”
chissà perché, mi ricorda una scritta che tempo addietro vidi sul parapetto dei balconi di qualche mio connazionale diversamente furbo “Andrà tutto bene”. Benissimo oserei dire.
A titolo di aneddoto mi sia concesso dire che l’estate scorsa, proprio su uno di quei balconi lo striscione sparì per essere sostituito da un altro: “Ci siamo rotti i c******i” (non sto scherzando).
Che dire, è andata proprio a meraviglia!
hahaha! Ben venga un pò di umorismo in questi tristi tempi!