BREAKING NEWS (ore 14.30):  la Corte ha preso la decisione non è chiaro però quando sarà resa nota nè il motivo di tale decisione.

************************

Oggi in Pakistan si celebrerà l’ultima fase del processo di appello nella causa per blasfemia della cristiana Asia Bibi per la quale rischia la pena di morte. Reclusa da nove anni, non si è convertita alla religione islamica.

Ecco un articolo di David. V. Barret, nella mia traduzione..

Foto: cristiani pakistani

Foto: cristiani pakistani

I cristiani pakistani hanno annunciato una giornata di digiuno e preghiera per oggi, mentre Asia Bibi, la donna cristiana che ha trascorso gli ultimi nove anni nel braccio della morte per presunta blasfemia, parteciperà all’udienza relativa al ricorso finale in tribunale.

La British Pakistani Christian Association (BPCA) ha scritto direttamente a Imran Khan, primo ministro del Pakistan, e al presidente Arif Alvi, chiedendo il rilascio della signora Bibi.

Il “crimine” di Asia Bibi è stato quello di bere l’acqua da un recipiente utilizzato dai musulmani. Come operaia agricola, si trovava nei campi insieme alle donne musulmane quando ha preso un bicchiere d’acqua. Si sono opposte perché era una cristiana “impura”.  Picchiata da una folla arrabbiata, è stata salvata dalla polizia, ma pochi giorni dopo è stata accusata da un imam locale, che non era stato presente all’incidente, di aver insultato Maometto. Un anno dopo è stata condannata a morte in base alle severe leggi pakistane sulla blasfemia.

Il marito di Bibi, Ashiq Masih, con il sostegno della carità cattolica Aid to the Church in Need, ha visitato l’Inghilterra con la figlia della coppia, Eisham Ashiq, che all’età di nove anni ha visto la mamma mentre veniva picchiata.

Intervistato la settimana scorsa nella chiesa di St Columba’s Church a Chester, il signor Ashiq ha detto che quando hanno visitato sua moglie in prigione il 1° ottobre lei era in buona salute e ha ricevuto la Comunione.

“Lei è psicologicamente, fisicamente e spiritualmente forte”, ha detto. “Avendo una fede molto forte, è pronta e disposta a morire per Cristo. Non si convertirà mai all’Islam”.

“Ha voluto anche trasmettere alla comunità internazionale un messaggio per ricordarla nelle loro preghiere. Queste preghiere apriranno la porta della prigione, e lei sarà liberata molto presto”, ha continuato.

“Trascorre la sua vita pregando con una fede molto forte e legge la Bibbia ogni giorno. Quando prega, Gesù la incoraggia e la sostiene”.

Se l’appello di oggi dovesse aver successo, la BPCA chiede alle autorità pakistane che la signora Bibi possa lasciare immediatamente il Pakistan per la sua sicurezza. I musulmani militanti hanno offerto 500.000 rupie (circa 5.000 sterline) per il suo omicidio.

Negli anni in cui è stata in prigione, due importanti sostenitori del suo rilascio sono stati uccisi. Nel 2011 il governatore del Punjab, Salmaan Taseer, è stato assassinato dopo aver detto che avrebbe lottato per il suo rilascio, e il ministro delle minoranze Shahbaz Bhatti, cristiano, è stato ucciso dopo aver detto che avrebbe chiesto la riforma delle leggi sulla blasfemia del Pakistan, che sono spesso usate come arma nelle dispute personali tra musulmani e cristiani.

Nel 2010 Papa Benedetto XVI ha chiesto il rilascio della signora Bibi e nel febbraio di quest’anno Papa Francesco ha incontrato in Vaticano il signor Ashiq e la figlia Eisham.

“Il Papa ci ha incoraggiato e ci ha detto: ‘Non siate turbati’, e ha detto ‘Portate il mio incoraggiamento ad Asia Bibi e benedico anche lei”’, ha detto Ashiq.

“Incontrandolo, la nostra fede è stata rafforzata”, ha detto. “Crediamo già e abbiamo una fede forte, ma ascoltarlo ci ha davvero incoraggiati”.

 

Fonte: Catholic Herald

Facebook Comments
Print Friendly, PDF & Email